Scritta da: Anonimo Anonimo
Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca,
nevica nel mio essere,
ma non con quella felicità che ci si aspetta,
sei impervia e violenta come vento al largo.
S'infrange su di me il tuo scirocco,
caldo e impetuoso mi modella,
come dune di sabbia...
immagina,
tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli
con la tua caparbietà.
Nel deserto tutto è mutevole
spinto dalla forza invisibile,
quanto vorrei affidargli le mie parole
così riuscirei a sussurartele,
dolcemente come un soffio,
e ti vedrei sporca di quella sabbia,
infetta dal mio morbo che per te non trova cura.
Invocherei,
come antichi sciamani, demoni e entità
per riempirti di magia e affascinarti,
tormentato dal tuo sapore,
i miei sensi vagano
senza pace,
impregnati del tuo odore.
Ho saputo raccogliere la tua essenza
e ora la conservo,
conservo il tuo odore
in ancestrali ampolle,
figlie dell'alchimia,
pronte a essere usate nella malinconia.
Anonimo
Vota la poesia: Commenta
    Sola,
    nella mia camera,
    fra le mie cose.
    Fuori piove un po'
    tengo la finestra aperta
    per sentire il profumo della terra bagnata.
    Nello stereo un cd strappalacrime...
    Vorrei alzarmi,
    metterne un altro
    ma non ci riesco...
    Il segreto di certe canzoni
    è che non vogliono spiccicarsi da te...
    Anonimo
    Vota la poesia: Commenta

      Scrivo

      Scrivo...
      scrivo perché sogno
      scrivo perché ti voglio
      scrivo perché spero
      scrivo perché ti penso
      scrivo nell'immenso
      scrivo nel cielo il tuo nome
      scrivo nel cielo il mio nome
      nello spazio si fondono
      dove il buio è più profondo
      e li... tra stelle splendenti
      comete e pianeti c'è
      l'Amore che ho per te.
      Ti amo tesoro
      ti amo mio dono.
      Anonimo
      Vota la poesia: Commenta

        Le Quattro Stagioni

        La Primavera è nelle tue gambe:
        flessuose, snelle, nervose;
        sempre scattanti nell'impeto
        del giovanile ardore...

        L'Estate è nella tua bocca:
        sensuale, sorridente, fragoosa;
        caldo invito irrinunciabile
        ad un fremente bacio d'Amore...

        L'Autunno è nei tuoi occhi:
        sapienti, furtivi, ammiccanti;
        capaci di far ricordare sensazioni
        dimenticate nel tempo...

        L'Inverno è nei tuoi capelli:
        imbiancati, fruscianti,
        vaporosi;
        accarezzati in una dolce promessa
        di eterna devozione.
        Anonimo
        Vota la poesia: Commenta
          Mi sveglio con una brezza mattutina che mi stimola il naso.
          Faccio la mia colazione con un odore inconfondibile che mi fa affiorare strani ricordi.
          Esco con lo stesso profumo, pranzo con lo stesso profumo,
          leggo con lo stesso profumo, dormo con lo stesso profumo...
          Ma dannazione, chi è che non tira mai l'acqua!?
          Anonimo
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Consuelo

            Parigi mercenario boulevard

            Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
            brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
            e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
            lussuose maison in riva alla Senna,
            case lussuriose e in squallidi locali.
            Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
            falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
            Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
            ai confini della sua tristezza.
            È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
            mi altero, per poi trovare pace.
            Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
            bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
            frenetica e pacifica, nobile di gusto,
            e miserabile di gesti.
            Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
            pensieri o parole,
            a te che ho tolto dai miei occhi,
            cancellato dai pensieri
            che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
            Parigi a te che io non ho dedicato molto,
            Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
            Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
            che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
            instupidita dal corteggiamento turista,
            da quello che gli occhi stranieri annullano,
            io ti vedo in profondità.
            Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
            come una matrona ti offri a tutti.
            Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
            lo appaghi senza stenti,
            per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
            adesso sei semplicemente bella.
            È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
            e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
            Parigi nuda e defraudata,
            indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
            Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
            desolata e poi piangente, così mi appari tu,
            e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
            vuoi ancora offrirmi un po' di te,
            unica e magica come sei.
            Tre monete sfiorano le acque della Senna,
            questo è il tuo prezzo,
            madame anche io ti ho avuta.
            Anonimo
            Composta sabato 26 settembre 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Mentre saltellavo, innamorato
              in te moriva
              la rosa rossa, sciupata e scalfita
              ebbra di incertezze,
              stropicciata.
              Proprio in quel momento
              le onde in sintonia con le vele
              si scagliavano sugli scogli
              in una tempesta incessante,
              alternata alla pazza calma delle sirene.
              Proprio in quel momento
              l'irrefrenabile tempesta
              si abbatteva su spiagge
              dai sassi incerti.
              Proprio in quel momento
              la violenta tempesta
              partoriva la tristezza
              di un amore non condiviso.
              Anonimo
              Vota la poesia: Commenta