Scritta da: Myškin

Morte da attore

Ho bisogno di pensare a me stesso.

Come se anch'io
avessi una posizione
da mantenere.
Il nero passa,
il grigio resta,
la noia reagisce
e la vita si sfascia.

Ma permettimi...
resterò denutrito
sul margine della fossa ingorda,
che vibra dalla tentazione,
richiamandomi alla condanna
come un venditore
affamato di disperazione.

Ricordo i grandi pilastri.

Giunto alla corda,
guardo alla sedia,
indeciso se fare
un passo
nella commedia.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Sia nel respiro di tutti il sogno che attraversa confine non visto.
    Passi che ancora non cancellano
    deserti e ancora qui non lasciano
    visibili tracce ma che ci fanno
    espandere memorie e donano
    capacità di percorrere il tempo.
    Per ogni pensiero nel silenzio
    sia del cuore l'avvertito soffio
    a regalare ali a quel tempo ora fuggito
    al presente e al futuro non conosciuto.
    Anonimo
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      Scritta da: Cheope
      Se fossi senza stelle mi piaceresti, o notte!
      Ma il linguaggio che parla il loro lume è noto,
      mentre quello ch'io cerco è il nero, il nudo, il vuoto.

      Torcia, vola al tuo lume la falena accecata,
      crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe!
      Quando si china e spasima l'amante sul'amata,
      pare un morente che carezzi la sua tomba...
      Anonimo
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        Scritta da: giuliettix98

        Sospiro raro

        Sola nella primavera,
        sola nel vento
        che mi scompiglia i capelli
        Sola nel segreto
        che stringo al cuore
        Sola, semplicemente sola
        in balia dei miei pensieri.

        Passo dopo passo
        nei ricordi
        Sospiro dopo sospiro
        nei sogni
        Fuggo dalle strade e dalle sue
        grida grigie
        che mi riempiono la testa.
        Guardo il cielo terso
        impregnato di un candido
        celeste,
        intarsiato di nuvole,
        luminoso e calmo,
        come me.
        Respiro quell'aria rara,
        passeggio nel silenzio
        della bellezza.
        Mi sento sola
        come vorrei.
        Il sole mi riscalda la pelle
        il vento la solletica.
        I rumori se ne vanno:
        non li sento,
        anche se ci sono.
        Un silenzio che batte il frastuono,
        la solitudine a sostituire i pensieri.
        Tutto
        intorno a me si muove,
        ed io resto ferma
        davanti al giorno che passa.
        Non un alito,
        non un sospiro,
        nessuna voce
        fuori dal coro.

        Mi sento sola
        come dovrei.
        Voglio essere
        sola
        in quella calda primavera,
        senza nessuno
        che mi riempie di parole.

        Passo dopo passo
        nel silenzio,
        disprezzando il mondo
        che gira veloce.

        Mi perdo dentro di lei:
        in quella che aspetto da mesi,
        nel sabato dell'anno,
        nel celeste del suo cielo,
        nel verde della sua natura,
        nel vento del suo essere.

        Cammino nel tuo calmo,
        silenzioso,
        unico
        e raro
        sospiro.
        Anonimo
        Composta mercoledì 28 marzo 2012
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          Scritta da: FaceLess

          Buio e niente

          Vorace l'eterna tristezza attende
          come avvoltoio ch'inumidisce il becco
          nel veder la carcassa ch'è il mio corpo,
          frammento in fili sottili
          il grande amore collassa
          in buco nero greve nell'assenza;
          affogheremo in un catino di lacrime
          simili a struzzi nascosti sotto terra
          o insieme daremo voce al vento
          percorrendo il fato che ci fece incontrare.
          Anonimo
          Composta lunedì 1 gennaio 1900
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            Scritta da: FaceLess

            Graffi nel cielo

            Unghie spiantate
            cadono inermi
            su fredde pietre ghiacciate
            rotolando come vermi.

            L'aria calda riporta
            ricordi dal pozzo profondo e tetro,
            odore pungente di cadaveri decomposti
            sotto una stella,
            una qualunque fra le tante
            spente sigarette
            d'un posacenere di nera rabbia
            ed impazienza.

            Strappo le falangi gettandole al cielo
            sfiorando nuvole
            libere e sole
            fedeli compagne d'arei ed aquiloni.

            Nell'azzurro sei immensa,
            una macchia sulla terra;
            la corona guarda e pensa:
            rinizia la vana guerra.
            Anonimo
            Composta lunedì 1 gennaio 1900
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