Le mie risposte
sono solo dei forse.
Sento ancora l'impulso
di stare abbracciata a lui
che si accoccola su di me.
Avrei voglia di stringerlo.
Salvarlo da ciò che non è riuscito a vedere.
Avrà trovato il coraggio di essere se stesso?
Un'altra domanda a cui rispondo forse,
guardandomi allo specchio.
Anonimo
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    Scritta da: Nastjia

    Quando scende il buio

    Nugoli di parole
    paion polvere
    nella mia anima scomposta...

    Una sonata macabra
    è questo trillo
    che afferra e distrugge
    e ferisce,
    e di nuovo lacera
    quel che resta del sé.

    Non esiste alcun sapore, odore o tepore
    che possa contrastare
    questo cupo canto di te
    morte,
    compagna dei miei sensi,
    vita sfrontata,
    puttana!

    Chino il capo vinta...

    Fredde catene di niente
    ci legano,

    in un abisso senza fondo
    si consuma la mia follia.
    Anonimo
    Composta giovedì 16 febbraio 2012
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      Scritta da: Danio Ernesto

      La mia isola

      Viaggiavo come un relitto nel mare in tempesta.
      nessun'isola all'orizzonte
      nessuna nave che incrociasse la mia rotta.

      La salsedine mi dilaniava la carne
      gli occhi ridotti a due fessure e le labbra screpolate
      e sanguinanti.

      Dio, non immaginavo fosse così difficile morire.
      Non potevo sapere che il mio corpo,
      con inaudito accanimento, potesse
      lottare così strenuamente per vivere.

      Ma non sarebbe durata a lungo l'agonia.
      Già, in lontananza, mi parve di scorgere dei volti.
      O erano semplicemente nubi
      venute a ghermirmi.

      Fradicio era il cuscino quando
      mi svegliai d'improvviso.
      Tumultuoso il mio cuore quando
      mi girai sul fianco.

      E tu eri lì.
      Tu, la mia isola deserta
      Tu, la mia nave venuta in soccorso
      Tu, che mi hai ridato la vita.
      Anonimo
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        Non seppi mai il suo nome
        né il tempo le concesse l'attimo
        di darmi l'anima e non il corpo
        di sciogliere le labbra nelle mie.
        Notte di un'estate inquieta
        pregna di oblio, desideri e umori
        maledetta ed arida quanto basta
        per essere preda dei propri amori,
        fu l'aria che saliva dalla valle,
        respiro denso di resina a fronde
        soffio inquieto che girava in tondo
        nell'aurea danza della vita,
        fu la luce fioca ed il silenzio
        il mare calmo a far da sfondo
        la sua carne debole... eccitante
        lo sguardo sempre più profondo.
        Non seppi mai il suo nome,
        ...e lei neppure chiese il mio
        forse fu così che in fondo
        non ci fu nemmeno il tempo dell'addio.
        Anonimo
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          Scritta da: Elisabetta

          Il coriandolo

          Il coriandolo è un coso impertinente
          che approfitta di tutte le occasioni,
          del risvolto nel fondo dei calzoni,
          d'una bocca socchiusa e sorridente.
          S'appiccica, s'insinua, s'introduce
          anche colà dove non giunge luce
          e per provar che manca di rispetto
          quando ti svegli te lo ritrovi a letto.
          Anonimo
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            Agosto 1946

            Sono nata al sud
            dopo mezzogiorno
            quando la luce
            è calda,
            esagerata,
            ed il mare esala
            anche dai muri,
            dalla strada.
            Sono nata il 17 agosto,
            anzi, il 18.
            Così volle mio padre,
            per amore,
            mutare il giorno
            infausto,
            la mia data.
            Da allora,
            acconto a me,
            respira sempre
            un'altra.
            Ed io,
            dall'una passo
            all'altra.
            E più non so
            chi sono io
            che passo.
            Anonimo
            Composta domenica 18 agosto 2013
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              Scritta da: Danza di Venere

              Immobile

              Davanti a te immobile
              in attesa di un tuo cenno,
              occhi fissi in occhi splendidi
              si nutrono della tua bellezza.

              Davanti a te immobile
              aspetta fremente un uomo,
              la ricerca del contatto
              per trasmetterti questa sensazione.

              Davanti a te sta nascendo
              la nuova vita di un uomo,
              riparto costruendo da zero
              nuovi sentieri che portano a te.

              Impotente e rigido ogni muscolo vorrebbe sfiorarti,
              i tuoi occhi trasmettono un profondo bisogno d'amore,
              davanti a te apprezzando questo sentore,
              brucio finché del mio amore vorrai nutrirti.
              Anonimo
              Composta martedì 14 marzo 2017
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