Un tempo era l'estate Giorni incantati, notti stellate e la luce della Luna accendeva i desideri d'amore Ma venne l'autunno e Folate di vento Spazzarono le emozioni dal cuore e poi l'inverno pungente, taglia e confonde i volti, intristisce i cuori e spegne l'illusione di una nuova primavera d'Amore.
Angelo di Dio che sei il suo custode proteggi mio figlio in questo lungo cammino nel buio delle tenebre lui è sprofondato ma con l'angelo vicino il coraggio ha ritrovato. Gli angeli due ali hanno, ma per un po' tu lo hai abbandonato perché con il suo male lui l'ala ti ha spezzato. Hai parlato con il signore di questo mio figlio ammalato di questa malttia che Droga vien chiamata il signore ti ha guarito, l'ala non è più spezzata, ritorna da Mio figlio Angelo di Dio proteggilo consolalo digli che la sua mamma non lo ha mai abbandonato.
Occhi miei di color scuro, verdi o gialli è il tempo che lo decide pioggia o sole vento o nebbia, occhi miei che guardano scrutano osservano immobilizzano, occhi miei che si innamorano piangono ti sorridono o ti consolano, occhi tristi o felici da un solo sguardo lo capisci, occhi che soffrono o che sperano occhi granati stupiti meravigliati di fronte al mondo. Occhi di sera che si chiudono riposano pensano e sognano.
Figlio, sei venuto un giorno di settembre negli occhi avevi il buio nel cuore non c'era amore mi hai detto "Mamma aiuto" qualcosa mi ha confuso: idee irriverenti, parole sofferenti, in una notte che tutto portava via, pioggia, vento, tutto un tormento. Il mio cuore sofferente, perché, vedevo mio figlio diventato un tossicodipendente. Mamma aiuto quello non è zucchero vanigliato ma droga maledetta, che sembra borotalco ma è solo polvere, polvere di morte che ti porta alla deriva in un mare di follia. Eccomi... figlio mio dammi il tuo dolore, stringi le mie mani, cuore di mamma non sarai mai solo il cammino sarà lungo, ma insieme e con coraggio con la pioggia, sole e vento, è come la neve rigida e bianca, sconfiggeremo quella maledetta polvere bianca.
Se dovessi perdere il tuo sorriso, per una lacrima di gioia, dimenticare i momenti passati con te, nemmeno il paradiso guarirebbe l'inferno che c'è dentro me, brucerei questo cuore se avessi un perché, ma le sue ceneri di dolore si poserebbero su di te.
Cultura geme ai lampi di isterismo Orgoglio maschile, arrogante influenza della materia Prigione massonica, delirio collettivo: io sono, io faccio, io distruggo, io costruisco Rispetto, amore del contesto, come accettazione del sistemico ordine.