Come foglie... agitate dal sopraggiungere del vento, malinconiche in quest'ultima danza di vita, sono i miei pensieri. Nell'attesa di staccarsi dal loro sicuro ancoraggio, un brivido muto le fa svolazzare sbarazzine per planare silenziosamente a coprire la terra. Come foglie i miei pensieri... si adagiano su questo foglio nell'attesa di ingiallire come antica sapienza.
Unica, sentir vorrebbe ogni ragazza; perché ostinarsi ad usare lo stesso vestito?
C'è chi misura le parole pensando di aver chiara ogni cosa, chi osserva un tuo gesto convinta di trovare la chiave del tuo mistero, indugiano sul tuo sguardo con la speranza di leggere il tuo pensiero.
BASTA! GUARDAMI NEGLI OCCHI!
Vorresti farlo così forte da farle sentire la puzza del tuo dolore.
Poi ti fermi... contro uno specchio ti accorgi di urlare,
uno specchio che ti giudica passando dai tuoi occhi e calpestando il tuo cuore.
Era d'agosto. Un povero uccelletto ferito dalla fionda di un maschietto andò, per riposare l'ala offesa sulla finestra aperta di una chiesa.
Dalle tendine del confessionale il parroco intravide l'animale ma, pressato da molti peccatori che pentirsi dovean dei loro errori rinchiuse le tendine immantinente e si rimise a confessar la gente.
Mentre in ginocchio oppur stando a sedere diceva ogni fedele le preghiere, una donna, notato l'uccelletto, lo prese, e al caldo se lo mise in petto.
Ad un tratto improvviso un cinguettio ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.
Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore il ruolo abbandonò di confessore; scuro nel volto, peggio della pece s'arrampicò sul pulpito, poi fece: "Fratelli, chi ha l'uccello, per favore vada fuori dal tempio del Signore".
I maschi, un po' stupiti a tali parole, lesti s'accinsero ad alzar le suole, ma il prete a quell'errore madornale, "Fermi, gridò, mi sono espresso male! Rientrate tutti e statemi a sentire: sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"
A testa bassa, la corona in mano, cento donne s'alzarono piangendo. Ma, mentre se n'andavano di fuora il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora; rientrate tutte quante, figlie amate, che io non volevo dir quel che pensate!"
Poi riprese; "Già dissi e torno a dire che chi ha preso l'uccello deve uscire. Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa, soltato a chi l'uccello ha preso in chiesa!"
A tali detti, nello stesso istante, le monache s'alzaron tutte quante; quindi col viso pieno di rossore lasciarono la casa del Signore.
"Oh Santa Vergine! - esclamò il buon prete - Sorelle orsù rientrate e state quiete, poiché voglio concludere, o signori, la serie degli equivoci ed errori; perciò, senza rumori, piano piano, esca soltato chi ha l'uccello in mano".
Una fanciulla con il fidanzato, ch'eran nascosti in un angolo appartato dentro una cappelletta laterale, poco mancò che si sentisser male. Quindi lei sussurrò col viso smorto "che ti dicevo, hai visto? Se n'è accorto!"
Con te ore irripetibili e indimenticabile ho trascorso quasi cm in un sogno per giorni e giorni senza pensare al futuro senza pensare al passato e senza pensare al presente poi mi ritrovo qui scaraventato di nuovo in questa triste realtà qui dove niente è più un sogno qui dove niente ha più un senso qui dove c'è solo un ricordo e ora... penso al passato e il vuoto mi circonda... io che non avevo rimpianti io che sognavo con te ad occhi aperti io che ero solo un illuso io... ti ringrazio per merito tuo adesso so cosa vuol dire soffrire so cosa si prova ad avere dei rimpianti ad avere dei sogni infranti so cosa vuol dire essere privati di ogni certezza Grazie.
Se l'alba avesse il tuo sorriso... se il cielo stellato avesse I tuoi occhi... se la pioggia avesse le tue lacrime... se tutto questo fosse solo un sogno allora io non vorrei svegliarmi mai prima che tutto ciò svanisca per sempre.
Mi sto perdendo, Il giorno sussegue la notte La luce il buio, Ma continuo a non vedere Vago invano nell'oscurità L'alba è tramontata Lo riesco a sentire Il tempo Lo accorcio, ci gioco... Me lo sento durerà poco E così come tutto è nato Dalla realtà vengo risucchiato Il sole è sorto Ed il mio sogno è morto...
Amo la vita. Amo la vita quando mi sveglio riposato, amo la vita quando mi sveglio stanco, ma a svegliarmi è mio figlio, amo la vita quando un amico mi offre un bicchier di vino, amo la vita quando una persona anziana mi insegna qualcosa, amo la vita quando mia madre mi chiede ancora un "bacino", amo la vita quando uno sconosciuto mi tende la mano, amo la vita quando i miei complimenti sono apprezzati davvero, amo la vita quando un'amica mi chiede consiglio, amo la vita mentre la vivo, amo la vita quando mi accorgo che non sto solo esistendo. Amo la vita, e cercherò di non scordarlo mai.