Anche in città è caduta lenta la neve in una notte tranquilla senza sirene. Le macchine in fila vestite di bianco non emetteno lamenti né rimpianti.
Si aprono le finestre, nasce lo stupore i bambini si svegliano senza malumore. Gridano contenti con occhi sonnolenti: "è caduta la neve, com'è bella!".
Ritornano a sognare nei caldi letti volando con gli uccelli sui bianchi tetti. La neve cade dolce e senza rumore la città è sepolta sotto un velo di candore.
Tutto è bianco, tutto tace, è silenzio nella strada. Cadono i fiocchi nel silenzio e il mondo tace. Cielo e terra sono uguali in questo mattino di baci.
Anche in città è caduta silenziosa la neve in una notte piena di attesa senza colori. I ponti e le tegole con neve e ghiaccioli guardano il mondo senza troppi timori.
L'ombra della casa è l'ultimo ristoro sotto il sole senza cappa d'ozono. Una lucertola sbuca da sotto le pietre baciando la luce di un giorno cieco.
Nel cielo vagano nuvole biancastre una mano si diverte ad accarezzarle. La pioggia vorrebbe forse fecondarle ma nessuno l'aiuta perché troppo alte.
Così l'ombra si allunga sul prato verde con i camignoli spenti ma allegri. Un uccello si posa sul ramo senza foglie cantando la sua ultima canzone del giorno.
Passano le ore, passano tanti ricordi appesi all'ombra lunga della notte. Tutto è tranquillo, si naviga sulla luce di un cielo azzurro e una luna amica.
Solo nella luce del tramonto cammina un uomo sotto i cipressi. Il vento solleva l'ultimo colore nascosto sotto l'ombra del tetto.
Forse sta pregando solo in silenzio meditando sul cammino senza gente. La testa china osserva la nuda terra gli occhi gli brillano di innocenza.
Cadono le foglie sul suo gran cappello il tramonto si accende di color fuoco. Una cicogna ritorna sl suo grande nido mentre l'uomo sbozza un gran sorriso.
Una lumaca cammina sul ruvido tronco una lucertola entra nel buco di un muro le formiche hanno tracciato un sentiero l'uomo solo si siede fissando il cielo.
Seduto nella luce del tramonto medita in silenzio sotto i cipressi. Un'intima voce accompagna il vento in una sera che non conosce il tempo.
Due bambine corrono sul prato giocando con le proprie ombre. Un anziano coglie una bella rosa poggiandola su una sedia vuota.
Il tramonto scioglie gli ultimi colori su un cielo pieno di delicate fattezze. Una lieve brezza viene da lontano regalandoci sorrisi e dolci carezze.
Cammina lenta la nostra memoria sui muri scalcinati del piccolo paese. Il cane del vicino osserva le cicogne sui pali con bianche lampade accese.
I pioppi e i cipressi tutti in una grande fila osservano gli anziani masticare il silenzio. Le ultime ombre si allungano nella notte nascondendosi boccioli in sorriso di donna.
I cipressi che vedo dalla finestra ricordano tempi di monaci certosini vissuti all'ombra di archi e di celle pregando sotto il sole, la luna e le stelle.
Era una volta una certosa grande con uomini incappucciati di silenzio in cerca di pace, con santi intorno in cerca di Dio e un nuovo mondo.
Nell'aria echeggia ancora il gregoriano passeggiando intorno ai chiostri secolari. Oggi sotto il sole giocano bimbi e ragazzi allontanando gli echi di monaci morti.
Cammino lentamente insieme al mio cane le ombre del campanile e delle nuove case mi seguono insieme ai miagolii dei gatti insieme a fantasmi di spiriti vivi e lontani.
Vedendo come oggi la certosa è ridotta Sic transit gloria mundi, avrebbero cantato mentre le cigogne annidano con le rondini e i vecchi chiacchierano aspettando il tramonto.