Ti ho detto molte parole con occhi aperti ma nessuna è scritta con inchiostro rosso. So che i giorni sono tori chiusi nell'arena che fiutano la morte nella spada della sera.
Andammo insieme sotto il cielo dei tropici gli occhi si riempivano di luci ancestrali. Il sorriso dei bimbi rimase sospeso alle palme ascoltando ritmi e odori di mondi lontani.
Ascoltavamo i racconti di quel furbo animale chiamato coniglio che spesso vuol essere uomo ma a volte nella vita ti incontri falsi uomini che spesso ti ricordano che sono veri conigli.
Le favole sono i veri polmoni di un popolo sano che legge con gli occhi puliti le vicende umane. Ascolta in silenzio le ore di fuoco cotte dal sole maturando in gruppo la sapienza nata dal cuore.
Si ritorna al passato con mani vuote gli occhi rivolti all'oggi senza cuore chiusi in pareti fredde e voci nude in attesa che il mondo diventi maturo.
Ci vestiamo con bei costumi antichi pregando santi che non conosciamo. Le processioni hanno profumo di ieri quando i nonni erano uomini fieri.
Si erigono palazzi sfidando le stelle ma restiamo uomini con piedi di ferro. Nel futuro ruberemo ricchezze nel cielo avendo in testa una zucca senza pensieri.
Si vuole ritornare alla primavera del passato vestendo panni e pizzi della nonna di un tempo per dirle grazie del passato vissuto con onore ed essere un popolo di pietà e molto timore.
Vivere dietro la porta del tempo è morire soli se non si ha il coraggio di spalancare i battenti. Il cuore non può perdersi nei veli della nebbia bisogna alzare occhi e mente oltre l'apparenza.
La vita umana è un gioco a cui siamo invitati: per vivere all'aria libera e sotto la luce del sole, ascoltare il palpito della terra sotto i nostri piedi, crescere come l'erba rivolta sempre verso il cielo.
Dobbiamo saper vivere affacciati alla finestra: carpire i messaggi segreti che viaggiano col vento, captare l'ultimo sguardo di vita dei nostri amici, crescere insieme alla nostra ombra fino al tramonto.
Vivere dietro la porta chiusa del tempo è morire soli quando lasciamo scorrere i nostri giorni senza amore. Le ore che viviamo dobbiamo riempirle di speranza se vogliamo maturare e vivere un domani come santi.
Due voci intrecciate come ferro rovente fummo noi due in quel tramonto sul mare dove le conchiglie rinchiudevano il giorno in caverne sabbiose senza grida umane.
Il muschio copriva soave le stelle cadenti in un bosco altissimo di vergini palme mentre la notte si riempiva di silenzio ascoltando le ombre uscire dalle caverne.
La notte chiacchierava sottovoce con il fuoco acceso chissà quando da due cuori innammorati. La luna fece capolino spiando tra le foglie verdi di alberi giganteschi con appesi nidi di uccelli.
Passarono le ore sotto quelle palme notturne ascoltando il battito ardente dei nostri cuori che si agitavano come le onde del vicino mare dispensando gioie e fantasmi a piene mani.
La vita si sveglia sull'onda del mare la luce tenue del mattino vacilla su alghe la terra trema di allegria insieme ai colori che l'aurora dispensa con immenso amore.
La spuma batte sullo scoglio vestito di sole i gamberi spuntano dalle tane con timore una barca lontana si avvicina lenta alla riva per riposare ancorata sulla sabbia amica.
Il giorno trascorre lento contando le rughe del marinaio bruciato dal sale sotto la luna, legge con nostalgia i molti messaggi scolpiti e nascosti in conchiglie nel cuore del mare.
La vita finisce cullandosi in una barca sull'onda come la culla che la mamma spingeva da bimbo. Gli anni trascorsi su onde bianche e l'azzurro hanno maturato l'uomo che ha forgiato il futuro.
Suonano nel cielo molte note musicali con tutte le parole lanciate nelle onde che come il mare le spinge nello spazio in cerca di qualcuno che possa ascoltarle.
Il vento spinge soave le nuvole bianche in basso tremano contente le verdi foglie. Nel pozzo si specchiano i magici colori in attesa della notte col bacio della luna.
Il giorno si adagia tranquillo su un cerchio d'acqua giù nelle viscere della tiepida terra mentre l'uomo già stanco con passo lento ritorna a casa soddisfatto e dorme contento.
Curvo con mani di calli sospira il domani un uomo che sogna un futuro senza guai dove tutti lavorino senza timori né truffe per costruire un domani senza cose brutte.
Nacque l'universo con un fragore di luce, le onde aprirono brecce in spazio inesistente, l'oscurità non conosceva né nascita né morte nell'immensità di un cielo nero pieno di stelle.
Una mano invisibile tracciò i confini del finito racchiudendolo in labirinti di geometrie divine dove l'alito dell'essere ha la forza dell'infinito senza toccare il cuore e le ali di chi diede la vita.
Così nacque la nostra piccola casa piena di luce in un universo che formava grandi giardini celesti dove i fiori sbocciavano di notte insieme ai sogni con tutte le piante, animali, erbe e piccole ombre.
Alla fine quando tutto era pronto il padrone parlò: l'uomo e la donna apparvero nel grande giardino gli animali e le piante s'inchinarono per salutarli mentre loro si davano la mano e il primo bacio.
In queste ore di notturno buio mi vesto di pace e di silenzio mentre la notte mi cinge il fianco con fiamme di mistica bruma.
Attendo con ansia il regalo della notte che arriva delicata con palpebre di sogni. Sento in lontananza il canto della luna il piagnucolare delle stelle cadenti il gracidio delle rane in amore.
Attendo con ansia il dono della notte con colori spenti su muri della stanza volti e passi di gente sconosciuta che gironzolano nell'aria senza parlare ma piene di messaggi da consegnare.
Così si prepara a nascere fecondo il cuore del mio nuovo giorno iniziando a battere a mezzanotte per aprire gli occhi all'aurora apprendendo a morire al tramonto.
Sul tronco di un olivo centenario ho scolpito il volto della notte mentre la corteccia osserva scrivendo la tua lunga storia.
Le radici hanno inghiottito i segreti della pioggia.
Il merlo pesta nel mattino le tue umide foglie guardando i tuoi rami contorti.
Resta il giorno per consolare la tua solitudine sorbendo l'oro del sole e nel tepore della notte l'argento della luna.
Il tuo frutto gioirà un giorno quando pestato regalerà l'olio per lenire i dolori della fame, per ungermi prima della morte aprendo le porte senza chiavi di un nuovo grande mondo.