Le migliori poesie di Klara Erzsebet Bujtor

Nato a Keszthely (Ungheria)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Un angelo

Miché...
Guarda il cielo,
c'è una stella con le ali!
-No, non la vedo!
Miché...
Guarda! Sta venendo verso a noi con le ali stese
-No, non la vedo!
Miché...
Guarda! Ha le ali grandi bianchi che scintillano argentino nell'azzurro,
-No, non la vedo!
Miché...
Guarda! Si è posato sulla mia mano e mi inonda di luce bianca rutilante,
-No, non la vedo!
Miché... Si!
No la vedi, sono certa,
non sei uno di noi,
una luminosa stella con le ali,
un soave benedetto
Angelo!
Klara Erzsebet Bujtor
Composta mercoledì 10 novembre 2010
Vota la poesia: Commenta

    Sono un essere umano

    Ho un cellulare nuovo,
    e le tasche piene di parole,
    e mi sento un essere umano.
    Appena messo gomme nuove alla macchina,
    e vado a fare la spesa al supermercato,
    il carrello cigola,
    e mi sento un essere umano,
    un essere disgraziato.
    E non me ne accorgo
    che il sole parla camminando sul cielo,
    e le nuvole sono piene di parole,
    e gli uccelli sono scalze,
    e i poeti han scritto nuovi canti,
    ma io sono un essere umano
    che ho un cellulare
    le tasche piene di parole,
    il carrello di spazzatura.
    Oh, Me, essere umano soddisfatto,
    i miei inutili giorni finiscono,
    e che cerchi nel paradiso?
    laddove eterna la primavera
    e non c'è bisogno di denaro,
    e non c'è bisogno di parlare,
    esiste solo amore, solo amore.
    Klara Erzsebet Bujtor
    Composta venerdì 24 marzo 2017
    Vota la poesia: Commenta

      Mille colori di fiori profumati

      Una canzone per Margherita

      Sogni di miei sogni,
      un desiderio di desideri
      sei così bella, provocante,
      che susciti in me passioni vere,
      con il tuo intenso profumo travolgi i miei sensi,
      e mi cresce la voglia di possederti.
      Il tuo calore brucia il mio viso,
      scalda le mie mani fredde,
      e la immensa fame di te mi fa esplodere,
      e finalmente sei mia!
      O quanto sei divina,
      amata, adorata,
      pizza mia
      margherita.

      ...

      Ancor non ho visto margherite sul campo,
      solo il mio cane a corazzare allegro
      uscendo da lungo tunnel dell'inverno,
      e tanta luce, tanta gioia,
      entra nella casa
      mentre in cucina Margherita
      sforna canticchiando
      una profumata passione bollente,
      una deliziosa pizza margherita
      della nuova primavera.
      Klara Erzsebet Bujtor
      Vota la poesia: Commenta
        Mi abbracciano teneramente
        gli alberi che tremolano nella brezza della tramontana
        sul sentiero magico,
        che inclina ad un laghetto vaporoso,
        dove la neve si scioglie prima di posare sopra,
        correvo, cantavo,
        ridevo di poco di nulla,
        con i bambini di via Beloianis,
        felici immensamente nella innocenza d'infanzia.
        Sembra mi conoscono quei alberi vecchi ancor ben barbicati nella dolce terra,
        io, si,
        gli conosco,
        e con palpiti di cuore gli saluto.
        Odo un leggero crepito di foglie che tentennano nello spiro dell'autunno,
        forse mi stanno salutando,
        forse lo sanno,
        che devo andar via.
        Klara Erzsebet Bujtor
        Composta domenica 10 ottobre 2010
        Vota la poesia: Commenta

          I primi raggi del sol levante

          I primi raggi del sol levante
          accarezzano l'erba bagnata di lacrime delle stelle,
          che rimbalzano come palline d'oro nel cielo
          portando con se verde profumo.
          Destano gli uccelli
          e come la gente nella città che iniziano la giornata,
          si fanno un metropoli cinguettante
          in quest'aria fragrante.
          Anch'io inizio la mia giornata
          ed intanto alzo lo sguardo
          guardando nella profondità azzurra
          la felicità del cielo,
          e se mi spuntasse un paio di ali
          la raggiungerei.
          Klara Erzsebet Bujtor
          Composta martedì 2 agosto 2016
          Vota la poesia: Commenta

            Una poesia mai scritta

            Lo sfogliare un libro di poesie
            cariche d'emozioni, e bellezza inaudita,
            e fu presa dalla voglia
            e pensai,
            - voglio scrivere poesie,
            ad ogni uomo, ad ogni donna,
            più bella della loro vita,
            più bella del loro sogno,
            bella come bella l'amore.

            Ho preso un quaderno, una penna,
            ed incominciai a scrivere, scrivere,
            e le parole scorrono una dopo l'altra,
            il sole brilla negli occhi,
            pensieri che prendono il volo
            per raggiungere l'infinito.

            Ogni tanto fermai,
            e continuai con la luce nel cuore,
            con l'emozione impazzita
            con l'anima farfalla.

            Ad un tratto si ferma la penna,
            la magia svanì nel nulla,
            mi sentii stanca, vuota,
            arrabbiata e delusa,
            e con il cuore dolente ho chiuso il quaderno,
            e con pungente amarezza ho posato sopra
            la penna.
            Una poesia mai scritta,
            il Dio mi ha maledetto,
            di non diventare mai
            una poetessa.
            Klara Erzsebet Bujtor
            Composta giovedì 6 ottobre 2016
            Vota la poesia: Commenta

              Voglio ancora amare

              Gli anni passano in fretta,
              sempre più avanzano nella spiacente vecchiaia
              sorpassando il futuro, oscurando il passato,
              e diventa sempre più faticoso trainare il carico del presente,
              e l'opaco malinconia, nostalgia colmano il cuore,
              arrendendosi a tutti malanni dell'ultima stagione,
              alla fine d'ogni desideri, sogni, e
              il dolce amore sepolto nel vecchio cuore,
              ed allora che la vita entra in un tenebre tunnel,
              che porta diritto nello sconosciuto...
              Oh! la vita è un incredibile spreco,
              germoglia dal amore e il frutto raccoglie la morte,
              forse per questo siamo nati
              per essere cibo della morte,
              come l'erba per le pecore,
              che danno latte per fare buon formaggio e nutrire le genti
              e di noi cosa nutrirà la poscia morte nell'immensità?
              Le nostre anime trasparenti che si fondono con il cielo
              i nostri corpi divorati di viscidi vermi,
              del verme morte.
              Io
              voglio lasciar senza cibo
              quel vigliacco morte,
              voglio
              ancora vivere,
              ancora amare.
              Klara Erzsebet Bujtor
              Composta sabato 11 dicembre 2010
              Vota la poesia: Commenta