Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor
Natale
Cadde la neve
e m'udì un tintinnio-
slitto una slitta
e trattenni il respiro-
così ogni anno-Natale.
Composta mercoledì 26 dicembre 2012
Cadde la neve
e m'udì un tintinnio-
slitto una slitta
e trattenni il respiro-
così ogni anno-Natale.
Canta il gallo nel quiete del sonno
il sol levante scherseggia con la notte sonnolente,
spunta il giorno con i mille versi dei uccellini
sui rami tentennanti nel vento, e
pigolano sui nidi,
i piccoli affamati.
Desta anche tu, amor mio,
dal dolce sogno,
per non perdere ne un solo attimo,
tanto bello, tanto prezioso della nostra felicità.
Non dimenticherò mai quel momento,
quando vidi i tuoi occhi perduti nei miei,
fatati,
come accade nelle favole.
Legati insieme
con catene dorate degli Dei,
che non si spezzano mai, mai
nella nostra vita sulla terra,
e nella bianca luce luminosa,
dove danzano gli angeli.
Cosi penso io,
che l'amore vero è questo,
sopra ogni cosa senza fine,
e questo è quello,
che io offro
a te,
amore mio.
Son diamantini
la rugiada di maggio -
ride la gazza.
Solo cuor uniti respirano l'infinito
e vedono le stelle,
che illuminano la via celeste,
là dove i palpiti d'amor risuonano
nel silenzio d'immenso,
e l'intero Universo
arde d'amore.
Solo il mio cane
non m'incolpa di essere
invecchiata.
Dardi di fuoco
han trafitto le nuvole
È bello da quaggiù
Parlami
Parlami del sole,
nel ombra vellutata del crepuscolo,
di quale mare mosso sorge adesso e
rialza i fiori inchinati dai granelli di rugiada,
e illumina il cammino delle ore.
Parlami della luna
quando s’accende sulla notte che era fatto buio,
e quando le stelle spuntano di ogni profondo blu del cielo.
Parlami della terra, delle acque ferme e corse,
di cipressi, che solleticano le nuvolette,
di estesi campi gialli di girasole e
di chicchi di grano.
Parlami dei grilli canterini
che rompono il silenzio in una tranquilla sera,
delle lucciole, che s’illuminano, per attimi fuggenti le notti senza luna.
della danza dei pipistrelli sotto la luce vibrante delle lanterne,
ma più di ogni cosa dell’immenso universo,
ti chiedo con il cuor fremente,
Parlami d’amore!
Perduta nella deprimente nebbia della solitudine,
e ho urtato la disperazione,
sono rimasta stesa nell'indifferenza,
lesa dolente.
Ho pianto, ho supplicato invano al muto silenzio,
invano pregavo al Dio per sollevarmi il peso che mi spreme straziante.
Ha sentito la mia lacerante lamentela il vento che passa tra le piccole lacrime grigie, e rabbioso ha spazzato via la nebbia spaventosa, e ha sparso il profumo delle rose.
Ho visto uno spiraglio di speranza,
ho udito bisbigliare il vento gentile:
-sogna e non piangi!
e la mia dolenza si è dissolta come la nebbia opaca nell'aria serena,
e ho visto lo splendore del cielo, come mai visto prima.
Un leggero tepore ha inondato il mio cuore mesto,
e la mente si è liberata d'ogni triste pensiero.
Mi sono ridestata nella gioia di vivere, ed
ora lo so certamente,
perché amo il vento infinitamente,
che soffia libero
in ogni direzione
nel Tempo.
Le quattro stagioni
Gemme e fiori,
Si alza il sipario,
danza la vita.
...
Sugli anelli
d'oro brilla il sole,
sposi d'estate.
....
Foglie rossicce,
sottile orizzonte,
volti solcati.
...
Scende la neve
biancheggia la selva,
odo Natale.
Nella primavera nel pieno del suo splendore
volteggiare nell'aria rosa tra un fiore ad altro come le farfalle,
e sorseggiando luce così azzurra e pura,
di vestirsi come le nuvole si vestono il cielo,
e lavare il viso con la rugiada,
è bello come il sole,
con le fragole fra le labbra,
è il dolce succo della vita
profumato come un sogno.
E gli angelici petali,
che tremano nella notte,
nel dolce lume della luna
d'amor sospirando,
sono gli innamorati
della nuova primavera.