Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Danut Gradinaru

Lo spazio tra i denti

Si aprono i colori del quadro sensitivo
con le luci inebrianti scaldate nel pastello
ed il cuore legge con tono emotivo
in lingua materna la legenda del castello.

Le frecce affilate delle zanne affamate
che si riflettono nel loro vero specchio
si sente il odore di gocce profumate
e ancora il desiderio di un amore vecchio.

Le ombre del passato si muovono in fretta
e grandi pipistrelli li coprono le orme;
nel vuolo passionale si fanno tutti retta
e resta nel silenzio, un vuoto enorme.
Composta venerdì 20 novembre 2009
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    Scritta da: patrizia64

    Il mio Maestro

    Ed ecco un sorriso,
    uno sguardo, una parola...
    è il coraggio del mio Maestro...
    Sensei, e non sono più sola...
    Non più Dio onnipotente,
    non più santi irraggiungibili,
    ma un uomo che lotta come me,
    che soffre come me,
    che vince come me...
    con gli stessi sogni di pace
    e libertà...
    con lo stesso cuore...
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      Scritta da: Bluporpora
      Non credi che forse sarebbe più appropriato
      sognare? Perché non fai anche tu
      parte di quella schiera? Sono mortali
      ma pur sempre essenze.
      Non credo che sia giusto appoggiarsi
      a coloro che chiedono e non mangiano
      come onde di mare sarebbe bello
      volare e affogare dolcemente.
      Se guardo la luna mi viene tristezza
      perché troppo vi somiglio.
      Però a me piace e continuo malinconica
      il mio cammino, non so dove vado
      eppure cammino, mi sembra di sostare
      immobile senza meta e pietrificata
      non sarò mai ciò che desidero
      e forse non sopravviverò alla mia stessa
      follia. Ma cosa importa
      Credi vero alla vita e alla felicità e
      che essa esista? Dicono che è in noi
      ma noi non lo sappiamo. Sappiamo
      di vivere? Allora mi chiedo.
      Il volo della farfalla è limpido
      e micidiale con il battito d'ali
      muoiono che cadono al suolo
      anche i colori hanno la morte.
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        Scritta da: Barbara Brussa

        Tuo sarà, Tua sarò

        Tuo sarà il tormento
        finché seguiterai ad incriminare
        l'avverso destino

        Tua sarà l'immane miseria
        di uomo afflitto e sconfitto
        finché non sfiderai la mano
        che, violenta, trascina i tuoi passi
        facendoli sprofondare
        nelle nere paludi dell'Inferno

        l'anima tua, illanguidita
        lancia il suo ultimo grido di passione:
        <Vola con me, nell'opposta direzione! >

        Tuoi saranno
        senza fine i sogni
        Ali di farfalla
        che abbracciano il Fiore

        Tua sono e sarò
        in ogni tempo io
        Seme dei sogni tuoi
        fiorito nel tuo mondo

        Si spezzano le catene
        cadono le ombre
        Libera, è ora la nostra Verità:
        Noi, per sempre Noi.
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          Scritta da: Sabrina Daghetti

          L'onda

          Resta lontana ad aspettare...
          Guarda la riva del continente che le si prospetta... ed attende.
          Sa che quello sarà il suo destino.
          Si compone di piccole inoffensive parti
          e diventa un monumento al Mare.
          Veloce si erge e schiuma sfiorando quasi il cielo e le stelle.
          Ed io che dalla spiaggia l'ho sempre guardata con desiderio...
          Eccola...
          Immensa, mutevole, falsa, magnifica schiera di acqua purificatrice...

          "Mangia i ricordi e sazia portateli via...
          Fammi annegare tra i tuoi abbracci e scotimenti."

          E mi risucchia con essa e con me la sabbia mi acceca.
          E tutto si spegne, ogni mio senso, ogni mio pensiero
          Ogni parte di me è suo.
          Composta lunedì 31 luglio 2006
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            Scritta da: Sabrina Daghetti

            Giovinezza

            Profumato senso di vita
            di gioventù
            di beltà
            di forza
            di grandi cose.
            Senso di vanità
            Oh, scivolosa ricchezza.
            Anni regalati e mai goduti
            che non capiamo ora
            che rimpiangeremo poi.
            Visi dolci
            eterei cuori di cristallo
            pelli soavi e profumate
            capelli mielati lasciati alla cura del vento.
            Bocce infuocate e mani curiose
            occhi arzilli e pieni di eternità.
            Pensieri leggeri
            pieni di errori.
            Pianti e sbagli vi attenderanno.
            Darei la mia anima per l'eterna giovinezza.
            Infausto destino
            fitto e denso come la melma,
            sporco e soffocante,
            che mi accompagnerà fino al giorno dello sfacelo.
            Evitatemelo se potete
            uccidete il futuro,
            lasciatemi così
            piena di dubbi e affanni
            ma giovane e immortale.
            Composta lunedì 19 ottobre 2009
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Il Giorno svanisce nell'attesa

              La perenne attesa, logora i giorni:
              tempo insapore ingoiato dalle Stagioni

              Sopravvive il Momento
              che fine a se stesso nulla colma
              se non il Ricordo:
              svolazzante chimera di felicità
              che a nutrir malinconia sempre ritorna

              Avvolge l'anima, l'amato Respiro,
              ne soffoca il grido e
              mentre il passo s'allontana
              s'ode solo un mesto sospiro

              Diviene polvere, il tempo consumato
              nell'attesa del Giorno
              costantemente prorogato

              e nubi di parole, le promesse d'amore
              che il vento innalza

              Appese ai rami secchi
              di un albero senza radici
              Postille d'un amore
              sbiadito dal gelo
              deriso dal tempo sfuggito al vissuto

              e gli occhi melanconici della Primavera
              vedranno sbocciare
              il germoglio d'un rimpianto
              su un cuore che ha amato
              senza mai aver osato Amare.
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                Scritta da: Sabrina Daghetti

                Laggiù

                Laggiù
                dove non arrivano neppure i marinai più conoscitori
                tra le tempeste distruttive del naturale vivere di ogni essere.

                Laggiù
                dove a volte tutto tace ed è solo un mare piatto d'inespressione e apatia del misero ondeggiare
                tra le schiume bianche ed i fondali azzurrini e limpidi delle giornate piatte.

                Laggiù
                tra i sogni soffocati dal silenzioso ed imperturbabile passare degli infiniti pesci
                si annaspa per tornare in superficie ogni giorno, sperando in un nuovo orizzonte.

                Laggiù
                si vive confinati, reietti di chi sa quale Dio
                ci si vede senza guardasi, ci si parla senza comunicare.

                Laggiù
                dove l'attesa dell'onda anomale e portentosa che ci porti su una riva è tanto ambita
                dove l'uragano quando passa in realtà non "passa" per tutti, ma resta e in questi si cela.

                Laggiù
                dove lo schiaffo non è tangibile,
                dove la morte non è materiale

                Laggiù
                è solo quell'urlo afono
                che squarcia la realtà, che sale in superficie e si impone su di noi come un ciclone.

                Laggiù... deve restare!
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                  Scritta da: Maria Daniela

                  Moto

                  Tutto è in continuo moto.
                  Nulla è fermo,
                  nulla è buio.
                  Tutto si muove,
                  tutto è luce,
                  tutto è vita.
                  Anche nella notte
                  più buia,
                  brilla una stella.
                  Anche nella quiete
                  più assoluta,
                  c'è qualcosa
                  che cresce,
                  che si evolve,
                  che si gonfia,
                  che si scompiglia.
                  Anche nella morte
                  si vive,
                  sia essa
                  eternità
                  o ricordo
                  o pensiero.
                  A volte si vive
                  perché si vegeta,
                  ma il più delle volte
                  perché "si ama".
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