Poesie anonime migliori


Scritta da: Elena D'Andrea
in Poesie (Poesie anonime)

Innamorarsi

Ti innamori così, per caso,
di un tipo qualunque,
che ti era
addirittura antipatico.

Ti innamori così: imparando
a volergli bene, parlandogli,
sorridendogli da amica;
e accorgendoti di star male,
se un giorno non lo vedi.

Ti innamori così: stando
ore e ore insieme a lui,
sentendo il cuore che
batte forte se si avvicina;
e una voglia tremenda
di baciarlo
se dolcemente ti sfiora.

Ti innamori così: sentendoti
morire al solo pensiero
che lui stia con un'altra...
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    Scritta da: Elisabetta
    in Poesie (Poesie anonime)

    Il passero ferito

    Era d'agosto. Un povero uccelletto
    ferito dalla fionda di un maschietto
    andò, per riposare l'ala offesa
    sulla finestra aperta di una chiesa.

    Dalle tendine del confessionale
    il parroco intravide l'animale
    ma, pressato da molti peccatori
    che pentirsi dovean dei loro errori
    rinchiuse le tendine immantinente
    e si rimise a confessar la gente.

    Mentre in ginocchio oppur stando a sedere
    diceva ogni fedele le preghiere,
    una donna, notato l'uccelletto,
    lo prese, e al caldo se lo mise in petto.

    Ad un tratto improvviso un cinguettio
    ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.

    Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore
    il ruolo abbandonò di confessore;
    scuro nel volto, peggio della pece
    s'arrampicò sul pulpito, poi fece:
    "Fratelli, chi ha l'uccello, per favore
    vada fuori dal tempio del Signore".

    I maschi, un po' stupiti a tali parole,
    lesti s'accinsero ad alzar le suole,
    ma il prete a quell'errore madornale,
    "Fermi, gridò, mi sono espresso male!
    Rientrate tutti e statemi a sentire:
    sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"

    A testa bassa, la corona in mano,
    cento donne s'alzarono piangendo.
    Ma, mentre se n'andavano di fuora
    il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora;
    rientrate tutte quante, figlie amate,
    che io non volevo dir quel che pensate!"

    Poi riprese; "Già dissi e torno a dire
    che chi ha preso l'uccello deve uscire.
    Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa,
    soltato a chi l'uccello ha preso in chiesa!"

    A tali detti, nello stesso istante,
    le monache s'alzaron tutte quante;
    quindi col viso pieno di rossore
    lasciarono la casa del Signore.

    "Oh Santa Vergine! - esclamò il buon prete -
    Sorelle orsù rientrate e state quiete,
    poiché voglio concludere, o signori,
    la serie degli equivoci ed errori;
    perciò, senza rumori, piano piano,
    esca soltato chi ha l'uccello in mano".

    Una fanciulla con il fidanzato,
    ch'eran nascosti in un angolo appartato
    dentro una cappelletta laterale,
    poco mancò che si sentisser male.
    Quindi lei sussurrò col viso smorto
    "che ti dicevo, hai visto? Se n'è
    accorto!"
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      Scritta da: Sèlìs
      in Poesie (Poesie anonime)

      Maschere

      Tutti gli gli esseri umani portano una maschera.
      Ci sono diversi tipi di maschere ma volenti o no tutti sono obbligati ad indossarne.
      I motivi che ci spingono a metterle possono essere più di uno.
      Per non lasciar trasparire dal nostro volto l'odio provato per una persona, o la tristezza, il rancore, la felicità, il disprezzo, e a volte anche l'amore...

      Tutti gli esseri umani portano una maschera,
      c'è chi la porta da quando è nato...
      e chi la porta da quando è morto, da quando la sua anima è morta.

      Un'anima può morire per la perdita della persona amata,
      può morire per la tristezza e l'odio provato negli anni,
      e può morire anche per un amore non corrisposto,
      per un amore mai nato per paura delle avversità.

      Tutti gli esseri umani portano una maschera,
      c'è chi la porta da quando è nato...
      e chi la porta da quando è morto.
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        Scritta da: Danza di Venere
        in Poesie (Poesie anonime)
        Fortuito fortunato incontro del pranzo,
        anche oggi baciati dal sole nei primi di marzo,
        sorridendo con le guance sollevi gli occhiali,
        portando il mio umore dalle ande alle alpi,
        in un batter d'occhio mi doni delle ali che in pochi istanti,
        mi portano in giro per il mondo superando il record degli innamorati,
        convengo sul ti vedo ma non ti guardo mangiare,
        sappi che un piatto di pasta è poco se ti vuoi allenare,
        starei ore e forse poi sarebbe per te un problema,
        essere osservati consumando un primo,
        e sentirsi ricordare dalla signora infastidita, la pasta l'hai mangiata?
        Il sole la scalda, è la tua risposta, e comunque ho gradito,
        un discorso infinito,
        sulle tue labbra il mio dito,
        a cercare il tuo corpo,
        e baciarti per ogni sorriso.
        Composta martedì 14 marzo 2017
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          in Poesie (Poesie anonime)
          Ti voglio bene
          Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
          Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
          Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore,
          e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
          L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
          L'hai fatto essendo te stesso.
          Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
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            Scritta da: Chiara Anonimo
            in Poesie (Poesie anonime)

            Mi dispiace

            Mi dispiace per ogni silenzio oppressore...
            Mi dispiace per ogni ora infernale...
            Mi dispiace per ogni volta che i tuoi occhi diventano rossi a causa mia...
            Mi dispiace per ogni lacrima da te versata...
            Mi dispiace per ogni secondo passato ad odiarmi...
            Mi dispiace per ogni attimo di tacita sofferenza...
            Mi dispiace per tutto...
            Ma grazie di esistere...
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              Scritta da: Danza di Venere
              in Poesie (Poesie anonime)
              Ci sono linee che rimangono nascoste ai poco attenti,
              in queste si nascondono sentimenti al quale non riusciamo a rinunciare,
              osservo il tuo volto in una tua foto,
              ed imbambolato da quegli occhi, non stacco per un attimo lo sguardo,
              eccoti qua penso, splendida come un vulcano in eruzione,
              come una colonna di cenere che sovrasta un vulcano,
              come una colonna di passione che sostiene l'universo,
              ho imparato che al cuore si suggerisce con delicatezza,
              quindi nel silenzio dei nostri sguardi... sai già cosa ho detto!
              Fa male ed è difficile da mandar giù... ma sai in fondo in fondo anche se il sole brucia,
              c'è sempre un buon motivo per sorridere e molte volte il motivo è nascosto propri li,
              basta saper osservare!
              Composta venerdì 17 marzo 2017
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