Poesie criptiche

Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.


in Poesie (Poesie criptiche)

Capriccio

Forse è uno spasmo,
che nell'andar pensoso,
a passo svelto, smuovo.

Entro e sono circondata,
dalle tue braccia;
rami di melo.

Odor di tabacco,
fumo filiforme,
lacci che galoppano,
sulle mie orme.

Circuiti di nervi,
solcano la terra
e acqua viva,
sussulta di saltrato.

Brucio un capriccio,
sul dito un ricciolo
m'induce a te.
Composta nel giugno 2002
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie criptiche)
    M'impasto sempre all'incomprensibile
    quando le emozioni mi stanno appese
    per la bocca ad ami che bucano il dolore
    come pesci agonizzanti
    brachicardici dal battito all'impossibilità.

    Mi sarebbe preferibile anche la rete
    ché da prigione ne farei custodia
    e delle sue maglie d'acciaio
    un copriabito argenteo
    che rivela la mia profonda natura.
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie criptiche)

      La ruggine

      Cardini rotti arrugginiti,
      come le foglie ultime sui rami
      concime per la terra, ancora vive,
      esalerà domani.

      E sta la porta divelta
      presa per ardere,
      e fuoco che fatica a vivacizzar la sera,
      muri di penombra d'edera.

      Nel mezzo, un suono strano;
      un sasso battuto con la mano
      sgrana una scintilla.

      Stento a vedere gli occhi della notte,
      m'appoggio coi piedi e
      indago sul cotto esagonale.

      Penso al fiore rosso e al verde ramo:
      nell'aria fumo di camino,
      nell'umido sentir m'incastro.
      Composta giovedì 22 giugno 2006
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie criptiche)
        Se i miei nervi avessero il bianco di certe carni
        che mi si strappano
        sotto la falce delle lune che si riempiono
        di quegli astri insanguinati
        che congiungono il buio del tetto eterno che mi sovrasta
        e la terra marcia che calpesto con la lingua
        che arriva a strisciare
        per assaporare il gusto di ciò che mi resta di reale
        bagnandomi delle stesse lacrime rosse-stellari
        tras-figurarmi
        nella dimenticanza del sonno
        che giunge
        nero
        umano
        fisico
        come abbraccio di morte.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie criptiche)

          La vita che poi il sogno avvera

          Stupido, è stupido, lo conosco
          stupida l'intenzione, stupido persino il posto.
          Lo specchio, dentro, così chiaro e verde,
          lui fa per stringer forte ma dentro sa che ormai la perde,
          e chi grida: "aiuto, sto toccando il fondo,
          strappatemi dalle mie mani,
          salvatemi da questo mondo".
          E poi apri gli occhi e pensi di specchiarti,
          tra le lacrime di chi non sa più amarti,
          scappa via, fa finta di aspettarti,
          spegne il fuoco prima di bruciarti.
          È solo il sogno della vita vera
          ed è la vita che poi il sogno avvera.
          Composta martedì 28 ottobre 2014
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Alberto D.
            in Poesie (Poesie criptiche)

            Quanto in fondo...

            Quanto in fondo si può andare
            verso la conoscenza di un se
            universale come di un'anima eterna.
            Quanta paura si ha di conoscerla
            per rischiare di avere accesso al senso della vita...
            all'incontro con l'assoluto...
            Quanto in fondo si deve andare
            per scoprire che la risposta è qui ed ora...
            Il non volere vedere rende la ricerca più difficile e faticosa
            con il rischio di deviare, di perdersi, di scoraggiarsi
            fino ad arrivare a dire... io non esisto...
            Il solo dire io non esisto e Dio non esiste
            significa che stiamo cercando...
            il non trovare Dio e se stessi non significa che non esistono,
            significa forse, che...
            non si è cercato nella direzione giusta...
            Composta domenica 7 settembre 2014
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marta Emme
              in Poesie (Poesie criptiche)

              Lo schiaffo

              Un fremito, un abbaglio,
              mi stupisco e deraglio,
              poi s'apre nel cielo cupo
              uno spiraglio, una voce
              n'esce che pare un raglio.
              Così una poco visibile
              costellazione° (cancro)
              voce ha dato a un'attenta
              riflessione: è il momento
              di cambiare direzione.
              È del granchio* (con le stelle Asellus)
              che s'è avuta la visione.
              Quel che ho preso,
              con gran costernazione.
              Composta venerdì 31 ottobre 2014
              Vota la poesia: Commenta