Poesie criptiche

Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.


Scritta da: Gianni Marcantoni
in Poesie (Poesie criptiche)
Continuano a trasudare
le immagini lentamente,
il corpo si nutre di un sottile
sole, dietro agli alberi di pino
la sera si spegne inerme.

Attendo l'ora trascorrere,
la mia roccia si disperde nella
profondità dell'animo implacabile;
il cielo, il paesaggio, il silenzio
come una coltre di muschio
condensata si apprestano a ricoprirmi,
e mi avverto nella solitudine.

La parola compie una magia
di sembianze prosciugate dall'ombra
e disegnano in alto la torre
da cui perdo l'immagine del mondo.
Composta venerdì 30 novembre 2012
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    Scritta da: Gianluca Cristadoro
    in Poesie (Poesie criptiche)

    I perché del cuore

    Cuore affranto,
    non si da pace.

    Vede attorno un mondo
    che non gli piace.

    Assorbe altrui nevrosi
    smarrisce pazienza
    e solide altre virtù
    In cui confidava.

    Ignaro di quell'impotenza
    che ne segna il destino
    che vorrebbe piegare
    e che sfugge affermandosi.

    Forte di ragioni che dalle radici
    si nutrono di perché
    che non si spiega.

    Con la loro forza stanno lì a guardarlo.
    Lo sfidano sicuri della vittoria finale.

    Tu, cuore, voltagli le spalle e procedi
    per la tua strada, come viandante,
    a volte, mendicante.

    Altre ragioni troverai a restituiti linfa vitale.
    Altre storie, altri perché.
    Composta sabato 12 ottobre 2013
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro
      in Poesie (Poesie criptiche)

      Spifferi emotivi

      Geometrie sintattiche,
      aride e inappuntabili,
      efficienti, penetranti.

      Piegano alla regola
      spifferi emotivi,
      li soffocano, ne annichiliscono lo slancio.

      Gli fanno cambiare strada,
      alla ricerca di un amore perduto,
      di una amicizia da ritrovare,
      di un pathos creativo,
      surreale, senza scopo,
      senza ragione.

      Solo generoso,
      accogliente,
      comprensivo.

      Emozioni che si sprigionano
      incuneandosi
      fra le smagliature della memoria,
      ravvivandone le storie,
      ridonando splendore ad un cielo
      che grigio ricopre giorni insensati
      da riporre in angoli angusti, asfittici.

      Dimenticati.
      Composta sabato 12 ottobre 2013
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        Scritta da: Gianluca Cristadoro
        in Poesie (Poesie criptiche)

        Creature luminose

        Creature delicate,
        incompiute,
        prive di orgoglio
        e resistenza.

        Inermi,
        di arrecare offesa incapaci,
        di mordere,
        né difendersi dai colpi
        che anime abiette
        infieriscono
        per sottili piaceri.

        Pronte a portar consiglio e sostegno.
        Ad offrir riparo a chi, più di voi,
        di cure e conforto abbisogna.

        Natura non vi donò virtù
        attraenti plauso ed onori.

        Che Natura in cambio vi schermi
        dall'incombente nefasto destino,
        che ogni gioia negar vi vorrebbe,
        di mestizia un manto calando
        e da luce oscurarvi.

        Candore,
        di luce splendente,
        illumini il grigio
        che permea le cose.

        Rischiari gli animi.
        La nobiltà degli spiriti eletti risvegli.
        Deponga superbia e arroganza.
        Dello stolto annichilisca il potere.

        Restituisca umanità al mondo.
        Composta lunedì 19 agosto 2013
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          Scritta da: Gianluca Cristadoro
          in Poesie (Poesie criptiche)

          Sopravvivenza

          Virtù inespresse
          e zavorre cariche di storie
          conduco verso mete improprie e inagibili.

          Coraggiosamente m'avventuro
          su sentieri tortuosi,
          nella fitta boscaglia
          dove ostile mi è ogni forma di vita.

          S'avvinghia la superbia,
          l'ignoranza mi rallenta il passo,
          mi seducono i miraggi del successo,
          irridendomi poi, m'abbandonano.
          Invidia e ipocrisia, sordide,
          mi adescano e trafiggono alle spalle.

          Di crescente rabbia
          mi infuoca il sarcasmo,
          fiamma che ragione placa,
          arretra e presto s'estingue.

          Alla vista la luce si nega
          e l'orgoglio, di sé impietosito,
          goffo, sferra colpi alla cieca,
          inani dardi di uno sforzo primitivo.

          Mi rialzo, dopo l'ultima battaglia,
          vana ma necessaria,
          ad affrontar la vita e i suoi misteri
          una vola di più,
          indagandone il senso.
          Composta lunedì 19 agosto 2013
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            Scritta da: Nelson
            in Poesie (Poesie criptiche)

            Mangio da solo

            Mangio da solo
            assaporando i venti,
            mercanti di profumi
            e celibi palpiti di
            violenza letteraria.
            Una casa rossa
            spia il mio dolce
            trafficare, tra quadri
            equestri e nobili costumi.
            Un bracciale di perle
            cade dal tavolo,
            frantumandosi placidamente
            in sovversive idee
            dipinte a mano
            da formiche operaie
            e docili nani deformi.
            Giungo espressamente
            ad una splendida conclusione,
            digerendo questo pasto
            crudo ed elegante
            come un sushi ripieno
            di gelida bontà.
            Composta lunedì 1 aprile 2013
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              Scritta da: Dario Pautasso
              in Poesie (Poesie criptiche)

              E' l'angoscia

              Se guarderete tra la gente
              vedrete un uomo che non è un uomo.
              È un soffio di fiato che non è fiato.
              È un'ombra.
              Quest'uomo che non è un uomo
              porta il peso di tutte le incomprensioni
              di tutte le esistenze del mondo,
              da sempre:
              è l'angoscia.
              Ha due braccia che sono travi
              e un sorriso che è un pozzo
              dove cadono le espressioni degli altri
              senza lasciare traccia.
              Niente speranze, niente sogni,
              nessun segreto da proteggere;
              il sole è pallido anche a maggio:
              è l'angoscia.

              Quest'uomo stravolge il cosmo
              anche quando questo vuol starsene fermo,
              perché le cose non sono cose
              ma sono non-cose. E la vita non è vita,
              è non-vita.
              Così le stelle si confondono.

              Egli non appartiene alla terra,
              non rientra in nessuna categoria,
              è solo nella sua lotta.
              Non può non essere solo
              perché, solo, lotta contro il se stesso solitario.
              Questo fiato che non è un fiato
              vorrebbe gioire
              ma se lo fa tremano le labbra e smette subito
              e se vuole piangere
              non c'è lacrima che gli bagni la guancia:
              è l'angoscia.

              Quando quest'ombra comprende che è essenziale
              a questo mondo, quando ci crede davvero,
              quando accetta che non può esistere una forza oscura
              che gli stringe le membra e gli affanna la mente
              più forte di lei,
              se questa forza è la somma dei suoi stessi pensieri
              che sono il suo Io,
              quest'ombra smette d'essere ombra,
              smette d'essere fiato,
              smette d'essere uomo.
              È più di un uomo:
              è un uomo che piange
              che ride
              che ama.
              E il sole scalda la pelle.

              Anche le stelle si riorganizzano.
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