Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Alba festiva

Che hanno le campane,
che squillano vicine,
che ronzano lontane?
È un inno senza fine,
or d'oro, ora d'argento,
nell'ombre mattutine.
Con un dondolìo lento
implori, o voce d'oro,
nel cielo sonnolento.
Tra il cantico sonoro
il tuo tintinno squilla,
voce argentina - Adoro,
adoro - Dilla, dilla,
la nota d'oro - L'onda
pende dal ciel, tranquilla.
Ma voce più profonda
sotto l'amor rimbomba,
par che al desìo risponda:
la voce della tomba.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Onde dorate, e l'onde eran capelli,
    navicela d'avorio un dì fendea;
    una man pur d'avorio la reggea
    per quaasi errori preziosi e quelli;

    E mentre i flutti tremolanti e belli
    con drittissimo solco dividea,
    l'or de le rotte fila Amor cogliea,
    per formarne catene à suoi ribelli.

    Per l'aureo mar, che rincrespando apria
    il procelloso suo biondo tesoro,
    agitato il mio core a morte gìa.

    Ricco naufragio, in cui sommerso ì moro,
    poich'almen fur ne la tempesta mia
    di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Gesù Bambino

      Gesù Bambino, come dobbiamo essere
      Se vogliamo vedere Dio Padre:
      accordaci allora di rinascere

      come puri infanti, nudi, senz'altro rifugio
      che una stalla, e senz'altra compagnia
      che un asino e un bue, umile coppia;

      d'avere infinita ignoranza
      e l'incommensurabile debolezza
      per cui l'umile infanzia è benedetta;

      di non agire senza che nonnulla ferisca
      la nostra carne tuttavia innocente
      ancora perfino d'una carezza,

      senza che il nostro misero occhio non senta
      dolorosamente perfino il chiarore
      dell'alba impallidire appena,

      della sera che cade, suprema luce,
      senza provare altra voglia
      che d'un lungo sonno tiepido e smorto…

      Come puri infanti che l'aspra vita
      destina – a quale meta tragica
      o felice? – folla asservita

      o libera truppa, a quale calvario?
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        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        È pieno inverno

        È pieno inverno, sono nudi gli alberi
        Tranne là dove si rifugia il gregge
        Stringendosi sotto il pino.
        Belano le pecore nella neve fangosa
        Addossate al recinto. La stalla è chiusa
        Ma strisciando i cani tremanti escono fuori,
        Scendono al ruscello gelato. Per ritornare
        Sconsolati indietro. Avvolti in un sospiro
        Sembrano i rumori dei carri, le grida dei pastori.
        Le cornacchie stridono in cerchi indifferenti
        Intorno al pagliaio gelato. O si acquattano
        Sui rami sgocciolanti. Si rompe il ghiaccio
        Tra le canne dello stagno dove sbatte le ali il tarabuso
        e allungando il collo schiamazza alla luna.
        Saltella sui prati una povera lepre,
        Piccola macchia scura impaurita
        e un gabbiano sperso, come una folata improvvisa
        Di neve, si mette a gridare contro il cielo.
        Composta martedì 11 agosto 2009
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Perché l'età ne'nvola
          il desir cieco e sordo,
          con la morte m'accordo,
          stanco e vicino all'ultima parola.
          L'alma che teme e cola
          quel che l'occhio non vede,
          come da cosa perigliosa e vaga,
          dal tuo bel volto, donna, m'allontana.
          Amor, ch'al ver non cede,
          di nuovo il cor m'appaga
          di foco e speme; e non già cosa umana
          mi par, mi dice, amar...
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