Come pesano queste giornate! Non c'è fuoco che possa scaldare, non c'è sole che rida per me, solo il vuoto c'è, solo le cose gelide e spietate, e perfino le chiare stelle mi guardano sconsolate da quando ho saputo nel cuore che anche l'amore muore.
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale come se alzandomi la notte bruciante di febbre bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto ti amo come guardo il pesante sacco della posta non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia pieno di sospetto agitato ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
Sulla mia parete è appesa una xilografia giapponese La maschera di un demone cattivo, dipinta con la lacca d'oro. Pieno di compassione vedo Le gonfiate vene frontali, segno di Quanto è faticoso essere cattivo.
Il denaro può comprare la buccia di molte cose, ma non il seme; può darvi il cibo, ma non l'appetito, la medicina ma non la salute, i conoscenti ma non gli amici, i servitori ma non la fedeltà, giorni di gioia ma non la pace o la felicità.
Lo trovarono che camminava lungo l'autostrada tutto rosso sul davanti aveva preso un barattolo arrugginito e si era tagliato l'organo sessuale come a dire: visto cosa mi avete combinato? Tanto vale che vi prendiate il resto.
E un pezzo lo mise in una tasca un pezzo in un'altra e fu così che lo trovarono, mentre tirava di lungo.
Lo affidarono ai dottori che cercarono di ricucirgli i pezzi ma i pezzi stavano benissimo così com'erano.
Io penso certe volte a tutta la gran figa abbandonata ai mostri della terra.
Forse era la sua protesta contro questo o la sua protesta contro tutto.
Una Marcia alla Libertà fatta da un uomo solo che non ha mai trovato posto tra le critiche dei concerti e le classifiche del baseball.
Lascia sempre vagare la fantasia, È sempre altrove il piacere: E si scioglie, solo a toccarlo, dolce, Come le bolle quando la pioggia picchia; Lasciala quindi vagare, lei, l’alata, Per il pensiero che davanti ancor le si stende; Spalanca la porta alla gabbia della mente, E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
Nego l'evidenza con te. Ti chiamo disastro ma sei bellezza. E ad ogni sguardo m'affami. Ad ogni bacio mi salvi. E ti guardo i pensieri e... e guardo il vento.
Ora, lasciatemi tranquillo Ora, abituatevi senza di me. Io chiuderò gli occhi. E voglio solo cinque cose, cinque radici preferite. Uno è l'amore senza fine. La seconda è vedere l'autunno. Non posso vivere senza vedere che le foglie volino e tornino alla terra. La terza è il grave inverno, la pioggia che ho amato, la carezza del fuoco nel freddo silvestre. La quarta cosa è l'estate rotonda come un'anguria. La quinta cosa sono i tuoi occhi. Matilde mia, bene amata, non voglio dormire senza i tuoi occhi, non voglio esistere senza che tu mi guardi: io muto la primavera perché tu continui a guardarmi. Amici, questo è ciò che voglio, È quasi nulla e quasi tutto.