Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Ale2191 Cesura
in Poesie (Poesie d'Autore)
Pericoloso e tenero
il volto dell'amore
m'è apparso la sera
d'un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l'arco
o un musicante
con l'arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha ferita
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferita
ferita al cuore
ferita per la vita
E brucia come brucia
la ferita dell'amore.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La Chimera

    Non so se tra rocce il tuo pallido
    viso m'apparve, o sorriso
    di lontananze ignote
    fosti, la china eburnea
    fronte fulgente o giovine
    suora de la Gioconda:
    o delle primavere
    spente, per i tuoi mitici pallori
    o Regina o Regina adolescente:
    ma per il tuo ignoto poema
    di voluttà e di dolore
    musica fanciulla esangue
    segnato di linea di sangue
    nel cerchio delle labbra sinuose,
    regina de la melodia:
    ma per il vergine capo
    reclino, io poeta notturno
    vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
    io per il tuo dolce mistero
    io per il tuo divenir taciturno.
    Non so se la fiamma pallida
    fu dei capelli il vivente
    segno del suo pallore,
    non so se fu un dolce vapore,
    dolce sul mio dolore,
    sorriso di un volto notturno:
    guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
    e l'immobilità dei firmamenti
    e i gonfii rivi che vanno piangenti
    e l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
    e ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
    e ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
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      Scritta da: Eclissi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Scritto sulla sabbia

      Che il bello e l'incantevole
      Siano solo un soffio e un brivido,
      che il magnifico entusiasmante
      amabile non duri:
      nube, fiore, bolla di sapone,
      fuoco d'artificio e riso di bambino,
      sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
      e tante altre fantastiche cose,
      che esse appena scoperte svaniscano,
      solo il tempo di un momento
      solo un aroma, un respiro di vento,
      ahimè lo sappiamo con tristezza.
      E ciò che dura e resta fisso
      non ci è così intimamente caro:
      pietra preziosa con gelido fuoco,
      barra d'oro di pesante splendore;
      le stelle stesse, innumerabili,
      se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
      - effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.
      No, il bello più profondo e degno dell'amore
      pare incline a corrompersi,
      è sempre vicino a morire,
      e la cosa più bella, le note musicali,
      che nel nascere già fuggono e trascorrono,
      sono solo soffi, correnti, fughe
      circondate d'aliti sommessi di tristezza
      perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
      si lasciano costringere, tenere;
      nota dopo nota, appena battuta
      già svanisce e se ne va.

      Così il nostro cuore è consacrato
      con fraterna fedeltà
      a tutto ciò che fugge
      e scorre,
      alla vita,
      non a ciò che è saldo e capace di durare.
      Presto ci stanca ciò che permane,
      rocce di un mondo di stelle e gioielli,
      noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
      sospinte in eterno mutare.
      Spose di un tempo, senza durata,
      per cui la rugiada su un petalo di rosa,
      per cui un battito d'ali d'uccello
      il morire di un gioco di nuvole,
      scintillio di neve, arcobaleno,
      farfalla, già volati via,
      per cui lo squillare di una risata,
      che nel passare ci sfiora appena,
      può voler dire festa o portare dolore.
      Amiamo ciò che ci somiglia,
      e comprendiamo
      ciò che il vento ha scritto
      sulla sabbia.
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        Scritta da: Fiorella Cappelli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Fiume da fiume

        Si pasce di se il fiume, bruca
        serpeggiando
        le sue
        quasi essiccate sgorature,
        visita
        le sue
        quasi aride pozzanghere,
        si trascina ai suoi già putridi ristagni
        finche, poco più oltre
        un poco lo confortano
        misteriosi trasudamenti,
        lo irrorano frescure,
        umori, vene
        dal più profondo
        del suo cuore sotterraneo
        ed eccolo
        rinasce esso dalle secche,
        ora, si lascia dietro la sassaia
        della sua quasi estinzione
        per il suo nuovo cammino -
        si muove verso se stesso il fiume,
        si sposta dentro il suo cangiante bruco
        ed entra, fiume nuovo
        uscito dalle sue ceneri
        nei luoghi dove opera
        la primavera e non c'è
        fiore né gemma, non c'è ancora
        ma c'è quella radiosa incandescenza
        di luce e opacità nel bianco dell'aria,
        c'è, ed ecco si diffonde, quella trepidante animula
        e quel chiaro sopra la linea degli alberi,
        quel già più festoso scintillamento delle acque.
        C'è tutto "quello". E c'è
        lui fiume,
        ne vibra intimamente
        il senso. C'è questo, c'è prodigiosamente.
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          Scritta da: Sonia Dem.
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La chiesa del silenzio

          La più bella Ave Maria, l'ho cantata in una chiesa vuota...
          su un altare profumato di mimosa...
          mentre evocavo pensieri
          e cingeva desideri.

          E ho cantato di me nel silenzio...
          forgiando autunni in un cielo immenso...

          e pregavo di appassire...
          come foglia che cade dal ramo...
          per non sentire t'amo, dalla bocca di nessuno...
          "Nessuno che non fosse lui che Amo".

          La più bella poesia...
          l'ho scritta in mezzo a un rovo
          tra le sbarre di un dolore lacerante più del fuoco,
          consumato a poco a poco...
          dentro i margini di un giuoco.

          E tremavo di malinconia...
          usignoli e falchi portavano via la storia mia...
          "Occorreva un grande amore per amarci"
          l'abbiam Fatto...
          ora cosa resta alle mie ore...
          in questo lento naufragare del mio cuore!
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            Scritta da: Eclissi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Temporale

            Nella montagna nera
            il torrente delira a voce alta
            a quella stessa ora
            avanzi tra precipizi
            nel tuo corpo sopito
            Il vento lotta al buio col tuo sogno
            boscaglia verde e bianca
            quercia fanciulla quercia millenaria
            il vento ti sradica e trascina e rade al suolo
            apre il tuo pensiero e lo disperde
            Turbine i tuoi occhi
            turbine il tuo ombelico
            turbine e vuoto
            Il vento ti spreme come un grappolo
            temporale sulla tua fronte
            temporale sulla tua nuca e sul tuo ventre
            Come un ramo secco
            il vento ti sbalza
            Nel tuo sogno entra il torrente
            mani verdi e piedi neri
            rotola per la gola
            di pietra nella notte
            annodata al tuo corpo
            di montagna sopita
            Il torrente delira
            fra le tue cosce
            soliloquio di pietre e d'acqua
            Sulle scogliere
            della tua fronte passa
            come un fiume d'uccelli
            Il bosco reclina il capo
            come un toro ferito
            il bosco s'inginocchia
            sotto l'ala del vento
            ogni volta più alto
            il torrente delira
            ogni volta più fondo
            nel tuo corpo sopito
            ogni volta più notte.
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              Scritta da: Donatella
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Guarda l'alba

              Già natale il tempo vola,
              l'incalzare di un treno in corsa,
              sui vetri e lampadari accesi nelle stanze dei ricordi,
              ho indossato una faccia nuova,
              su un vestito da cerimonia
              ed ho sepolto il desiderio intrepido di averti a fianco,

              Allo specchio c'è un altra donna,
              nel cui sguardo non v'è paura
              com'è preziosa la tua assenza
              in questa beata ricorrenza,
              ad oriente il giorno scalpita non tarderà...

              Guarda l'alba che ci insegna a sorridere,
              quasi sembra che ci inviti a rinascere,
              tutto inzia,
              invecchia,
              cambia,
              forma,
              l'amore tutto si trasforma
              l'umore di un sogno col tempo si dimentica...

              Già natale il tempo vola,
              tutti a tavola che si fredda,
              mio padre con la barba finta
              ed un cappello rosso in testa
              ed irrompe impetuosa la vita, nell'urgenza di prospettiva

              Già vedo gli occhi di mio figlio
              e i suoi giocattoli per casa,
              ad oriente il giorno scalpita,
              la notte depone armi e oscurità...

              Guarda l'alba che ci insegna a sorridere,
              quasi sembra che ci inviti a rinascere,
              tutto inizia,
              invecchia,
              cambia forma,
              l'amore tutto si trasforma,
              persino il dolore più atroce si addomestica,
              tutto inizia,
              invecchia,
              cambia,
              forma,
              l'amore tutto si trasforma,
              nel chiudersi un fiore al tramonto si rigenera...
              Composta venerdì 18 marzo 2011
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