Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Ale2191 Cesura
in Poesie (Poesie d'Autore)
Pericoloso e tenero
il volto dell'amore
m'è apparso la sera
d'un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l'arco
o un musicante
con l'arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha ferita
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferita
ferita al cuore
ferita per la vita
E brucia come brucia
la ferita dell'amore.
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    Scritta da: Fiorella Cappelli
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Fiume da fiume

    Si pasce di se il fiume, bruca
    serpeggiando
    le sue
    quasi essiccate sgorature,
    visita
    le sue
    quasi aride pozzanghere,
    si trascina ai suoi già putridi ristagni
    finche, poco più oltre
    un poco lo confortano
    misteriosi trasudamenti,
    lo irrorano frescure,
    umori, vene
    dal più profondo
    del suo cuore sotterraneo
    ed eccolo
    rinasce esso dalle secche,
    ora, si lascia dietro la sassaia
    della sua quasi estinzione
    per il suo nuovo cammino -
    si muove verso se stesso il fiume,
    si sposta dentro il suo cangiante bruco
    ed entra, fiume nuovo
    uscito dalle sue ceneri
    nei luoghi dove opera
    la primavera e non c'è
    fiore né gemma, non c'è ancora
    ma c'è quella radiosa incandescenza
    di luce e opacità nel bianco dell'aria,
    c'è, ed ecco si diffonde, quella trepidante animula
    e quel chiaro sopra la linea degli alberi,
    quel già più festoso scintillamento delle acque.
    C'è tutto "quello". E c'è
    lui fiume,
    ne vibra intimamente
    il senso. C'è questo, c'è prodigiosamente.
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      Scritta da: Sonia Dem.
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La chiesa del silenzio

      La più bella Ave Maria, l'ho cantata in una chiesa vuota...
      su un altare profumato di mimosa...
      mentre evocavo pensieri
      e cingeva desideri.

      E ho cantato di me nel silenzio...
      forgiando autunni in un cielo immenso...

      e pregavo di appassire...
      come foglia che cade dal ramo...
      per non sentire t'amo, dalla bocca di nessuno...
      "Nessuno che non fosse lui che Amo".

      La più bella poesia...
      l'ho scritta in mezzo a un rovo
      tra le sbarre di un dolore lacerante più del fuoco,
      consumato a poco a poco...
      dentro i margini di un giuoco.

      E tremavo di malinconia...
      usignoli e falchi portavano via la storia mia...
      "Occorreva un grande amore per amarci"
      l'abbiam Fatto...
      ora cosa resta alle mie ore...
      in questo lento naufragare del mio cuore!
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Upupa, ilare uccello calunniato

        Upupa, ilare uccello calunniato
        dai poeti, che roti la tua cresta
        sopra l'aereo stollo del pollaio
        e come un finto gallo giri al vento;
        nunzio primaverile, upupa, come
        per te il tempo s'arresta,
        non muore più il Febbraio,
        come tutto di fuori si protende
        al muover del tuo capo,
        aligero folletto, e tu lo ignori.
        Composta giovedì 7 luglio 2011
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Se ieri la tua testa ancora bruna
          era come i capelli dell'amata
          la cui dolce figura di lontano
          silenziosa m'accenna, ecco le vette
          grigio argentea ti segna ora precoce
          la neve che la notte tempestosa
          ti traboccò sulla riga. Ahi gioventù
          che la vita congiunge così stretta
          alla vecchiezza, come un sogno
          mutevole congiunse ieri ed oggi.
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            Scritta da: Eclissi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Temporale

            Nella montagna nera
            il torrente delira a voce alta
            a quella stessa ora
            avanzi tra precipizi
            nel tuo corpo sopito
            Il vento lotta al buio col tuo sogno
            boscaglia verde e bianca
            quercia fanciulla quercia millenaria
            il vento ti sradica e trascina e rade al suolo
            apre il tuo pensiero e lo disperde
            Turbine i tuoi occhi
            turbine il tuo ombelico
            turbine e vuoto
            Il vento ti spreme come un grappolo
            temporale sulla tua fronte
            temporale sulla tua nuca e sul tuo ventre
            Come un ramo secco
            il vento ti sbalza
            Nel tuo sogno entra il torrente
            mani verdi e piedi neri
            rotola per la gola
            di pietra nella notte
            annodata al tuo corpo
            di montagna sopita
            Il torrente delira
            fra le tue cosce
            soliloquio di pietre e d'acqua
            Sulle scogliere
            della tua fronte passa
            come un fiume d'uccelli
            Il bosco reclina il capo
            come un toro ferito
            il bosco s'inginocchia
            sotto l'ala del vento
            ogni volta più alto
            il torrente delira
            ogni volta più fondo
            nel tuo corpo sopito
            ogni volta più notte.
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              Scritta da: Donatella
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Guarda l'alba

              Già natale il tempo vola,
              l'incalzare di un treno in corsa,
              sui vetri e lampadari accesi nelle stanze dei ricordi,
              ho indossato una faccia nuova,
              su un vestito da cerimonia
              ed ho sepolto il desiderio intrepido di averti a fianco,

              Allo specchio c'è un altra donna,
              nel cui sguardo non v'è paura
              com'è preziosa la tua assenza
              in questa beata ricorrenza,
              ad oriente il giorno scalpita non tarderà...

              Guarda l'alba che ci insegna a sorridere,
              quasi sembra che ci inviti a rinascere,
              tutto inzia,
              invecchia,
              cambia,
              forma,
              l'amore tutto si trasforma
              l'umore di un sogno col tempo si dimentica...

              Già natale il tempo vola,
              tutti a tavola che si fredda,
              mio padre con la barba finta
              ed un cappello rosso in testa
              ed irrompe impetuosa la vita, nell'urgenza di prospettiva

              Già vedo gli occhi di mio figlio
              e i suoi giocattoli per casa,
              ad oriente il giorno scalpita,
              la notte depone armi e oscurità...

              Guarda l'alba che ci insegna a sorridere,
              quasi sembra che ci inviti a rinascere,
              tutto inizia,
              invecchia,
              cambia forma,
              l'amore tutto si trasforma,
              persino il dolore più atroce si addomestica,
              tutto inizia,
              invecchia,
              cambia,
              forma,
              l'amore tutto si trasforma,
              nel chiudersi un fiore al tramonto si rigenera...
              Composta venerdì 18 marzo 2011
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