Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ti guardo e il sole cresce

Ti guardo e il sole cresce
Presto ricoprirà la nostra giornata
Svegliati cuore e colori in mente
Per dissipare le pene della notte

Ti guardo tutto è spoglio
Fuori le barche hanno poca acqua
Bisogna dire tutto con poche parole
Il mare è freddo senza amore

È l'inizio del mondo
Le onde culleranno il cielo
E tu vieni cullata dalle tue lenzuola
Tiri il sonno verso di te
Svegliati che io segua le tue tracce
Ho un corpo per attenderti per seguirti
Dalle porte dell'alba alle porte dell'ombra
Un corpo per passare la mia vita ad amarti

Un corpo per sognare al di fuori del tuo son.
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    Scritta da: Lucio Dusso
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    L'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
    ancora truffe al forestiero, si presenti
    come vuole.
    Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
    c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
    ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,
    e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
    Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
    Non è più questa l'Italia che lasciai con dolore.
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      Scritta da: Elisabetta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ai monomaniaci

      Basta appena un fugace pretesto
      per sprofondarli nel loro delirio particolare nella loro ossesione devastante,
      le sue parole scatenanti
      sono giustizia e giudici
      a sentirle la sua trasformazione è immediata
      il sorriso gli si muta in un ghigno
      dalla faccia gli cade la maschera variopinta
      e sotto appare una tavola di Cesare Lombroso.
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        Scritta da: Erika Moon
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Canzone del maschio e della femmina

        Canzone del maschio e della femmina!
        Il frutto dei secoli
        che spreme il suo succo
        nelle nostre vene.

        La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa
        per uscire migliorata da te,
        il cuore che si disperde
        stirandosi come una pantera,
        e la mia vita, sbriciolata, che si annoda
        a te come la luce alle stelle!

        Mi ricevi
        come il vento la vela.

        Ti ricevo
        come il solco il seme.

        Addormentati sui miei dolori
        se i miei dolori non ti bruciano,
        legati alle mie ali,
        forse le mie ali ti porteranno,
        dirigi i miei desideri,
        forse ti duole la loro lotta.

        Tu sei l'unica che possiedo
        da quando persi la mia tristezza!

        Lacerami come una spada
        o senti come un'antenna!

        Baciami,
        mordimi,
        incendiami,
        che io vengo alla terra
        solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
        nell'acqua infinita dei occhi di femmina!
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Una minaccia alla mia immortalità

          Si spogliò davanti a me
          con la figa dall'altra parte
          mentre io stavo a letto con la bottiglia
          di birra.

          Cos'è quella verruca che hai
          sul culo? Chiesi.

          Non è una verruca, disse lei,
          è un neo, una specie
          di voglia.

          Quel coso mi spaventa, dissi,
          lasciamo
          stare.

          Scesi dal letto
          e andai nell'altra stanza
          e mi sedetti sulla sedia a dondolo
          e mi dondolai.

          Mi raggiunse dì un po',
          vecchia scoreggia. Sei pieno di verruche e cicatrici
          e bitorzoli d'ogni genere
          dappertutto. Credo proprio che tu sia il vecchio
          più brutto
          che abbia mai visto.

          Lascia perdere, dissi, dimmi qualcosa di più
          di quel neo
          che hai sul culo.

          Lei andò nell'altra stanza
          si vestì e poi mi passò davanti
          sbattè l'uscio
          e
          sparì.

          E pensare
          che aveva anche letto
          tutti i miei libri di poesie.

          Spero solo che non dica a nessuno
          che non sono stato
          carino.
          Composta mercoledì 25 settembre 2013
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            Scritta da: Gabriella Stigliano
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La sera

            Come una indefinibile fata d'ombre
            vien da lungi la sera, camminando
            per l'abetaia tacita e nevosa.
            Poi, contro tutte le finestre preme
            le sue gelide guance e, zitta, origlia!
            Si fa silenzio, allora, in ogni casa.
            Siedono i vecchi, meditando. I bimbi
            non si attentano ancora ai loro giochi!
            Le madri stanno siccome regine.
            Cade di mano alle fantesche il fuso.
            La sera ascolta, trepida pei vetri:
            tutti, all'interno, ascoltano la sera.
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              Scritta da: Gabriella Stigliano
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Inni alla notte e cantico dei morti

              Noi sogniamo di viaggi per l'universo:
              ma l'universo non è forse dentro di noi?
              Noi non conosciamo gli abissi del nostro spirito.
              La via segreta che conduce all'interno.
              In noi, e in nessun altro luogo,
              sta l'eternità con i suoi mondi, il passato e il futuro.
              Il mondo esterno è il mondo delle ombre,
              e getta le sue ombre nel regno della luce.
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