Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il mio secolo non mi fa paura

Il mio secolo non mi fa paura,
il mio secolo pieno di miserie e di crudeltà
il mio secolo coraggioso e eroico.
Non dirò mai che sono vissuto troppo presto
o troppo tardi.
Sono fiero di essere qui, con voi.
Amo il mio secolo che muore e rinasce
un secolo i cui ultimi giorni saranno belli:
il mio secolo splenderà un giorno
come i tuoi occhi.
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    Scritta da: Elisa M.
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Lode della cattiva considerazione di sé

    La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
    Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
    I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
    Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.
    Uno sciacallo autocritico non esiste.
    La locusta, l'alligatore, la trichina e il tafano vivono come vivono e ne sono contenti.
    Non c'è nulla di più animale della coscienza pulita, sul terzo pianeta del sole.
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      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Eppure primavera è nell'aria

      Pieno inverno: il contadino vigoroso
      Trasporta le fascine della legnaia gelida
      e batte i piedi contro il focolare.
      Sul fuoco che langue getta i ceppi freschi
      e ride perché la vampata spaventa
      i suoi bambini. Eppure, primavera è nell'aria.
      Cinta di erba gioia, verde sorridente.
      E avanti indietro per il campo va il seminatore
      e dietro a lui ridendo un ragazzino spaventa i corvi
      Rapaci, coi suoi strilli. Allora il castagno si veste
      Splendidamente, e sull'erba si iega il fiore cremoso
      In eccesso odoroso.
      Composta lunedì 17 agosto 2009
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        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La grazia in qualche modo

        La grazia in qualche modo, il fiore delle cose sfugge
        a noi, i più miseri di tutti, i più infelici.
        Noi che per pietà dobbiamo
        vivere la vita di altri non la nostra. E poi distruggerla
        con tutto dentro. Era ben diverso
        quando l'anima e corpo pareva si fondssero
        in sinfonie mistiche.
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          Scritta da: Eclissi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Notturno

          Ho tanta paura
          delle foglie morte,
          paura dei prati
          gonfi di rugiada.
          Vado a dormire;
          se non mi sveglierai
          lascerò al tuo fianco
          il mio freddo cuore.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amor mio!

          Ti cinsi collane
          con gemme d'aurora.
          Perché mi abbandoni
          su questo cammino?
          Se vai tanto lontana
          il mio uccello piange
          e la vigna verde
          non darà vino.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amor mio!

          Non saprai mai
          o mia sfinge di neve,
          quanto
          t'avrei amata
          quei mattini
          quando a lungo piove
          e sul ramo secco
          si disfa il nido.

          Che cosa suona
          così lontano?
          Amore. Il vento sulle vetrate,
          amore mio!
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            Scritta da: gracekelli
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Tutta la notte ho dormito con te
            vicino al mare nell'isola
            eri selvaggia e dolce
            tra il piacere e il sonno
            tra il fuoco e l'accqua
            Forse assai tardi i nostri sogni
            si unirono nell'alto o
            nel profondo
            In alto come i rami che muove
            uno stesso vento
            in basso come rosse radici
            che si toccano
            Forse il tuo sogno
            si separò dal mio
            e per il mare oscuro
            mi cercava come prima
            come quando non esistevi
            quando senza scorgerti
            navigai al tuo fianco
            e i tuoi cercavano ciò che ora
            pane, vino, amore e collera
            ti do a mani piene.
            Perché tu sei la coppa che
            attendeva i doni della mia vita.
            Ho dormito con te tutta la notte
            mentre l'oscura terra gira
            con vivi e con morti
            e svegliandomi d'improvviso
            in mezzo all'ombra
            il mio braccio circondava
            la tua cintura
            ne la notte
            ne il sonno
            poterono separarci.
            Ho dormito con te
            e svegliandomi la tua bocca
            uscita dal sonno
            mi diede il sapore di terra
            d'acqua marina
            di alghe
            del fondo della tua vita
            e ricevetti il tuo bacio
            bagnato dall'aurora
            come se mi giungesse
            dal mare che ci circonda.
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              Scritta da: Lella Mcidw
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Sonetto 22

              Non mi convincerà lo specchio ch'io sia vecchio,
              fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
              ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe,
              allora m'aspetto che morte termini i miei giorni.
              Infatti, tutto il decoro di tua bellezza
              non è che luminosa veste del mio cuore
              che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
              e allora come potrei essere di te più vecchio?
              Perciò, amore mio, abbia di te gran cura,
              come anch'io farò, non per me, ma per tuo bene,
              costudendo il tuo cuore teneramente,
              come nutrice col suo bimbo, che non gli incolga male.
              Non contare sul tuo cuore quando il mio sia spento;
              tu me lo donasti non per averlo indietro.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                I fiori morti di me stesso

                Tori bulleggiano in gloria di girandole,
                missili tramortiscono i cieli,
                ma io non so
                proprio che cosa fare
                dei fiori morti
                di me stesso,
                se buttarli via
                fuori dal vaso
                oppure
                schiaffarli in mezzo a queste
                pagine bianche
                e andare avanti:
                massì, tutto il dolore si riduce
                a cruda morte
                e finalmente si smette di piangere.
                grazie al dio
                che lo ha
                fatto.
                Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  A cosa pensi
                  quando smetti di pensare?
                  Quando la notte finalmente
                  chiudi gli occhi
                  e resti sola?
                  Ti senti libera.
                  Ti senti in gabbia.
                  Ti manca una carezza.
                  Un attimo di gentilezza.
                  O forse solo una parola?
                  Non chiedi mai aiuto tu.
                  In questo siamo uguali.
                  Piccola anima in disparte.
                  E quando veramente non ce la fai più
                  spendi l'amore che hai da parte.
                  Se fossimo in un film
                  saresti quella voce fuori campo
                  di cui lo spettatore si innamora.
                  Cercati ancora.
                  Cercati ovunque.
                  In mezzo a chi non ci credeva.
                  E poi parlava.
                  In mezzo a chi non ti diceva
                  che aspettava un passo falso.
                  Ma in fondo in fondo.
                  Ci sperava.
                  Volevano tenerti in pugno.
                  Ma tu, gli sei passata tra le dita.
                  E non dimenticarti mai.
                  Di chi giurava di restarti accanto.
                  E poi spariva.
                  Perché chi lotta fa paura.
                  Perché chi si rialza
                  fa ballare il mondo.
                  E allora metti musica.
                  Con tutta la tua voce.
                  Urla!

                  Sei viva.
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