Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Un walzer di chopin riempie la sala
una danza selvaggia e scatenata.
Alla fine pallido chiarore,
il pianoforte adorna un'appassita ghirlanda.

Il piano tu, il violino io,
così suoniamo e non smettiamo
e attendiamo inquieti, tu e io,
chi per primo spezza la magia.

Chi per primo interrompe il ritmo
e scosta da sè le candele,
e chi per primo pone la domanda,
a cui non vi è risposta.
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    Scritta da: Elisa M.
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Lode della cattiva considerazione di sé

    La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
    Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
    I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
    Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.
    Uno sciacallo autocritico non esiste.
    La locusta, l'alligatore, la trichina e il tafano vivono come vivono e ne sono contenti.
    Non c'è nulla di più animale della coscienza pulita, sul terzo pianeta del sole.
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      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La grazia in qualche modo

      La grazia in qualche modo, il fiore delle cose sfugge
      a noi, i più miseri di tutti, i più infelici.
      Noi che per pietà dobbiamo
      vivere la vita di altri non la nostra. E poi distruggerla
      con tutto dentro. Era ben diverso
      quando l'anima e corpo pareva si fondssero
      in sinfonie mistiche.
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        Scritta da: Eclissi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Notturno

        Ho tanta paura
        delle foglie morte,
        paura dei prati
        gonfi di rugiada.
        Vado a dormire;
        se non mi sveglierai
        lascerò al tuo fianco
        il mio freddo cuore.

        Che cosa suona
        così lontano?
        Amore. Il vento sulle vetrate,
        amor mio!

        Ti cinsi collane
        con gemme d'aurora.
        Perché mi abbandoni
        su questo cammino?
        Se vai tanto lontana
        il mio uccello piange
        e la vigna verde
        non darà vino.

        Che cosa suona
        così lontano?
        Amore. Il vento sulle vetrate,
        amor mio!

        Non saprai mai
        o mia sfinge di neve,
        quanto
        t'avrei amata
        quei mattini
        quando a lungo piove
        e sul ramo secco
        si disfa il nido.

        Che cosa suona
        così lontano?
        Amore. Il vento sulle vetrate,
        amore mio!
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          Scritta da: gracekelli
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Tutta la notte ho dormito con te
          vicino al mare nell'isola
          eri selvaggia e dolce
          tra il piacere e il sonno
          tra il fuoco e l'accqua
          Forse assai tardi i nostri sogni
          si unirono nell'alto o
          nel profondo
          In alto come i rami che muove
          uno stesso vento
          in basso come rosse radici
          che si toccano
          Forse il tuo sogno
          si separò dal mio
          e per il mare oscuro
          mi cercava come prima
          come quando non esistevi
          quando senza scorgerti
          navigai al tuo fianco
          e i tuoi cercavano ciò che ora
          pane, vino, amore e collera
          ti do a mani piene.
          Perché tu sei la coppa che
          attendeva i doni della mia vita.
          Ho dormito con te tutta la notte
          mentre l'oscura terra gira
          con vivi e con morti
          e svegliandomi d'improvviso
          in mezzo all'ombra
          il mio braccio circondava
          la tua cintura
          ne la notte
          ne il sonno
          poterono separarci.
          Ho dormito con te
          e svegliandomi la tua bocca
          uscita dal sonno
          mi diede il sapore di terra
          d'acqua marina
          di alghe
          del fondo della tua vita
          e ricevetti il tuo bacio
          bagnato dall'aurora
          come se mi giungesse
          dal mare che ci circonda.
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            Scritta da: Lella Mcidw
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sonetto 22

            Non mi convincerà lo specchio ch'io sia vecchio,
            fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
            ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe,
            allora m'aspetto che morte termini i miei giorni.
            Infatti, tutto il decoro di tua bellezza
            non è che luminosa veste del mio cuore
            che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
            e allora come potrei essere di te più vecchio?
            Perciò, amore mio, abbia di te gran cura,
            come anch'io farò, non per me, ma per tuo bene,
            costudendo il tuo cuore teneramente,
            come nutrice col suo bimbo, che non gli incolga male.
            Non contare sul tuo cuore quando il mio sia spento;
            tu me lo donasti non per averlo indietro.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              I fiori morti di me stesso

              Tori bulleggiano in gloria di girandole,
              missili tramortiscono i cieli,
              ma io non so
              proprio che cosa fare
              dei fiori morti
              di me stesso,
              se buttarli via
              fuori dal vaso
              oppure
              schiaffarli in mezzo a queste
              pagine bianche
              e andare avanti:
              massì, tutto il dolore si riduce
              a cruda morte
              e finalmente si smette di piangere.
              grazie al dio
              che lo ha
              fatto.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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