Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il poeta

Il poeta è un uccello
che becca le parole
sotto la neve del normale
viene sul davanzale
e scappa, impaurito
se lo vuoi catturare
Il poeta è femmina
Il poeta è gagliardo
ha qualcosa, nello sguardo
che tu dici: è un poeta
Spesso è analfabeta
ma è meglio
è piú immediato
il poeta è un ammalato
colitico, fegatoso, asmatico
il poeta è antipatico, scontroso
ombroso: guai
chiamarlo poeta
è una cometa
che annuncia un mondo nuovo
è assolutamente inutile
è un fallito
è un pappagallo di partito
è organico, no,
è fatto d'aria
ha nella penna tutta intera
la rabbia proletaria
è sopra la politica
è sopra il mondo
il poeta è tisico e biondo
il poeta è sempre suicida
il poeta è un furbone
il poeta è una sfida
alle banalità del mondo
il poeta è assolutamente
del tutto normale
il poeta è omosessuale
il poeta è un santo
il poeta è una spia
poi un giorno va via
in un isola lontana
o anche a puttana
e lascia un gran vuoto
nella poesia
la sua
il poeta è il titolo
di questa mia.
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    Scritta da: Jade S
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Carpe diem

    Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
    quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
    o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
    se molti inverni Giove ancor ti conceda
    o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
    del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
    – breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
    e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.
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      Scritta da: Cheope
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      I Pastori

      Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
      Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
      lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
      scendono all'Adriatico selvaggio
      che verde è come i pascoli dei monti.

      Han bevuto profondamente ai fonti
      alpestri, che sapor d'acqua natia
      rimanga né cuori esuli a conforto,
      che lungo illuda la lor sete in via.
      Rinnovato hanno verga d'avellano.

      E vanno pel tratturo antico al piano,
      quasi per un erbal fiume silente,
      su le vestigia degli antichi padri.
      O voce di colui che primamente
      conosce il tremolar della marina!

      Ora lungh'esso il litoral cammina
      La greggia. Senza mutamento è l'aria.
      Il sole imbionda sì la viva lana
      che quasi dalla sabbia non divaria.
      Isciacquio, calpestio, dolci romori.

      Ah perché non son io cò miei pastori?
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        Scritta da: Sonia Dem.
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        L'anima

        L’anima dimora
        nell’ombra, tra le ombre…
        tra quelli che mi sfiorano ignorandomi…
        e quelli che io sfioro ricordandomi…
        l’anima dimora,
        tra soffici cuscini d’allegria,
        tra i sorrisi che mi doni amandomi…
        e quelli che ti dono amandoti;
        L’anima dimora
        nei giorni di sole…e in quelli di pioggia…
        tra una lenta foschia
        che abbraccia il corpo e l’anima mia.
        Composta nel 2009
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Un freddo vento australe
          scompiglia i rami ai tigli,
          sembra che vi s'impigli,
          per guardar qui, la luna.

          Io scrivo alla mia bella
          che mi ha abbandonato
          e la mia lunga lettera
          la legge anche la luna.

          La luce sua silente
          scorre di riga in riga.
          Io piango, e cosi scordo
          preghiere sonno e luna.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Colui che il mio nome rinchiude

            Colui che il mio nome rinchiude
            piange in questa prigione.

            Ho un gran da fare
            a costruirmi intorno questo muro
            e mentre il muro sale verso il cielo
            giorno per giorno
            me ne sto nella sua ombra scura
            e perdo di vista il mio vero essere.

            Sono fiero di questo grande muro
            e lo ricopro per bene di polvere e sabbia
            per paura che rimanga anche
            il più piccolo spiraglio.

            Per questa mia solerzia
            non vedo più
            chi veramente sono.
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              Scritta da: Gianni Marcantoni
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Sommosse

              Ho guardato questa città bruciare due volte
              durante la mia vita
              e l'evento più rilevante
              è stato la reazione dei
              politici di fronte
              alle conseguenze
              quando hanno
              proclamato l'ingiustizia
              del sistema
              e hanno reclamato un nuovo
              patto sociale per i disgraziati e per i
              poveri.

              Niente è stato modificato la scorsa
              volta.
              Niente sarà cambiato questa
              volta.

              I poveri rimarranno poveri.
              i disoccupati rimarranno
              tali.
              Quelli senza casa rimarranno
              senza casa

              E i politici,
              ingrassati dal paese, prospereranno
              per sempre.
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