Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
Non cercare mai di dire al tuo amore
amore che mai non si può dire;
perché il vento gentile si muove
silenzioso, invisibile.

Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
le ho detto tutto il mio cuore;
tremante, gelido, in terribili paure
ah, se ne va via.

Non appena se ne fu andata da me
uno straniero passò per caso;
silenzioso, invisibile
oh, non ci fu rifiuto.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    La porta è socchiusa
    La porta è socchiusa,
    dolce respiro dei tigli...
    Sul tavolo, dimenticati,
    un frustino ed un guanto.

    Giallo cerchio del lume...
    tendo l'orecchio ai fruscii.
    Perché sei andato via?
    Non comprendo...

    Luminoso e lieto
    domani sarà il mattino.
    Questa vita è stupenda,
    sii dunque saggio cuore.
    Tu sei prostrato, batti
    più sordo, più a rilento...
    Sai, ho letto
    che le anime sono immortali.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La Bufera

      La bufera che sgronda sulle foglie
      dure della magnolia i lunghi tuoni
      marzolini e la grandine,
      (i suoni di cristallo nel tuo nido
      notturno ti sorprendono, dell'oro
      che s'è spento sui mogani, sul taglio
      dei libri rilegati, brucia ancora
      una grana di zucchero nel guscio
      delle tue palpebre)
      il lampo che candisce
      alberi e muro e li sorprende in quella
      eternità d'istante - marmo manna
      e distruzione - ch'entro te scolpita
      porti per tua condanna e che ti lega
      più che l'amore a me, strana sorella, -
      e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
      dei tamburelli sulla fossa fuia,
      lo scalpicciare del fandango, e sopra
      qualche gesto che annaspa...
      Come quando
      ti rivolgesti e con la mano, sgombra
      la fronte dalla nube dei capelli,
      mi salutasti - per entrar nel buio.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sono nata il ventuno a primavera

        Sono nata il ventuno a primavera
        ma non sapevo che nascere folle,
        aprire le zolle
        potesse scatenar tempesta.
        Così Proserpina lieve
        vede piovere sulle erbe,
        sui grossi frumenti gentili
        e piange sempre la sera.
        Forse è la sua preghiera.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Le morte chitarre

          La mia terra è sui fiumi stretta al mare,
          non altro luogo ha voce così lenta
          dove i miei piedi vagano
          tra giunchi pesanti di lumache.
          Certo è autunno: nel vento a brani
          le morte chitarre sollevano le corde
          su la bocca nera e una mano agita le dita
          di fuoco.
          Nello specchio della luna
          si pettinano fanciulle col petto d'arance.

          Chi piange? Chi frusta i cavalli nell'aria
          rossa? Ci fermeremo a questa riva
          lungo le catene d'erba e tu amore
          non portarmi davanti a quello specchio
          infinito: vi si guardano dentro ragazzi
          che cantano e alberi altissimi e acque.
          Chi piange? Io no, credimi: sui fiumi
          corrono esasperati schiocchi d'una frusta,
          i cavalli cupi i lampi di zolfo.
          Io no, la mia razza ha coltelli
          che ardono e lune e ferite che bruciano.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Non inizia più armonico momento
            per noi, dacché la forza immotivata
            d'amore usò più cruda disciplina.
            Ora nei nostri aspetti già traspare
            la ferina imminenza del piacere.
            Né so, quando mi penetri di baci
            quanto di te il mio spirito trascini.
            Se la tua bianca veste mi raggiunge
            ardo di colpa e muovo l'innocente
            orma del desiderio alle tue case
            e per te che mi piaci
            io cresco in tenerezza senza fine.
            E ti seguo, io, ombra del tuo anello
            di spirito profondo
            ignorata da te, ma ti raggiungo
            nella mia aperta fantasia gioiosa.
            E mi carico sempre di peccati
            presso le porte delle meretrici.
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