Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Eclissi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Notturno

Ho tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
gonfi di rugiada.
Vado a dormire;
se non mi sveglierai
lascerò al tuo fianco
il mio freddo cuore.

Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!

Ti cinsi collane
con gemme d'aurora.
Perché mi abbandoni
su questo cammino?
Se vai tanto lontana
il mio uccello piange
e la vigna verde
non darà vino.

Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!

Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t'avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.

Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
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    Scritta da: Lella Mcidw
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Sonetto 22

    Non mi convincerà lo specchio ch'io sia vecchio,
    fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
    ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe,
    allora m'aspetto che morte termini i miei giorni.
    Infatti, tutto il decoro di tua bellezza
    non è che luminosa veste del mio cuore
    che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
    e allora come potrei essere di te più vecchio?
    Perciò, amore mio, abbia di te gran cura,
    come anch'io farò, non per me, ma per tuo bene,
    costudendo il tuo cuore teneramente,
    come nutrice col suo bimbo, che non gli incolga male.
    Non contare sul tuo cuore quando il mio sia spento;
    tu me lo donasti non per averlo indietro.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      A cosa pensi
      quando smetti di pensare?
      Quando la notte finalmente
      chiudi gli occhi
      e resti sola?
      Ti senti libera.
      Ti senti in gabbia.
      Ti manca una carezza.
      Un attimo di gentilezza.
      O forse solo una parola?
      Non chiedi mai aiuto tu.
      In questo siamo uguali.
      Piccola anima in disparte.
      E quando veramente non ce la fai più
      spendi l'amore che hai da parte.
      Se fossimo in un film
      saresti quella voce fuori campo
      di cui lo spettatore si innamora.
      Cercati ancora.
      Cercati ovunque.
      In mezzo a chi non ci credeva.
      E poi parlava.
      In mezzo a chi non ti diceva
      che aspettava un passo falso.
      Ma in fondo in fondo.
      Ci sperava.
      Volevano tenerti in pugno.
      Ma tu, gli sei passata tra le dita.
      E non dimenticarti mai.
      Di chi giurava di restarti accanto.
      E poi spariva.
      Perché chi lotta fa paura.
      Perché chi si rialza
      fa ballare il mondo.
      E allora metti musica.
      Con tutta la tua voce.
      Urla!

      Sei viva.
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        Scritta da: Patty Diphusa
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Non cercare mai di dire al tuo amore
        amore che mai non si può dire;
        perché il vento gentile si muove
        silenzioso, invisibile.

        Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
        le ho detto tutto il mio cuore;
        tremante, gelido, in terribili paure
        ah, se ne va via.

        Non appena se ne fu andata da me
        uno straniero passò per caso;
        silenzioso, invisibile
        oh, non ci fu rifiuto.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sono nata il ventuno a primavera

          Sono nata il ventuno a primavera
          ma non sapevo che nascere folle,
          aprire le zolle
          potesse scatenar tempesta.
          Così Proserpina lieve
          vede piovere sulle erbe,
          sui grossi frumenti gentili
          e piange sempre la sera.
          Forse è la sua preghiera.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le morte chitarre

            La mia terra è sui fiumi stretta al mare,
            non altro luogo ha voce così lenta
            dove i miei piedi vagano
            tra giunchi pesanti di lumache.
            Certo è autunno: nel vento a brani
            le morte chitarre sollevano le corde
            su la bocca nera e una mano agita le dita
            di fuoco.
            Nello specchio della luna
            si pettinano fanciulle col petto d'arance.

            Chi piange? Chi frusta i cavalli nell'aria
            rossa? Ci fermeremo a questa riva
            lungo le catene d'erba e tu amore
            non portarmi davanti a quello specchio
            infinito: vi si guardano dentro ragazzi
            che cantano e alberi altissimi e acque.
            Chi piange? Io no, credimi: sui fiumi
            corrono esasperati schiocchi d'una frusta,
            i cavalli cupi i lampi di zolfo.
            Io no, la mia razza ha coltelli
            che ardono e lune e ferite che bruciano.
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