Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

La secchia

Sembra non abbia peso ormai la vecchia secchia
Che se mi guardo dietro
Vedo ancora ciondolare in mano a nonna
In quel nascosto e abbandonato stare
Quante fonti hai visto e quanto abbeverare
In quel continuo tuo instancabile
E allora c'era il freddo dentro i muri
Ed al mattino, respirando, ci pareva di fumare
E quante volte in cima all'acqua c'era neve
Senza riguardo e senza ringraziare,
Di nascosto a nonna
Ti infilavo nella brace e tu...
Nel tuo continuo ed instancabile stare
Ho visto nel tuo grembo tante cose
Patate, grano, olio latte e vino
Una lavata e poi...
Eri già pronta per un nuovo pieno
Magari per la legna o scaricarla nera dal camino
E ancora adesso che non c'è più nonna
Continua ed instancabile
Sei la culla... per il gelsomino.
Composta nel dicembre 2005
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ed ecco Cefalù

    Lungo l'asfalto dell'itinerario
    il pensiero affacciato al finestrino
    incontra l'armonia di canti
    del pastorello cieco innamorato
    della bella Climene,
    Ed ecco Cefalù!
    Carezza malinconico la rupe
    con gli occhi intrisi di colori
    appresi dal folto intenso
    che ha scolpito l'onda
    e intravede la forma della testa
    di Dafni che piange amore
    e si protende sul mare azzurro
    convertito in rocca,
    e ascolta il vento.
    La storia che si perde
    si ritrova
    nel fascino di miti, di giganti
    in rinvenuti resti e templi greci
    negli avanzi di orme primitive
    nella stordente fantasia
    che porta
    un qualche brivido che passa.
    Domina l'imponente cattedrale
    vide greci, romani, bizantini
    arabi normanni e medioevo
    gli stili si affollano,
    ciascuno importa il meglio
    una zolletta della propria arte
    imbandisce la tavola dei gusti
    in cornice di secoli
    Cristo Pantocratore
    fa sentire l'abbraccio dentro gli occhi
    "Cristo è luce del mondo"
    Fuori dal tempio il cuore palpitante
    per troppa mirabilia tracannata,
    l'ondeggiare di palme,
    il mare acquieta.
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      Scritta da: Angela MORI
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Sa volare il potere,
      galoppare e sterrare,
      nuotare e trainare.
      Nelle vene sa scorrere
      come fiume in piena
      che sfocia nell'infinito.
      Oh, non è altro che sete il potere
      è fame, il potere!
      Non è che brama,
      pazzia che gusta solo di felicità.
      Aride le bocche inseguono
      quella linfa che da gloria
      e procura invidie,
      ansiose le mani cercano,
      vertice di fama e celebrità.
      Amano il potere
      e l'esultanza sta lì,
      nel non saperlo contenere:
      più se ne ha, più se ne vuole!
      Il potere è come acqua di mare,
      sale che non sazia
      goccia di dannato miele,
      ambrosia di dei,
      nettare infernale.
      Esso è come una donna,
      come una vergine di sconfinate grazie
      da possedere.
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        Scritta da: prosdocimo
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Oh Mary

        Oh Mary, se tu fossi qui, cara
        con i tuoi occhi castani, lucenti e chiari
        e la tua dolce voce, che canta amore
        al suo compagno sconsolato.
        Il tuo piglio celeste più del cielo;
        più di certi sogni acuminati!
        Mary cara, vieni da me presto
        io non sto bene se tu mi sei lontana;
        come il tramonto per il sole dardeggiante,
        come il crepuscolo per la stella d'occidente;
        Così tu molto amata sei per me.
        Oh Mary, se ci fossi tu, cara
        l'eco del castello "qui" mormora.
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          Scritta da: dantino
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Così è

          Esistono sbarre di invalicabile bravura
          anime in cenere
          rassegnate da irrespirabile agonia
          non velenose ma veleno
          non ferme, stagnanti
          ma che muovono intorno
          forte è il guaire dei cani
          in un comodo scodinzolare di vergogna.
          Non la vigliaccheria dei vigliacchi
          il putrido opportunismo
          non sopporto, il tonfo vergognoso dei codardi
          farò che mi crescano i denti da lupo
          e gli artigli dell'orso.
          Sono tempi di malato tempo
          di inumano egoismo
          venuto è che gli agnelli sopprimano i lupi
          e che dalla terra esca il buono.

          Tutto in un pugno di riso è la speranza
          raccolto di fretta
          quello che il vento trasporta sopra ali di tempo
          una pioggia stanca, che annega il passato
          coltivando il futuro con seni materni
          dai capezzoli tondi, martoriati dai morsi
          che ancora... si sentono vivi.
          Composta domenica 26 ottobre 2014
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Mi sono dipinta
            in chiaroscuro
            su sfondi d'inedia esistenziale
            Vestita di perle
            ed io
            guscio d'ostrica sigillato
            chiusa fuori
            aperta dentro
            in attesa
            di ciò che mi penetri ancora
            tra la durezza inscalfibile
            l'avorio pregiato
            ed il salmastro
            dell'umido mare interiore
            ché m'ha resa bagnata di peccato
            ché così è ogni mia memoria
            nello scandalo
            della caduta e del vizio
            nel traviamento e nel crimine
            nello storto e nel lascivo.
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