Poesie d'Autore


Scritta da: Gabriella Stigliano
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'eterna scintilla d'amore

Amore mio,
In un mattino umido dal buono odore dei tuoi respiri
Il miracolo consuma il vino dei miei dispiaceri
Così tutti i sogni spenti si sono svegliati dall'oblio
Infiammando la memoria dello spirito
Con il desiderio ardente che è tuo
Dall'eterna scintilla d'amore!
Io oltrepasso le vie segrete del paradiso
Seminando perline luminose
Nei giardini delle parole sparite
Nutrendo il mio amore
Per te e per la nostra storia.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Se

    Se (Lettera al figlio, 1910)

    Se riesci a conservare il controllo quando tutti
    Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
    Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
    Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
    Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
    O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
    O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
    E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

    Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
    Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
    Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
    E trattare allo stesso modo quei due impostori;
    Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
    Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
    O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
    E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

    Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
    E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
    E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
    E non dire una parola sulla perdita;
    Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
    A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
    E a tener duro quando in te non resta altro
    Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

    Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
    E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
    Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
    Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
    Se riesci a occupare il minuto inesorabile
    Dando valore a ogni minuto che passa,
    Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
    E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

    Rudyard Kipling.
    Composta sabato 31 agosto 2013
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: SergioGlauco
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Notte

      Il vento impetuoso del Maestrale
      che fa tremare le finestre
      i cani che abbaiano
      per chiamarsi in lontananza
      i gatti che miagolano
      nel loro contorto accoppiarsi.
      Mi alzo dal letto
      ed accendo la stufa.
      Apro la finestra
      e mi affaccio ad ammirare
      le miriadi di stelle
      che popolano il cielo.
      Cerco il carro dell'orsa maggiore.
      Accendo una sigaretta
      e rimango assorto.
      Ascolto lo stridere
      delle gomme di un auto
      che fa la gimkana
      per le vie della città.
      Poi, quando tutto
      pare ritornare tranquillo
      chiudo la finestra
      e spengo la stufa.
      Rientro nelle lenzuola ghiacciate.
      Guardo le lancette fosforescenti della sveglia:
      le tre del mattino.
      Penso al gallo
      che fra poco canterà
      a voce spiegata.
      Chiudo gli occhi
      e mi addormento.
      Composta domenica 14 maggio 1989
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Tuareg nel Sahara.
        Lo scatto dell'antilope trafitta dalla lancia nello scenario di caccia.
        Libere anime prigioniere della schiavitù eterna.
        Riti ed arti.
        Danze tribali tra il piumaggio purpureo che ruba ai tramonti del Suez.
        TAM - TAM
        Lucertole camaleontiche.
        Miniera di diamanti.
        Il bambino stretto ai seni cadenti, pesanti di latte,
        avvolto, legato dai drappi etnici come in utero
        a condividere cibo, sonno e vita.
        Il gusto della papaia.
        I bambini africani, da piccoli, non piangono molto, piangono di più da grandi per le file lunghe con le scodelle di riso in mano che gonfiano lo stomaco smisuratamente, correre a piedi nudi tra le sterpaglie che pungono, ma hanno meno ferite. Le mosche, irriverenti, si posano sulla pelle.
        Ricca povertà.
        TAM - TAM
        Giocano con la natura e quando sorridono, il bianco dei loro denti fa contrasto e si vede di più.
        Stracci, corde e sassi tra le loro mani.
        Pelle nera di un dio scuro; ad immagine e somiglianza.
        Bambini strappati al gioco, bambini soldato, reclutati, prigionieri.
        Milizia in fasce senza fasce per le ferite.
        Bambini adulti, a mietere nei campi per rifocillare gli immensi granai.
        Bambini pescatori, per mangiare e far mangiare.
        Vecchio sciamano guaritore che fa tremare i palmi contro la pelle sottile dei tamburi nei ritmi notturni attorno agli antichi fuochi, raccontami le tue favole Yoruba.
        TAM - TAM
        Ipnotismo di intere tribù.
        Villaggi come santuari.
        Culto della Madre Terra.
        Corno d'Africa civile che si attacca al mondo incivile.
        Ascolto le leggende dei Griot al suono dell'oboe.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Angela MORI
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Bambola

          Abbigliata di pizzi e merletti,
          Nel tuo splendore di porcellana
          Coltivi disprezzo e nutri invidia...
          Gradiresti forse esser vera?
          Silente e immobile mi scruti
          Non posso non adorare il tuo sguardo
          Impenetrabile, cieca magnificenza...
          Nella tua chioma, cestino di grano,
          come bambina io mi perdo;
          mi tendi le mani attraente,
          non posso negarti un abbraccio
          Tu... cosi splendida e malinconica,
          artica come neve tra le mie mani
          non hai ne pianto ne sorriso...
          Ti ammiro contemplo e penso...
          Tu cosi bella, come puoi non aver un anima?
          Come puoi fare innamorare,
          se amore non puoi dare?
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Tu, corri!

            Tu corri, quanto più veloce puoi andare,
            quante cose che potrai arrivare a fare.
            Tu corri, corri più che puoi
            perché la vita è troppo breve
            per lasciare tutto in sospeso.
            Perché oramai si sa, basta un attimo e
            potresti non esserci più;
            perché quando decidi di chiarire qualcosa con qualcuno,
            quel qualcuno,
            hai già deciso che non vuole più avere a che fare con te.
            Corri perché, quell'occasione che ti si è presentata adesso
            forse non l'avrai mai più.
            E che importa se va male,
            almeno ci avrai provato.
            Tu corri, lo stesso
            anche quando pensi che andrà peggio.
            La vita va così, prendi quello che viene,
            prendilo col sorriso.
            Corri. tu, corri!
            Composta giovedì 22 agosto 2013
            Vota la poesia: Commenta