Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Rimpatriata

Il gatto m'ha spruzzato
il computer
e lo ha messo
ko.

Così rieccomi
alla mia vecchia
macchina da scrivere.
È più
resistente.
Sopporta
piscio di gatto,
birra vino
rovesciati,
cenere di sigaro
e sigaretta,
praticamente ogni cazzo
di cosa.
Mi ricorda
me stesso.
Bentornata
vecchia mia,
dal vecchio
tuo.
Composta mercoledì 25 settembre 2013
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Aspetta, e ti troverà

    Una giornata alle corse,
    seguita da un tuffo
    in piscina,
    seguito da 5 minuti
    nella sauna,
    seguita da una doccia,
    seguita dalla lettura della posta
    (non molto interessante)
    poi la mogliettina
    racconta qualcosa della sua
    giornata,
    i miei sette gatti mi accolgono
    uno alla volta
    e la serata
    comincia.
    Dal puro inferno a questo.
    Riuscirò a sopportarlo?
    Ci riuscireste voi?
    Ma non preoccupatevi,
    l'inferno tornerà,
    rinvigorito,
    mi troverà
    di nuovo
    più vecchio, più grasso
    e io ti farò rapporto,
    caro lettore,
    nello stile a cui
    ti sei
    abituato.
    Composta mercoledì 25 settembre 2013
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Posta

      La posta aumenta.
      lettere su lettere per dirmi
      che grande scrittore
      che sono,
      e poesie, romanzi, novelle,
      racconti, ritratti.
      qualcuno chiede solo un autografo,
      un disegno, una parola.
      altri propongono una corrispondenza
      permanente.
      io leggo tutto, butto tutto,
      faccio i miei
      affari.
      so bene che nessuno è
      un "grande" scrittore.
      può esserlo
      stato,
      ma scrivere è un'impresa
      che ricomincia da capo
      ogni volta
      e tutti gli elogi,
      i sigari, le bottiglie
      di vino inviate
      in tuo onore
      non garantiscono
      come sarà la riga successiva,
      e soltanto quella conta,
      il passato è
      inutile,
      siede sulle ginocchia
      degli dei
      mentre i secoli
      svaniscono
      nel loro marcio
      celere
      sfarzo.
      Composta mercoledì 25 settembre 2013
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        I fiori morti di me stesso

        Tori bulleggiano in gloria di girandole,
        missili tramortiscono i cieli,
        ma io non so
        proprio che cosa fare
        dei fiori morti
        di me stesso,
        se buttarli via
        fuori dal vaso
        oppure
        schiaffarli in mezzo a queste
        pagine bianche
        e andare avanti:
        massì, tutto il dolore si riduce
        a cruda morte
        e finalmente si smette di piangere.
        grazie al dio
        che lo ha
        fatto.
        Composta mercoledì 25 settembre 2013
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Le ragazze

          Contemplo
          lo stesso
          paralume
          da
          5 anni
          e s'è coperto
          d'una polvere da scapolo,
          e
          le ragazze che entrano qui
          sono troppo
          indaffarate
          per pulirlo.

          Ma io non ci bado,
          anch'io sono stato troppo
          indaffarato
          per accorgermi
          finora.

          Che la luce
          balugina
          fioca
          dietro questi
          5 anni
          di vita.
          Composta mercoledì 25 settembre 2013
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le ossa di mio zio

            Le ossa di mio Zio
            montavano una moto ad Arcadia
            e violentarono una casalinga
            dentro un garage
            pieno di tubi e rastrelli,
            le ossa di mio Zio
            si lasciarono dietro
            1. un vaso di burro d'arachidi
            e
            2. due bambine chiamate
            Katherine &
            Betsy e
            3. una moglie stracciata che piangeva
            continuamente.
            Le ossa di mio Zio
            scommettevano anche
            sui cavalli
            e
            fabbricavano moneta falsa -
            per lo più nichelini, e l'F. B. I. lo ricercava
            per qualcosa di più grave
            anche se da allora
            ho dimenticato cosa fosse.
            Le ossa di mio Zio tirate per il lungo
            sembravano troppo corte
            e guardate
            mentre venivano verso di te
            si curvavano come archi
            sotto le ginocchia.

            Le ossa di mio Zio
            fumavano e bestemmiavano
            e sono state sepolte
            dove si seppelliscono le ossa
            che non hanno
            quattrini.
            Quasi quasi scordavo di dirvi:
            le sue ossa si chiamavano - John -
            e
            avevano occhi verdi
            che non
            durarono.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Una minaccia alla mia immortalità

              Si spogliò davanti a me
              con la figa dall'altra parte
              mentre io stavo a letto con la bottiglia
              di birra.

              Cos'è quella verruca che hai
              sul culo? Chiesi.

              Non è una verruca, disse lei,
              è un neo, una specie
              di voglia.

              Quel coso mi spaventa, dissi,
              lasciamo
              stare.

              Scesi dal letto
              e andai nell'altra stanza
              e mi sedetti sulla sedia a dondolo
              e mi dondolai.

              Mi raggiunse dì un po',
              vecchia scoreggia. Sei pieno di verruche e cicatrici
              e bitorzoli d'ogni genere
              dappertutto. Credo proprio che tu sia il vecchio
              più brutto
              che abbia mai visto.

              Lascia perdere, dissi, dimmi qualcosa di più
              di quel neo
              che hai sul culo.

              Lei andò nell'altra stanza
              si vestì e poi mi passò davanti
              sbattè l'uscio
              e
              sparì.

              E pensare
              che aveva anche letto
              tutti i miei libri di poesie.

              Spero solo che non dica a nessuno
              che non sono stato
              carino.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
              Vota la poesia: Commenta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Peggio e meglio

                Negli ospedali e nelle galere
                è il peggio
                nei manicomi
                è il peggio
                negli attici
                è il peggio
                in strade di tuguri che si sfanno
                è il peggio
                alle letture poetiche
                ai concerti rock
                alle fiere di beneficenza per gli inabili
                è il peggio
                ai funerali
                ai matrimoni
                è il peggio
                alle parate
                nelle piste di pattinaggio
                alle orgie
                è il peggio
                a mezzanotte
                alle 3 del mattino
                alle 5.45 del pomeriggio
                è il peggio

                la squadra di pompieri
                che cade dal cielo
                questo è il meglio

                pensare all'India
                guardare i chioschi di popcorn
                osservare il toro che prende il matador
                questo è il meglio

                lampioni ingabbiati
                un vecchio cane che gratta
                noccioline in un sacchetto di celluloide
                questo è il meglio

                spruzzare gli scarafaggi
                un paio di calze pulite
                viscere naturali che battono il naturale talento
                questo è il meglio

                di fronte a squadre di pompieri
                gettare molliche ai gabbiani
                affettare i pomodori
                questo è il meglio

                tappeti bucati da sigarette
                buchi nei marciapiedi
                cameriere ancora sane
                questo è il meglio

                le mie mani morte
                il mio cuore morto
                il silenzio
                adagio di rock
                il mondo che s'infiamma
                questo è il meglio
                per me.
                Composta lunedì 21 ottobre 2013
                Vota la poesia: Commenta