Poesie d'Autore


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Solo aprendomi, sgusciandomi
come un'ostrica.
Solo gustandomi, molle,
internamente.
E mangiandomi, liscia,
ed assaporandomi, dolce,
dove serve, piena,
dove vuoi entrare.
E sinuosa, m'incastro.
E ritrarti e sfondare,
infondendoti,
sprofondando
tra gli umori liquidi,
l'unica perla, la mia pelle,
stretta tra le tue dita,
graffiata dalle tue unghia,
trattenuta dal tuo fiato.
- A sfregare le tue costole
sulle mie vertebre -.
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    Scritta da: Hannele
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Gigli

    Gira il mappamondo, giralo in tondo
    Punta il dito, puntalo in fondo.
    Chiediti se lì, lì, scoppiano bombe
    si tirano sassi, si ammazzano bimbe
    si arrestano passi, si bloccano gesti.
    È il rumore sibilante delle mine volanti,
    il dolore assordante delle madri deliranti,
    gli orfani padri e i deboli figli
    rimasti a osservare un mondo di gigli.
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      Scritta da: Tommaso PIANIGIANI
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La preghiera di Lady Macbeth

      Sussurro il verso al mare
      per infondermi coraggio
      per rubare lacrime alle onde
      e taglio a pezzi il riflesso stilizzato della stanza tetra che mi nasconde
      la prospettiva esterna
      la prospettiva ermetica
      la prospettiva seriale che guida i miei passi
      e la felicità è un caldo abbraccio di ferite vagheggiate
      mi chiesero chi ero
      io non ero nessuno
      aspettavo

      oggi sprizzo petrolio
      sprizzo silenzio operaio
      il furore dell'umiliazione scopre la coerenza come forma superiore di disimpegno
      questa vita ci dimostra troppa bellezza per non temerla
      per non temerci
      tu sei di più
      sei meraviglioso
      uccidimi! Ti prego! O io ucciderò te.
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        Scritta da: SergioGlauco
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Introspezione

        Quando il cielo si chiude
        e l'aria si fa pesante
        allora riposa il mio cuore,
        le mie vene
        rallentano i loro battiti
        ed il sangue scorre in esse
        lento e fluido.
        E quando il primo fulmine
        squarcia l'erba umida della campagna
        dorme il mio io
        libero da pensieri e timori.
        E cerca l'antro oscuro
        della meditazione.
        E scende
        scende fino in fondo.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Allora capisco perché

          Quando vedo quei cowboy che vanno in autostrada
          con il loro pick-up rosso fiammante
          diciamo,
          un giorno di sole di marzo
          con un bel cane
          (o dei cani)
          slegati e sobbalzanti sul
          pianale
          mi viene da chiedermi, con
          che filosofia vivono e quale
          seguono,
          quali nobili sentimenti
          li muovono,
          e quando mi accosto per
          dare un'occhiata
          prima agli animali impauriti
          e poi ai loro padroni incuranti,
          non sono mai preparato
          all'eccesso di
          rabbia
          che mi monta dentro,
          una disperazione dello spirito
          talmente forte che
          la percepisco
          come qualcosa di
          fisico,
          come una mazzata
          su stomaco, testa e
          mente, e
          allora capisco perché
          ho avuto tanti guai
          nelle fabbriche
          nei bar
          alle feste
          i picnic
          a ogni riunione della
          gente,
          grande o piccola:
          quella gente non è altro che
          braccia, gambe, teste, orecchie, occhi, parti
          vuote
          cucite insieme
          senza
          alcun significato dentro.
          Non c'è proprio niente che gli si
          possa dire e
          imprecargli contro sarebbe
          come
          sparare in un mucchio di
          merda.

          Gli animali schiacciati che vedo
          lasciati sul ciglio
          dell'autostrada
          già morti o morenti -
          non li lasceremmo mica degli uomini
          così
          a spirare e marcire al sole,
          ci ricorderebbe
          troppo
          delle nostre deboli morti a venire
          che,
          il più delle volte
          passato il funerale
          sono di gran lunga
          più farsesche che
          profonde.
          Composta sabato 28 settembre 2013
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