Poesie d'Autore


Scritta da: Fabrizio Tacconelli
in Poesie (Poesie d'Autore)

Porte chiuse

Quante volte sono passato di fronte a quel portone
quante volte l'ho guardato e mi chiedevo la ragione
stava sempre chiuso a chiave tra i rumori di ogni giorno
in mezzo a un muro di mattoni aspettava il mio ritorno
quante volte ci pensavo chissà cosa c'era dietro
segreti di parole dette in fretta dietro a un vetro
forse lacrime e sorrisi di qualcuno che si è amato
nomi scritti sulle panchine di qualcuno che se n'è andato
tra i rumori della strada tutto passa e se ne va
sono le cose di ogni giorno sono sempre ferme là
siamo noi quelli distratti appesi ai nostri pensieri
numeri che vanno avanti solo dimenticando ieri
siamo anime arrugginite
pieni di infinite parole
fingiamo di saper vivere
ma non sappiamo amare
siamo cuori ricoperti
nella pelle trasparente
siamo maschere di facce
mescolati tra la gente
quante volte ci ho sperato guardando quel portone
quante volte ci credevo di trovarlo finalmente aperto
bastava uno spiraglio solo per poter guardarci dentro
facendo piano col respiro per non invadere il silenzio
e mentre passo mi volto lo guardo come ogni giorno
tutto sembra fermo non ci credo è un'attimo eterno
è spalancato che sembra dirmi vieni, entra dentro
c'è un grande parco nella nebbia un silenzio di cemento
foglie rosse sulle scale di un casa senza tempo
salgo mentre il vento scivola sopra un piccolo ruscello
sembra come in una favola che nonna diceva ti racconto
siamo anime arrugginite
pieni di infinite parole
fingiamo di saper vivere
ma non sappiamo amare
siamo cuori ricoperti
nella pelle trasparente
siamo maschere di facce
mescolati tra la gente
mi fermo davanti ad una porta
mi tiene fuori qui in questa favola
c'è una catena nella plastica rossa
un lucchetto chiude ogni mia mossa
siamo anime arrugginite
pieni di infinite parole
fingiamo di saper vivere
ma non sappiamo amare
siamo cuori ricoperti
nella pelle trasparente
siamo maschere di facce
mescolati tra la gente
siamo una rincorsa infinita
senza capire mai che cos'è
che conta davvero in questa vita
siamo noi quella porta dentro la favola
la catena è ogni cosa che non ti libera.
Composta martedì 4 febbraio 2020
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    Scritta da: Cristina Metta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Lettere mai scritte a un amore che verrà

    Words are flying low my late night love
    accarezzano l'aria come un corpo
    che respinge il male per proteggere chi ama
    sono mari dell'immaginario
    mai adirati con gli innamorati strafottenti
    dei loro abissi tesori

    mi lascia senza fiato
    l'aria in cui sento la tua presenza
    ho come un fuoco
    incensi come batuffoli d'oleandro alla scintilla del lungo sognare
    una specie di cerchio che arde nella mia corsa verso l'alba
    ... lo attraverso
    ed è come attraversare mondi di colori diversi
    in cui il mio nome non è mai stato scritto per il tuo destino
    attendo la notte
    febbrile e gioioso
    chiudo le palpebre col peso della mia fragile mortalità
    col peso della impotenza contro i forti del plagio
    o delle ostentazioni prive di bellezze
    speranzoso ci sia una botte d'ambrosia
    per quelli con fede nei sensi
    qualcosa che ubriachi il cuore con miraggi di altre dimensioni
    dove essere amanti immortali
    mai sbranati dai denti della morte
    però
    tu non ti trovi in quel sogno
    sparisci appena ti penso
    appena accenno alla tua forma vicino al mio corpo
    che mi sproni i battiti alzare il gomito fino a provocare
    desiderio

    therè s an angel sleeping in my bed tonight
    a funny sexy moon is watching us
    i'm so tired of being alone
    need a rough lightning
    so all my nightmares will swept away

    words are flying low my late night love
    finisco col vendermi alla musica per un boccone di batti
    ogni refrain chiama dai cieli le entità non ancora risolte con la vita lasciata
    cibo per i fantasmi
    voglio essere
    se da amante non io non ti scaldo
    perché non ci sei
    nemmeno al mattino quando apro gli occhi
    nemmeno nelle canzoni dentro l'auto cucita al traffico
    con idioti come ricamo delle giornate
    che non hanno più neve
    non hanno più piogge
    ma solo fumi
    neri scuri fumi sopra il cielo blu
    dove sta la mia porta di brandeburgo aperta su un eden di poeti

    ehi fatti dare un morso a quello sguardo che mi cerca
    chiama i pompieri sto per incendiare la città
    qui fa freddo c come dopo una guerra ma senza morti
    chiama in aiuto la pioggia
    ma sappi che resterà incastrata tra le nuvole
    persino loro si schifano di bagnare il cemento...
    ehi
    sono sempre un animo fragile
    sono carne cruda facilmente feribile...
    ma quando chiami i miei occhi a salvarti
    tutti gli inverni temono il passo che ti rincorre
    nemmeno il tempo per una sigaretta
    cammino veloce
    volo quasi
    sulla sensazione che se non lo facessi
    ti perderei per sempre
    ...
    uccidimi scappando
    oppure aspettami
    i'm so tired of being alone
    need a rough lightning
    so all my nightmares will swept away
    dammi tutti i sogni con un bacio

    ecco perché corro
    nulla potrebbe fermarmi
    ... scappa e sentenzia la mia fine
    oppure fermati al mio ti amo

    ... siamo solo altri due che occupano la via lattea di desio.
    Composta giovedì 6 febbraio 2020
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      Scritta da: Fabrizio Tacconelli
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Amiamoci adesso - andrea g.
      Testo: (f. Tacconelli/c. Muti pascarelli)
      musica e arrangiamenti: (f. Tacconelli)

      adesso guardami
      non dirmi nulla che non sia
      esattamente qui
      in questa stanza con me
      adesso stringimi
      respiro insieme a te
      non dirmi perché sei qui
      e se resterai

      per sempre o sarà
      quell'attimo di noi
      che esploderà

      amiamoci adesso
      come due viaggiatori
      senza identità
      amiamoci adesso
      siamo noi i confini
      di questa nuova terra

      adesso muoviti
      non voglio nulla di più
      che sentirti
      intensamente
      adesso cadi giù
      tra queste lenzuola
      fammi sentire
      il sapore di noi

      per sempre o sarà
      il tempo di un momento
      che resterà

      amiamoci adesso
      stranieri in ciò che siamo
      tocchiamo la verità
      amiamoci adesso
      lasciamo graffi sulla pelle
      e dentro l'anima
      amiamoci adesso
      anche se tornerai
      dove non ci siamo noi
      amiamoci adesso
      e tutto ciò che resta
      è il senso di noi

      forse ci perderemo
      legati nei chissà
      e ci rincontreremo
      per l'eternità

      amiamoci adesso
      come due viaggiatori
      senza identità
      amiamoci adesso
      siamo noi i confini
      di questa nuova terra
      amiamoci adesso
      e tutto ciò che resta
      è il senso di noi.
      Composta domenica 2 febbraio 2020
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        Scritta da: Carmen Tessitore
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Piove, piove
        sento le gocce
        saltare sul davanzale.

        Piove, piove
        sento in lontananza
        delle ruote
        scivolare sull asfalto.

        Piove ancora
        salgo le scale
        con i miei calzini
        di lana.
        Il tonfo leggero
        di ogni passo
        sul marmo.

        Piove...
        ma mi nascondo
        sotto le coperte.

        Accendo una candela
        e apro un libro
        la luce soffusa
        mi coccola...

        piove piove
        e non smette più.
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          Scritta da: Carmen Tessitore
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ricordi Sardi 2018

          Volano le api
          da un fiore all altro
          si apre un oleandro
          si infrangono le onde
          e tu lascia le tue impronte.
          Respira per prendere aria
          velocemente
          per ritornare ad immergerti
          tra sale e bolle
          in questo mare
          che sembra ti chiami.
          Allunga la mano
          e prendi un riccio di mare.
          Spalmati con la sabbia
          questo quarzo
          al profumo di mare,
          tra i capelli
          tra le dita
          tra le pelle.
          Fotografa, guarda le costellazioni
          mentre si riflettono nel mare.
          E la luna
          si ammira increspata dall alto.
          Inebriati di ogni attimo.
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            Scritta da: Carmen Tessitore
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Una donna con un lungo vestito nero
            la vedo fumare da un balcone
            in questa fredda notte di inizio ottobre
            affacciata guarda le macchine scorrere sotto casa
            che illuminano le strade
            mentre il suo fumo
            annebbia la sua vista e il suo volto.
            Io la vedo...
            chissà a cosa starà pensando.
            Io lo so...
            conosco i miei pensieri.
            C'è una musica soul che mi sta accompagnando
            come se ci fosse una band
            che suona di fronte a me.
            Mi godo questa campagna buia
            mentre un capannone
            illumina la sua insegna con luci intermittenti e la benzina
            sempre poca
            mi mette in ansia.
            Spero di arrivare a casa.
            Cambio traccia intanto
            questo gelo mi brucia la pelle
            questo semaforo
            mi brucia gli occhi
            i miei contorni da una luce
            di un telefonino...
            questo buio intorno che mi accompagna.
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              Scritta da: M. Gamba
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Vedo

              Vedo
              vedo la folla, che cammina e dice,
              e guarda, e parla, e fruscia in un più grande rumore;
              vedo uomini e donne, e ragazzi, e bimbi; loro soffrono, e gioiscono, e amano, nella loro unica ed irripetibile esistenza, di cui nemmeno loro sanno;
              vedo un'umanità confusa ed indistinta che piano, piano si distingue in uomini e donne, e ragazzi, e bimbi; cammina, e va, e cerca, un luogo che somigli alla felicità;
              vedo te, improvvisa apparizione, bella, e intensa, e fuggente che si porta via il mio sguardo. Io non cammino più, non vado più, non cerco più.
              Composta venerdì 10 gennaio 2020
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Dove arriva il mio urlo di silenzio?
                Una catena di vuoto infinito,
                un cadere pesante illimitato
                ai piedi fissi del piombo del buio,
                ecco, non so più piangere la luce,
                le stelle sono la mia nostalgia,
                la luna, un preavviso di cadavere.
                Ma la sete mi allaccia alla salvezza:
                bevo allo stagno della mia preghiera,
                e tutti i fiori e i ciuffi d'erba attorno
                sono sussurri materializzati,
                e quando finalmente mi rialzo
                dalla pausa della contemplazione
                ritorna al labbro un gusto d'amarezza.
                Ciondolo sulla strada dell'insonnia,
                porto le mani al volto disperato,
                nessuno c'era e nessuno c'è ancora.
                Eppure so che mi potrei donare.
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