Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Tradito dal suo destino

Una poesia d'amore ho scritto per te.
Una novella tempestosa ho raccontato
all'anima mia per addolcirla e addomesticarla
come ha fatto il cuore tuo mentre
cercava di nascere nel grembo mio,
sono la mamma rincorata da una colpa
che la tristezza rinchiude nel vortice
agonizzante che squarciò i sorrisi miei
nelle notti scoperte con la pioggia
sbattente sulla mia pelle scolpita,
sono la figlia del sole
dimenticata nella luna addormentata
nei sogni ripetuti in un villaggio
di salvezza che dannatamente ho cercato
tra le braccia del mio amato
che senza una verità mi ha abbandonato
nel dolore di un libro quasi bruciato
dalle lacrime mie lentamente poggiate
sull'arcobaleno maestoso ricoperto ancora
dal suono suicida dell'adolescenza mia.
Ninna nanna, ninna ooooh
questo figlio a chi lo do?
Il giorno arriva disperato cercando
quella notte bastarda che due ore prima
si è portata via una madre ammalata d'amore
e un figlio che mai nascerà,
tradito dal proprio suo destino.
Composta mercoledì 2 febbraio 2011
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Morirà abortendo un fiore

    Aprendo il cielo scoprii i segreti
    di una casa di campagna sparsa nei mari
    di burrasca lontani da me,
    storie rincorse dai lupi affamati di verità,
    ritornano i colori, il sangue congelato
    nella stanza tua, le mani puzzolenti del sesso
    fatto e desiderato il giorno prima.
    Dovrei togliermi il cuore dal petto
    e gettarlo in pasto ai corvi truffatori
    di vite ingrate nel sorgere del sole
    forse solo così riuscirei a godermi questa vita.
    Il fiore di una notte senza lune
    culla nel crescer dei mesi il figlio
    delle stelle guerriere di un mondo senza armi
    o bambole senza testa gettate via,
    con le gambe staccate e l'anima frantumata
    negli spazi bui di un angelo
    squarciato dal terremoto tempestivo
    in un deserto senza anime
    da poter soffrire e sopportare.
    I mesi passano cruenti, le ore migrano
    inondando la via repressa senza aurora,
    il cuore resta lì immobile e magro
    in un corpo che al terminar del mese
    getterà in mare ogni speranza stuprata
    dal destino maledettamente severo e ignobile,
    mettendo in mostra i suoi tatuaggi
    nascosti nel profondo della sua anima
    imparò a costruire castelli dorati
    nel cielo oscurato dalle nuvole color primavera
    dalle dolci piogge rinfrescate dal vento,
    finì il dolore, finì l'amore
    e nel temporale più remoto
    la vita volò via dal corpo di una vittima
    consumata dall'amore spento,
    macchiato sulla pelle sporca che ormai
    non regna più nel suo cuore
    consegnato al cielo assieme
    alla sua intrepida e dolorosa anima guerriera,
    morirà combattendo l'amore,
    morirà rincorrendo quel figlio
    che in un giorno dimenticato sulla scrivania
    fece spegnere come una candela rinchiusa
    in una stanza senza ossigeno.
    Composta lunedì 31 gennaio 2011
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      Scritta da: Egizia Russo
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il mio diario...

      Tra le pagine
      di un diario
      scrissi cose
      del mio passato
      un segreto mai svelato!
      L'amor nostro
      ho scritturato
      la rosa rossa
      che m'hai donato
      il suo profumo
      ho catturato...
      quel diario
      cosi invecchiato
      riapro e leggo
      le cose che ho sognato...
      tra le pagine ingiallite
      la mia rosa s'è
      appassita...
      il suo profumo
      emana ancor
      che fu l'inizio
      del nostro
      amor...
      Composta domenica 30 gennaio 2011
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Amore che resta...

        Il tempo mi trova ancora alla finestra
        e so tutto di questa strada
        Il cambio di stagioni
        ma questo che sento resta
        e fiori e foglie pioggia ed arcobaleni...
        Tempeste ed ancora veleni...
        E tu che vieni e vai come più ti piace
        e qui in questa casa la mia forza giace
        aspettando i tuoi abbracci, i tuoi baci
        e mi giuri ancora ed io lascio fare.
        Sul mio corpo e nell'anima segni indelebili
        bugie che evito di ascoltare
        tutto si ferma con te, tutto si conferma
        ti amo come non si può di più
        e son passati gli anni
        e ancora mi giuri e ti lascio fare
        Il mio volto ha un solco che una lacrima ha scavato
        stanca di aspettare
        un po' di neve sui capelli
        e nel cuore sempre questo meraviglioso amore
        che ci fa bambini
        stretti e tutto il resto fuori
        siamo sempre e nonostante tutto più vicini.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Non aspettare di finire l'università,
          di innamorarti,
          di trovare lavoro,
          di sposarti,
          di avere figli,
          di vederli sistemati,
          di perdere quei dieci chili,
          che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
          la primavera,
          l'estate,
          l'autunno o l'inverno.
          Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
          La felicità è un percorso, non una destinazione.
          Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
          ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
          Ricordati che la pelle avvizzisce,
          i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
          Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
          Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
          Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.
          Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo.
          Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
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            Scritta da: Antonino Gatto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Devo andare

            Ti ho incontrato passeggiando per la via,
            mi hai colpito per la tua dolce cortesia,
            non ho avuto neanche il tempo di pensare,
            che ad un tratto, mi dicesti "devo andare"

            Ti ho rivisto, mentre uscivi dalla chiesa,
            e poi ancora con la borsa della spesa,
            ed ancora mi domando dove vivi,
            e di cosa ogni giorno tu ti privi.

            Le tue vesti sono forse un po' sgualcite,
            e di molte grandi macchie son condite,
            ma il tuo animo sembra essere immacolato,
            d'una vita che ti ha tolto, e non ti ha dato.

            Ti ho portato a casa mia per pranzare,
            mi dicesti nuovamente "devo andare"
            ma ho insistito e ti ho accolto col sorriso,
            ed una goccia di rugiada, è fiorita sul tuo viso.

            Hai avuto acqua calda in una vasca,
            due pantofole, un divano, e senza fretta,
            hai dormito dimenticando il tuo cartone,
            che hai lasciato sotto al solito lampione.

            Hai giocato abbracciando i miei bambini,
            ma hai deciso di tornare ai tuoi giardini,
            e mi chiedo ascoltando la tua storia,
            cosa prova dentro al cuore chi t'ignora.
            Composta giovedì 27 gennaio 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Lambiva il tuo cuore la ruggine...

              Lambiva il tuo cuore la ruggine,
              crocifisso dal sapore di delusione,
              tutt'altro che uno speranzoso fanciullo
              mi rammentava un fiore vivo ma curvo.

              Gioiva il tuo caldo sguardo
              nel sentire il mio cuore così turbato;
              incontrai le tue labbra in una promessa sincera
              una di quelle che per scrupolo affidi alle stelle.

              Fuori portata per la mia mente, a tastoni
              annaspavo cieco in un terribile incubo,
              mi affidai al cuore
              e sillabai sincero "Ti Amo".
              Composta giovedì 27 gennaio 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Non ho mai dimenticato...

                Non ho mai dimenticato
                quelle parole che minavan le mie certezze,
                non ho mai dimenticato
                il disprezzo di tutti i loro occhi,
                non ho mai dimenticato
                quanto è meschino il sole,
                non ho mai dimenticato
                cos'è esattamente un sogno.
                Ma sappi che tutto ciò che scrivo
                è profondamente inconscio,
                non ha razionalità;
                sillabo eccessi di passione
                sospinti dalla mia stessa immaginazione.
                Composta giovedì 27 gennaio 2011
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