Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Goodbye my heart

Si ricomincia senza rancori,
goodbye my heart ormai che ti ho perso
ti dico per sempre Addio.
Goodbye my heart un bacio senza dolore
consuma le mie dita macchiate ancora
dal sesso del giorno prima.
Goodbye my heart è stato bello
anche se non sarà più primavera nel cuore mio,
dimentica l'estate, dimentica il mare
osserva l'orizzonte e ti prego
sparisci prima che tra le lenzuola
possa ritrovare ancora quel pezzo
bruciacchiato del tuo misero cielo.
Chiacchiere, chiacchiere, baci, carezze
e poi niente solo ombre moderne
che senza ritegno hanno ancora una volta
oscurato l'anima mia.
Ti ho incontrato e dopo un'ora di
baci, il sesso arriva e disarma il mio orgasmo,
"rimaniamo amici" mi dicevi dopo avermi
scoperto e illuso tra le coperte di questo finto amore.
Fra le tue braccia il mondo in un istante,
fra le tue parole disprezzo e non curanza.
Goodbye my heart ora che te ne vai
non tornare ti auguro di morire
dolcemente fra le tue dannate
lacrime che in un secondo mi hanno soffocato
e privato dell'aria candida che avvolgeva
la mia squallida stanza.
Composta martedì 18 gennaio 2011
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Nel tunnel senza vento sorridimi

    Non c'è speranza nel tunnel
    senza vento.
    Una collina senza confini
    donava riposo ad un angelo assopito
    sulle erbe verdi odor mattino
    non ancor tramontato, dormiente nei boschi
    di una disperazione che non ha colpa,
    nemmeno peccato.
    Quell'angelo aspettava l'anima tua,
    un nome, una prospettiva
    per una libertà negata,
    la vita squarciata in un istante
    come fa un'onda contro uno scoglio
    nudo di speranze e di candido dolore.
    Le mura vengono graffiate, scolpite
    dalle urla sconfinate, urla di dolore
    dei poveri viandanti alla ricerca
    di un tuo respiro, un tuo sognarti
    o semplicemente riabbracciarti per l'ultima volta.
    Il capo chino, il cuore in basso
    il passato è distrutto e non c'è nemmeno
    più un presente o un futuro,
    dolente e selvaggia l'anima tua
    scacciata da questo mondo per colpa
    di un destino che come un cristallo
    in una penombra innocente e prigioniera
    ti ha lanciato in un vortice tenebroso
    violento, accompagnandoti così
    al canto misericordioso di un sospiro negato.
    Bambole di pezza vengono gettate
    in una pozzanghera sporca ancora d'inverno.
    Il tuo sorriso illumina il cielo
    mentre la notte cade nel limbo.
    L'amore per te marcisce dietro ad un portone
    argentato splendente come un tuo sguardo,
    marcisce e illumina ancora la vita nostra,
    il tuo ricordo è sempre più forte,
    le tue parole, il tuo viso vengono
    custoditi in questa
    scatola rossa cristallina che noi
    comuni anime mortali chiamiamo cuore.
    Il tuo Addio si è portato via un pezzo
    di questo mio "cuore", l'altra metà
    custodisce con grande gioia
    il ricordo di un angelo dalle ali color
    mare senza nuvole sul suo cielo.
    Composta lunedì 17 gennaio 2011
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Non dedicarmi troppo tempo

      Non dedicarmi troppo tempo,
      non pormi tante domande.
      Non sfiorare la mia mano
      con i tuoi occhi buoni, fedeli.

      Non seguirmi in primavera
      lungo le pozzanghere.
      Lo so: una volta ancora, nulla
      verrà fuori da questo incontro.

      Forse pensi: è per superbia
      che non mi vuole amico.
      Non la superbia... l'amarezza
      tiene così alta la mia testa.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        E ti vengo a cercare

        E ti vengo a cercare
        anche solo per vederti o parlare
        perché ho bisogno della tua presenza
        per capire meglio la mia essenza.
        Questo sentimento popolare
        nasce da meccaniche divine
        un rapimento mistico e sensuale
        mi imprigiona a te.
        Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
        non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
        fare come un eremita
        che rinuncia a sé.
        E ti vengo a cercare
        con la scusa di doverti parlare
        perché mi piace ciò che pensi e che dici
        perché in te vedo le mie radici.
        Questo secolo oramai alla fine
        saturo di parassiti senza dignità
        mi spinge solo ad essere migliore
        con più volontà.
        Emanciparmi dall'incubo delle passioni
        cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
        essere un'immagine divina
        di questa realtà.
        E ti vengo a cercare
        perché sto bene con te
        perché ho bisogno della tua presenza.
        Vota la poesia: Commenta