Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Acqua dall'odor sangue

Pensavi che era finita?
Solo nella vasca da bagno nudo senza vento
sulla pelle aspra ed immatura di saggezza,
l'acqua è rossa sporca dal sangue tuo
prigioniero del tuo essere egoista,
una lametta poggiata sullo spigolo
senza ombre di un lavandino arrugginito,
sporco, devastato dall'orrore di un gesto
che spacca, fa crollare ogni muro
riposto sul proprio cammino.
Scorre acqua fluida come lacrime sul pavimento,
scorre sangue sporco dalla sofferenza
di mille rimpianti, dolori e oscurità
nascosti all'interno di un cuore morto
con la speranza di poter rinascere tra le mani
di chi cura e amore li prometterà.
Occhi marroni, scuri si riflettono
nell'acqua dall'odor sangue rimurginato
negli angoli bui di un sole senza raggi
o colori da poter donare ad anime che come lui,
che come me hanno regalato la propria vita
al passato dannato corroso da un tempo meschino.
Pugni contro la porta che nasconde
ancora il corpo del povero angelo sconsolato
dall'amarezza di mille nubi di fumo
leggiadre e poggiate sulle vie dell'infinito,
calci, urla, pianti e la porta resta chiusa.
Il sole tramonta, la notte lentamente arriva,
il gelo consuma la stanza e il corpo
del ragazzo resta immobile e nudo
in quel lago di sangue, lacrime e puro dolore
innalzato dall'odor del mare
che con delicatezza e armonia accompagnò
quell'anima nella felicità
tanto attesa ed eterna.
Composta mercoledì 26 gennaio 2011
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Caro amore mio

    Caro amore mio,
    prima che ti conoscessi la mia vita,
    era triste e cupa,
    ma un giorno di 6 mesi fa,
    un raggio di sole e apparso,
    ad illuminarmi il cammino,
    tu mi hai dato tutto quello,
    che ho sempre sperato in quasi 28 anni,
    della mia vita,
    io ti ringrazio per tutto quello chi mi dai,
    e per tutto quello,
    che continuerai a fare,
    forse non ti ho ringraziato mai abbastanza,
    ma per me e più facile scrivere che parlare,
    quindi ti dedico questa poesia,
    io ti chiedo solo una cosa,
    non lasciarmi mai,
    ti amo amore mio.
    Composta martedì 25 gennaio 2011
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      Scritta da: Roberto Giovannetti
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Puzzle ad un pezzo

      Ogni tuo respiro... è un mio battito di cuore.
      Ogni mio respiro... è la pausa tra un tuo battito
      e quello del cosmo intero.

      Ogni tuo sguardo è una poesia senza titolo.
      Ogni mio titolo ha i tuoi occhi dentro.

      Ogni tuo tocco è come odorasse di tutto quello che voglio.
      Ogni cosa che voglio sta tutta dentro te.

      Ogni tua parola ha colori diversi.
      Ogni nuovo colore illumina le mie ombre inquiete.

      Ogni sapore di te mi rimane sotto pelle.
      Ogni mio lembo di pelle cerca i tuoi sapori.

      Siamo e saremo un incastro perfetto.
      Un puzzle con un solo pezzo.
      Composta lunedì 24 gennaio 2011
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        Scritta da: Rosarita De Martino
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ti auguro un'oasi di pace

        La strada vi venga sempre dinanzi
        e il vento vi soffi alle spalle
        e la rugiada bagni sempre l'erba
        cui cui poggiate i passi.
        E il sorriso brilli sempre
        sul vostro volto.
        E il pianto che spunta
        sui vostri occhi
        sia solo pianto di felicità.
        E qualora dovesse trattarsi
        di lacrime di amarezza e di dolore,
        ci sia sempre qualcuno
        pronto ad asciugarvele.
        Il sole entri a brillare
        prepotentemente nella vostra casa,
        a portare tanta luce,
        tanta speranza e tanto calore.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La bambola blu

          Stamattina ho sognato che ritornavi e lasciavi una bambola
          blu a faccia in giù sulla trapunta di mia madre. Mi allungai
          per girarla, quando un liquido nero colò da una fessura del
          muro e sanguinò in una pozza che si apriva sotto il letto. La
          bambola aveva i capelli e il volto blu. L'afferrai per le caviglie
          e la scossi come il sonaglio di uno sciamano. La scossi
          con tale forza che la testa roteò e sentii rimorso.

          Mi alzai e legai i capelli. La mia vestaglia sfiorò il bordo
          d'acqua nera. Il naso cominciò a sanguinarmi, dapprima
          lentamente, poi gocce della grandezza di lacrime mi scivolarono
          sulla gola, tingendo il colletto e il corpino. Il mio vestito era quello
          della bambola blu. Camminai sull'acqua attraverso
          la parete nella foresta fino a una collinetta rocciosa.
          Mi tagliai un sentiero e salii a piedi nudi.

          Mi distesi a faccia in giù sulla cima, canticchiando la musica
          di un sole flautato. Non ero più arrabbiata. Non ero altro
          che lo spazio di una nota cantata da un tordo nel bosco.
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