Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Preferisco di gran lunga

Preferisco di gran lunga
gli spazi ristretti
e i tracciati sbriciolati
alle caviglie leggiadre
o alle insigne serpi.
Il mio letto è di felci
E mi addormento
con decadenze di luci.
E si appoggia il forestiero
e la sua fibra migliore
e il ragno che tesse il suo ingegno.
Chi è assetato di grandezza
infiammi l'universo.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La notte era un lunghissimo mare

    Accadeva dopo cena
    appena dopo le ventuno
    al rintocco dell'ultimo sprazzo.
    Ci si chiamava per nomi stentorei
    Fidia, Asclepiade.
    Il tatto arroventato sui fianchi
    le labbra perfette all'umido corallo.
    Seguivamo vestiboli
    che aprivano a bifore più aggraziate.
    Soffocati in un nembo i sospiri
    sceglievamo Kavafis da leggere al buio.
    La notte era un lunghissimo mare.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Forse

      Un giorno ho scritto un nome sopra un foglio
      volevo rincontrarti ed ora subito ti voglio
      ho fatto un sogno ed era quasi vero
      virtualmente tua ed ora lo sapevo.
      Quello che non ho mai provato... quello che non ho mai avuto
      è bastato un sogno ed ora sei venuto.
      Sono bastati gli occhi senza mai parlare
      un bacio presto mai dato e tardi da provare
      quello che non c'è mai stato
      ma stanca di aspettare.
      Forse nel mio desiderio inconscio
      sei stato sempre presente
      ora che ti ho trovato ed avuto oltre la mia mente
      rimani dentro e fuori la mia pelle
      come colla addosso che ti fa presente
      come odore e calore che scalda la mia voglia
      non ti mando via ti tengo come foglia
      dentro le mie pagine
      e ti farò invecchiare fino a farti fragile e sciupare
      polvere poi diventerai nelle mie mani
      ma quando avrò esaurito il desiderio
      che mi ha trattenuto per un anno intero.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Amai

        Amai trite parole che non uno
        osava. M'incantò la rima fiore
        amore,
        la più antica difficile del mondo.

        Amai la verità che giace al fondo,
        quasi un sogno obliato, che il dolore
        riscopre amica. Con paura il cuore
        le si accosta, che più non l'abbandona.

        Amo te che mi ascolti e la mia buona
        carta lasciata al fine del mio gioco.
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          Scritta da: ANDREA POLO
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La sposa vestita di bianco

          È arrivato finalmente quel giorno tanto atteso.
          La sposa vestita di bianco,
          che, esce dalla chiesa del piccolo paese,
          è un vero incanto.
          La guardo in tutta la sua bianchezza,
          e rivedo la mia vita.
          Li in cima alla bianca vetta,
          mi sentivo di poter volare.
          Quanti sogni, e quanto amore che sentivo,
          per quell'uomo che avevo al mio fianco.
          Ma da quel giorno è stato uno scendere continuo.
          È rimasta, per consuetudine, la fede al dito
          e il vestito bianco, chiuso in un armadio, è ingiallito.
          La strada è diventata piana, quella vetta imbiancata
          è lontana e non sono più sicura, dopo tanta strada
          che l'amore sia davvero vicinanza e condivisione.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            L'urlo

            Dentro l'anima e nel cuore
            un urlo atroce che vuole uscire
            e preme in testa e mi fa impazzire
            casa mai resta di questo vivere e soffrire
            soltanto un sogno senza realizzare
            e dal partire hai sempre declinato
            e intanto morivi e non l'hai accettato
            ora si fa amaro in bocca ed un cielo nero
            nessuna stella da pregare
            nessuna luna da contemplare
            soltanto un infinito confine da superare
            per dire basta.
            E questo urlo che si fa più intenso
            resta ancora dentro e ti fa più male
            ora deve uscire e finalmente liberare
            cercare di calmare questo mio dolore
            anche se nessuno sente
            lo farò arrivare a qualcuno che non riesce ancora a capire
            che non si vive senza amore...
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Rose rotte

              Nei miei vent'anni gioie e dolori
              racchiusi nei villaggi
              della solitudine repressa in un istante.
              Rose rotte
              spente come una sigaretta
              consumata in un posacenere
              senza cenere o mozziconi torturati dal tempo,
              pieno di lacrime color cielo
              cadute da occhi grandi, marroni
              come la terra che sorregge i germogli
              di mille erbe strappate dalle mani
              di quel'agricoltore che coltiva
              la vita di mille anime destinate all'inferno
              di una sorte insaziabile di verità.
              Rose rotte
              senza paracadute, cadute da un'ombra
              eterna senza ansie per chi
              come me ha venduto il suo cuore
              al mare assaporato dal consumarsi
              dell'aurora in un tramonto travestito
              da ricordi e temporali
              nei labirinti di una fottuta colpa
              nascosta nel profondo della propria anima.
              Rose rotte
              straziate dalla guerra eterna che è la nostra vita,
              guerrieri senza maschera o falsità,
              guerrieri nel sangue,
              nelle tenebre, nel paradiso volano
              mostrando le pagine quasi bruciate da un tempo
              che meschino ha lasciato una macchia color sangue
              nel nostro cuore obeso d'amore
              e troppo sensibile e forte per poter vivere felice.
              Composta venerdì 14 gennaio 2011
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