Poesie d'Autore


Scritta da: Silvio Squillante
in Poesie (Poesie d'Autore)

Libero ondeggiar...

Libero ondeggiar di mani
alla luce del primo mattino,
un'antica storia
su di un ragno
che intreccia famelico la sua trappola.
Rugiada splendente pende
dai filamenti della ragnatela.
Mi si palesa una
contorta metafora del vivere...
le anime delicate
e i sogni son come insetti,
si invischiano in essa
e muoiono
quando volano troppo alti.
Composta venerdì 17 settembre 2010
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    Scritta da: Patrizia Vinale
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Unica fuga

    Come una foglia attorcigliata
    viaggio nella speranza
    di una nuova casa.

    L'abitudine impaziente
    schiaccia i miei sogni.

    Come un foglio scarabocchiato
    viaggio nella fantasia
    delle mie nere ferrovie.

    L'orgoglio testardo
    impazzisce le mie idee:
    uniche vie di fughe
    sono immagini poetiche.
    Composta venerdì 17 settembre 2010
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      Scritta da: milanoteca
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Modelli d'arte

      L'arte ha bisogno di grandi modelli
      per coltivare le proprie espressioni
      come un bambino che viene nutrito
      per poi distinguersi in libero arbitrio
      Mozart Wolfango tra i geni più veri
      crebbe con Haydn seguendo Salieri
      sarebbe Shakespeare mercante di ceci
      se non avesse il modello dei greci?
      In Ghirlandaio il signor Buonarroti
      ebbe a suo dire modelli remoti
      tanto che oggi il moderno pennello
      segue nel cuore il signor Raffaello
      anche l'America avrebbe nomea
      senza la grande cultura europea?
      può un cantautore avanzare pretese
      dimenticando la scuola francese?
      ogni modello ha la sua ispirazione
      che si trasforma in un'altra espressione
      quella che solo un artista con estro
      può fare propria seguendo il maestro.
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        Scritta da: milanoteca
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ideologia

        L'ideologia di ognuno è cosa buona
        se porta alla più sana discussione
        ma esiste troppo spesso la persona
        che odia quella altrui con ossessione
        stupidamente e senza mai sapere
        non vede che la stessa è una chimera
        laddove per denaro e per potere
        finisce quasi sempre in pattumiera.
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          Scritta da: Pedra
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Liguria

          Scarsa lingua di terra che orla il mare,
          chiude la schiena arida dei monti;
          scavata da improvvisi fiumi; morsa
          dal sale come anello d'ancoraggio;
          percossa dalla farsa; combattuta
          dai venti che ti recano dal largo
          l'alghe e le procellarie
          - ara di pietra sei, tra cielo e mare
          levata, dove brucia la canicola
          aromi di selvagge erbe.
          Liguria,
          l'immagine di te sempre nel cuore,
          mia terra, porterò, come chi parte
          il rozzo scapolare che gli appese
          lagrimando la madre.
          Ovunque fui
          nelle contrade grasse dove l'erba
          simula il mare; nelle dolci terre
          dove si sfa di tenerezza il cielo
          su gli attoniti occhi dei canali
          e van femmine molli bilanciando
          secchi d'oro sull'omero - dovunque,
          mi trapassò di gioia il tuo pensato
          aspetto.

          Quanto ti camminai ragazzo! Ad ogni
          svolto che mi scopriva nuova terra,
          in me balzava il cuore di Caboto
          il dì che dal malcerto legno scorse
          sul mare pieno di meraviglioso
          nascere il Capo.

          Bocconi mi buttai sui tuoi fonti,
          con l'anima e i ginocchi proni, a bere.
          Comunicai di te con la farina
          della spiga che ti inazzurra i colli,
          dimenata e stampata sulla madia,
          condita dall'olivo lento, fatta
          sapida dal basilico che cresce
          nella tegghia e profuma le tue case.
          Nei porti delle tue città cercai,
          nei fungai delle tue case, l'amore,
          nelle fessure dei tuoi vichi.
          Bevvi
          alla frasca ove sosta il carrettiere,
          nella cantina mucida, dal gotto
          massiccio, nel cristallo
          tolto dalla credenza, il tuo vin aspro
          - per mangiare di te, bere di te,
          mescolare alla tua vita la mia
          caduca.
          Marchio d'amore nella carne, varia
          come il tuo cielo ebbi da te l'anima,
          Liguria, che hai d'inverno
          cieli teneri come a primavera.
          Brilla tra i fili della pioggia il sole,
          bella che ridi
          e d'improvviso in lagrime ti sciogli.
          Da pause di tepido ingannate,
          s'aprono violette frettolose
          sulle prode che non profumeranno.

          Le petraie ventose dei tuoi monti,
          l'ossame dei tuoi greti;
          il tuo mare se vi trascina il sole
          lo strascico che abbaglia o vi saltella
          una manciata fredda di zecchini
          le notti che si chiamano le barche;
          i tuoi docili clivi, tocchi d'ombra
          dall'oliveto pallido, canizie
          benedicente a questa atroce terra:
          - aspri o soavi, effimeri od eterni,
          sei tu, terra, e il tuo mare, i soli volti
          che s'affacciano al mio cuore deserto.

          Io pagano al tuo nume sacrerei,
          Liguria, se campassi della rete,
          rosse triglie nell'alga boccheggianti;
          o la spalliera di limoni al sole,
          avessi l'orto; il testo di garofani,
          non altro avessi:
          i beni che tu doni ti offrirei.
          L'ultimo remo, vecchio marinaio
          t'appenderei.

          Chè non giovano, a dir di te, parole:
          il grido del gabbiano nella schiuma
          la collera del mare sugli scogli
          è il solo canto che s'accorda a te.

          Fossi al tuo sole zolla che germoglia
          il filuzzo dell'erba. Fossi pino
          abbrancato al tuo tufo, cui nel crine
          passa la mano ruvida aquilone.
          Grappolo mi cocessi sui tuoi sassi.
          Composta mercoledì 30 novembre 1921
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            Scritta da: Stefano Tosin
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            E poiché l'amo

            La mia vita imperfetta
            affamata di ciò che amo
            e che non ho.
            Lei così distante,
            e la mia malinconia,
            combatte contro
            il ripetersi dei tramonti.
            E la notte giunge,
            e soavi suoni
            invadono il senno,
            mentre la luna illumina,
            nell'occhio di un proiettore,
            la pellicola del mio sogno.
            Dall'alto le stelle,
            mi guardano,
            come fossero
            i suoi occhi,
            e la loro luce
            rischiara il mio torpore.
            E poiché l'amo,
            ordino al vento,
            di cantare la melodia
            del suo grazioso nome,
            muovendo le rose,
            e i fiori di pesco,
            nel giardino incantato.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ed io e tu tutto il mondo qui

              Tra le mie braccia
              sento i tuoi respiri
              sempre più la voglia
              e si scopre un sogno
              il desiderio cresce
              e non esiste più niente
              oltre noi.
              Quello che è peccato
              fuori questa stanza
              diventa pentimento
              per non averti avuto.
              Ma ora soli io e te sicuri di provare
              con lo stesso cuore con tutto l'amore
              ti voglio e voglio ancora
              come tu mi vuoi
              e tutto il mondo è qui.
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                Scritta da: Rea
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Donna

                Donna, se amarti significa morire,
                allora sto morendo;
                scalerei grosse montagne a piedi nudi
                per poter sfiorare le tue labbra delicate.

                Donna, se da una porta si potesse entrare
                nel mondo dell'impossibile
                dove non esiste scopo,
                scandalo, pudore
                sì, ci entrerei con te.

                Donna, capirti è facile,
                ma scoprirti è difficile
                ... perché sei donna!
                Composta martedì 14 settembre 2010
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                  Scritta da: Gaetano Toffali
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Non è solo il letto vuoto

                  Non è solo il letto vuoto
                  Il tuo seno che non stringo
                  Il tremore del silenzio
                  Che racconta ancora noi

                  Non è solo che il mio petto
                  Non accoglie il tuo respiro
                  Che le gambe sono sole
                  Niente edera su di me

                  È l'assenza di tristezza
                  Che racconta la tua essenza
                  Il sapere che poi torni
                  A lasciarmi pettinare
                  Dentro gli occhi i tuoi capelli
                  Nelle mani i ghirigori
                  Quel toccarci sempre sempre
                  È già qui prima di te

                  Serata sospesa
                  Finestra socchiusa
                  Bastasse volerlo
                  Saresti già qui.
                  Composta lunedì 30 novembre 2009
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