Poesie d'Autore


Scritta da: Gabriella Bellino
in Poesie (Poesie d'Autore)

La pace nel cuore

Giuda,
figura emblematica
di un male che si fa persona
ma elemento chiave
per il riscatto dell'umanità,
frutto dell'amore
di un Dio
che ha lanciato il sasso
senza sottrarre il braccio,
anzi porge la mano
a chi l'attende
e lo ospita nel suo cuore
in cambio di una pace
che solo Lui sa dare,
mentre i Giuda
stanno a guardare
l'alba di un giorno
che non vedono arrivare.
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    Scritta da: Gabriella Bellino
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il verso dell'universo

    Mi guardo intorno
    e non mi riconosco
    perché il mio mondo
    si è rifugiato in fondo
    a un oceano di emozioni
    da cui è emerso
    quando stufo
    di quest'universo
    mi ha rivelato quello
    che palpitava nel petto,
    ansioso di raccontare
    la storia più bella,
    quella di un universo
    in cerca di un senso
    trovandolo in un verso.
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      Scritta da: Gabriella Bellino
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il significato perduto (alle vittime del Pakistan)

      Urla,
      soffocate dal fango
      che ha sepolto vive
      migliaia di persone,
      protagoniste
      di un'ecatombe biblica
      per proporzioni
      e per catastrofici effetti
      sui superstiti,
      tra cui bimbi indifesi
      mangiati vivi da mosche
      che assistono impotenti
      alle loro agonie,
      mentre il Mondo
      resta a guardare
      attonito e indifferente
      a una sofferenza
      che non lo riguarda
      ritenendosi innocente
      di fronte agli scherzi di un tempo
      che porge su un piatto d'argento
      la testa di innocenti
      senza la richiesta
      di una Salomè
      che si spogli dai veli
      bensì si assiste ai volti
      che ne sono coperti
      in modo più spudorato,
      sottraendosi così alla vista
      di quelle vittime
      in virtù dell'esser parte
      di una società
      cosiddetta civile,
      solo perché compra il pane
      o si ammira in uno specchio,
      senza badar di soffocare
      l'altrui libertà
      in nome di quella propria,
      il cui prezzo è disumano
      se si pensa che quel piatto
      posto sulla bilancia
      avente come contrappeso
      la coscienza
      non dia come risposta
      giustizia,
      perché si calpestano
      i diritti dei più deboli
      in nome di quella civiltà
      che non ha senso
      finché trincerata
      dietro l'illusione
      di una libertà
      che ha cancellato il significato,
      quello vero,
      di umanità.
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        Scritta da: Nino Lo Iacono
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il poggio

        Il poggio che mi vide da piccino
        correre in mezzo agli alberi ombrosi
        e all'erbe incolte trapuntate a fiori
        oggi mi vede muto a cercare ricordi.

        Ruderi m'appaiono d'intorno
        alberi con rami al suol poggiati
        resti di vite che appaiono ormai sopite
        nel muto scorrere del tempo.

        Rapida m'assale quell'angoscia
        di chi leggere non sa negli occhi altrui
        e orbo, non vede permanenza
        dell'anima che ancor sospira e spera.

        Respiran le piante tutt'intorno
        a loro m'accosto e sento i suoni,
        mormorii di amori e di tristezze di quanti
        inconsci dei loro favor goderono;

        parlano anche di me, dei miei ricordi
        di cose ormai consunte e macerate
        dal tempo che sbiancò i miei capelli
        ma che verdi mantenne le memorie

        in quelle chiome intrecciate dalle storie
        antiche e giovani, minute o grandi
        ma sempre d'amore intrise o di dolore arse
        a ricordar la vita di chi passò di lì
        anche per caso, un'ora, un giorno...

        un'esistenza appare a chi d'amore visse un sol secondo.
        lì, sotto l'albero in quel poggio...
        Composta mercoledì 16 giugno 2010
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          Scritta da: Nino Lo Iacono
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Desideri

          Ti sento camminar nei miei pensieri
          in punta di piedi scalzi
          per non turbar il mio animo preso.
          Ti sento, nonostante la prudenza
          che hai nel girar nella mia mente,
          e immagino il tuo cuor che trema
          al sol pensiero di essere sorpreso
          a tentar di rubare l'amor che brami.
          Ti bramo anch'io e credo di toccarti,
          ma eterea e sogno sembri,
          rimembranza di giovanile cuore
          che indomito osava violar virtù
          a chi di virtù avea vissuto al dì,
          e solo all'agognato amore
          donato aveva il suo fiore.
          Sento ancor i i tuoi passi nel mio animo
          pesanti o di piuma, ma gravidi
          del dono che rigenera la vita.
          Amor che senza rughe t'appresti al core
          pulsante come allora, la parola
          neghi nel sublimar ricordi ancora vivi,
          nel rimarcar la vita a chi non crede,
          a rinnovar dell'animo emozioni.
          27 ago 2010 Nino Lo Iacono.
          Composta venerdì 27 agosto 2010
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            Scritta da: Silvio Squillante
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Credo...

            Credo che la vita sia
            una condizione transitoria,
            non è fatta di soli pianti,
            non è fatta solo di risa.
            Credo che la vita non vada capita,
            ma vada vissuta.
            Credo nel mio destino,
            un libro già scritto
            dove spesso ho calcato
            una calligrafia non mia.
            Credo ad una nuova anima
            ogni qual volta apro gli occhi sul sole.
            Credo d'aver un taglio profondo,
            qui dentro l'anima,
            che si rimargina solo col sudore,
            con l'amore e con gli errori.
            Credo nelle emozioni,
            quelle che sotto la pioggia
            mi danno riapro.
            Composta lunedì 30 agosto 2010
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              Scritta da: Silvio Squillante
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              - 21/08 –

              Sul tuo petto,
              odo l'ardere di un vita
              che vien vissuta
              sul delizioso andirivieni
              di un mare di passione.
              L'amore è una condizione transitoria
              della follia,
              ma noi siam sinceri quando
              ci promettiamo una lacrima di gioia,
              quando giuriamo che il sole
              albeggierà di notte solo per noi.
              Il tuo cuore vaga nella mia anima
              volendo appagare la sua fame d'amore,
              mentre si realizza il mio desiderio:
              non volerò più da solo.
              Composta lunedì 30 agosto 2010
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                Scritta da: Antonino Gatto
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Siamo come formiche contro la guerra

                Siamo come formiche contro la guerra
                nude ed indifese, con i piedi per terra,
                piccole anime in cerca di pace
                a cui è stata tolta persino la voce.

                Del mondo noi siamo la parte inferiore
                attente ogni istante a non commetter l'errore,
                di trovarci a quattr'occhi contro l'ipocrisia,
                dell'uomo che un giorno ci porterà via.

                Felici noi siamo nel nostro tormento
                viviamo di poco, senza chiedere tanto,
                vogliamo soltanto un pezzetto di terra,
                dove giocare, senza pensare alla guerra.

                Crediamo nella pace, amiamo la vita
                non ci spaventa la strada in salita,
                facciamo digiuno per intere settimane,
                ed a stento viviamo con un pezzetto di pane.

                ... e se un giorno i tuoi occhi incontrassero i miei,
                rifletti un istante su quello che hai,
                prima che la tua mente riceva l'invito,
                di uccidere il bene con la forza di un dito.
                Composta sabato 28 agosto 2010
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                  Scritta da: goccia di miele
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sulla morte, senza esagerare

                  Non s'intende di scherzi,
                  stelle, ponti,
                  tessitura, miniere, lavoro dei campi,
                  costruzione di navi e cottura di dolci.

                  Quando conversiamo del domani
                  intromette la sua ultima parola
                  a sproposito.

                  Non sa fare neppure ciò
                  che attiene al suo mestiere:
                  né scavare una fossa,
                  né mettere insieme una bara,
                  né rassettare il disordine che lascia.

                  Occupata ad uccidere,
                  lo fa in modo maldestro,
                  senza metodo né abilità.
                  Come se con ognuno di noi stesse imparando.

                  Vada per i trionfi,
                  ma quante disfatte,
                  colpi a vuoto
                  e tentativi ripetuti da capo!

                  A volte le manca la forza
                  di far cadere una mosca in volo.
                  Più di un bruco
                  la batte in velocità.

                  Tutti quei bulbi, baccelli,
                  antenne, pinne, trachee,
                  piumaggi nuziali e pelame invernale
                  testimoniano i ritardi
                  del suo svogliato lavoro.

                  La cattiva volontà non basta
                  e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
                  è, almeno finora, insufficiente.

                  I cuori battono nelle uova.
                  Crescono gli scheletri dei neonati.
                  Dai semi spuntano le prime due foglioline,
                  e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

                  Chi ne afferma l'onnipotenza
                  è lui stesso la prova vivente
                  che essa onnipotente non è.

                  Non c'è vita
                  che almeno per un attimo
                  non sia immortale.

                  La morte
                  è sempre in ritardo di quell'attimo.

                  Invano scuote la maniglia
                  d'una porta invisibile.
                  A nessuno può sottrarre
                  il tempo raggiunto.
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