Vivo
Vivo
i miei giorni
pensando al passato,
piangendo sui ricordi,
giocando col tempo.
dal libro "Ritratto di poesia" di Maria Greco
Vivo
i miei giorni
pensando al passato,
piangendo sui ricordi,
giocando col tempo.
Se perdi combattendo
Non è rilevante.
La cosa migliore è
Lottare.
Avrai perso con dignità.
Ricordati,
il mondo non va incontro a nessuno.
Fai ciò che è meglio per te.
Ci sono nell'universo
cose che ci fanno esser certi
di essere un Dio.
Poi,
come foglie morte,
il vento
conduce la nostra ragione nello spazio infinito.
Tutti
confidiamo di essere qualcuno...
Ma...
Non lo siamo!
La mia bocca
non parlerà più d'amore.
Il mio cuore
si ribellerà se mi dirai un giorno
che mi ami
e ti risponderà:
"riprendi tu il giro
io non ho più carte per giocare."
Cosa è giusto e cosa no,
chi può dare una sentenza?
Forse il Papa, o un magistrato,
oppure un monaco, o un avvocato?
Molto spesso la giustizia,
s'intravede nella legge,
ma la cosa che ci sfugge,
e ci crea un gran tormento,
è sapere come estrarla,
dal più antico testamento?
Forse è invano ricercare,
cosa è bene o cosa è male,
ma la mia filosofia
che mi guida nella via,
sta nel prendere decisioni
che mi diano frutti buoni.
Ogni cosa che facciamo,
di per se, la seminiamo,
e la vita che viviamo,
è solo il frutto che mangiamo!
Quindi se non vuoi sbagliare,
pensa bene a cosa fare,
e non essere imparziale,
scegli il bene e non il male.
Non serviranno gli avvocati,
e lo vedremo dai risultati,
che daranno ai nostri figli
100 e 1000 più consigli!
Nel cuore, in questo letto caldo
che hai appena lasciato
ancora ci sei
e consumato ogni peccato
ora per ora
ti sento ancora.
Il tuo sapore sulle labbra
l'odore della tua pelle sulla mia pelle
sola, ma con te che accarezzo
e continuo a sognare
potrei di nuovo arrivare.
Dove sarai adesso
mi starai pensando
sentirai anche tu ancora
l'odore del mio seno
e quanto è il tempo amore
ora per ora
che ci separa.
Io sono una gitana in questo mondo
che per me non ha orizzonti impossibili
e a chi mi dice che sono in balia del vento
senza meta e senza casa
io rispondo:
"la mia meta è perdermi negli occhi delle persone con incontro
ascoltare storie lontane
imparare che anche il diverso è mio fratello
mentre la mia casa sono gli occhi di chi amo da sempre
di quei pochi che mi ricordano chi sono io veramente
la mia casa non è fatta di mattoni
è tra le tue braccia
dove chiudo gli occhi
e so che tu mi proteggi
la dolcezza di un sorriso
e un abbraccio come saluto
questa sono io
così lascio un alito di amore
nel respiro di chi incontro.
Le membra stanche adagiano
su questo letto scarno
teatro orizzontale
dell'ultima tua recita
Lucidi di stelle gli occhi
degli spettatori attenti
hanno il profilo triste
di volti conosciuti
Invisibile un'orchestra
suona violini muti
polvere e ricordi aleggiano,
cristallizzando il tempo.
Passano in un istante
le scene di una vita,
il corpo è una crisalide
si spegne, infine muta.
Il sipario di lenzuola
chiude sul suo finale;
resta soltanto l'Anima
sull'ultimo palcoscenico.
La tua pelle ha il sapore di Pepe e di Vaniglia
curiosa miscellanea di peccato ed innocenza
Scuri come chicchi di caffè i tuoi occhi seguono
delle mie labbra il viaggio senza meta
La lingua si sofferma sulle palpebre socchiuse
ruvido déjà vu di limone e mandarini
Presagendo il tuo piacere da ogni cambio di respiro
mi guidi inconsciamente fino al centro dei tuoi sensi
e ignori che - come Uriel nel "Libro degli Spiriti" -
mi sazierò soltanto della dolcezza della tua Anima.
Ogni persona ha una stella,
ogni stella ha un amico,
e ogni persona ha qualcuno che gli somiglia,
una stella simile alla sua
che si porta dentro
come confidente.