Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Gocce amare

Ancora sento il mio cuore
voleva uscire dal petto
l'ho tenuto stretto
ancora puoi sperare.

Forse gli ho raccontato una bugia
e ci starà male
ma una lacrima scende e sa di sale
amara come il fiele.

Ora so cosa vuol dire amare
uno strappo nel quaderno della vita
una pagina sbiadita
per te che te ne vai...

Rimangono i ricordi
e conto i giorni
e ne conto ancora
ma si fa presto sera
e ritorna il giorno.

Sopra il mio comodino
non tolgo la tua foto
eppure mi fa male
vederti ogni mattina
pensarti e non sei qui.

Eppure nella mano
rimane una carezza
l'ultima fatta
l'ultima parola detta
che ancora al cuore duole
non riesco a dimenticare...
Ancora spunta il sole.
Composta nel 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Pentirsi poi

    Mi respiri sul collo
    le tue mani sui fianchi
    un no mai pronunciato
    al tuo amore malato.

    Finalmente al mattino
    quella porta si apriva
    per lasciarmi da sola
    finalmente vivevo...

    Lentamente passavano l'ore
    e dovevi tornare
    lentamente morivo.

    Ma perché l'orologio
    non si ferma stasera
    quella birra bevuta
    la tua mano sudata
    ma io zitta, non potevo strillare
    i bambini non dovevo svegliare
    e con tutta la rabbia che avevo
    di più non potevo...

    Ogni giorno mi ripetevo
    che il coraggio dovevo trovare
    non potevo continuare
    conveniva scappare.

    Quel pentirsi poi
    rimanere da solo
    non ti ha fatto cambiare
    solo precipitare
    in un baratro immenso
    per fortuna ho salvato i miei figli...
    solo adesso ci penso.
    Composta nel 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il barbone

      Venivi da non so dove
      andavi via e non sapevamo quando...
      Camminavi piano, tanto avevi tempo
      e sul tuo viso... un sorriso.

      Ne la pioggia, ne il sole ti fermava
      tu continuavi il tuo viaggio
      e la gente ti guardava
      rimaneva a pensare al tuo passaggio.

      Dovevi essere un signore
      da quel tuo portamento
      parlavi niente, ma molto lentamente
      la fronte alta e la chioma bianca
      come la barba morbida ed incolta
      la giacca ti cascava dalle spalle
      forse te l'avevano donata
      perché non era certo della tua misura.

      Un borsone tutto sdrucito
      forse pieno della tua vita
      o di quello che d'importante rimaneva.

      Sereno in volto
      non si scorgeva il tuo pensiero
      eppure di nascosto ti guardavo.

      Mille volte ringraziavi
      per quel poco e ti accontentavi
      poi riprendevi il cammino
      e ti allontanavi.

      Eravamo quasi diventati amici
      si faceva a gara nel quartiere
      per aiutare quel vecchio barbone
      buono e gentile da morire.

      Un giorno non tornò
      fu lungo l'inverno
      e lui dolcissimo declinava ogni invito.

      Morì sotto il suo cartone
      ed accennava un sorriso
      forse, già era in Paradiso.
      Composta nel 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il temporale

        Nuvole nere sopra questo cielo
        sono parole a stento trattenute
        che adesso fanno male
        questo temporale dopo tanto sole
        è stato un colpo al cuore.

        Cerco di pensare
        che tutto può passare
        ma dentro me è successo
        non sono più la stessa... adesso.

        Quanto si cambia
        per la delusione
        che non è più promessa.

        Eppure ti ho amato più della mia vita
        perché eri l'unico mio amore
        mi bastava guardarti
        e tenerti stretto
        e seguire ogni tuo gesto e le parole.

        Ed intanto crescevi
        come il tempo, cambia anche l'umore
        e tu ti sei lasciato trascinare
        da quel vento che tutto spazza via
        persino i sentimenti più profondi.

        Ti sei trovato in una tempesta
        un ciclone ti ha portato via
        quando ti vedrò tornare
        sarai quello di prima
        o sarà male
        avrò pietà di te
        spero avrò riposto ancora un seme
        un po' d'amore
        che dopo la tempesta
        col sole, di nuovo sboccerà.
        Composta nel 2009
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          mattinata con processione a mare

          Apri la finestra, stamattina è festa
          senti le campane
          è la giornata del pescatore
          metti la coperta al sole
          goditi quel fiore
          sul balcone.

          Guarda... c'è un gabbiano
          sul tuo cielo
          pronto a planare
          su una barca che torna
          e di fiocchi e lustrini già s'adorna.
          .
          Una tradizione che resta
          tutta da scoprire
          l'aria salmastra si respira
          il mare ha sparsi merletti e diamanti
          di luce brilla e di onde spumeggianti
          sembra si sia vestito
          per quest'occasione
          con i colori dell'arcobaleno.

          Tutte le barche illuminate
          a sera ci sarà la processione.

          Ogni anno tutti i pescatori
          ringraziano la Vergine Maria
          la portano in giro per il mare
          che ad ognuno dà vita
          perché la pesca sia sempre più proficua.

          Si muove da lontano
          quella scia di luci
          intanto s'ode un canto
          il cuore s'apre questa sera
          una lacrima, una preghiera...
          ognuno che si avveri un desiderio, spera.

          Poi improvvisa una chiarore sopra il mare
          come di giorno
          Illumina la notte, si vedono le sponde
          è tutto il bello che sembrava una magia
          e che ci dava pace
          in un momento
          affoga tra le onde.
          Composta nel 2009
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Parole inutili

            Uno sguardo
            e invece poi, tra noi
            parole inutili
            servite a renderci la vita
            come un dardo
            pronto a colpire per le cose futili
            quando bastava un solo sguardo...

            Tante volte ti ho pregato
            di non farmi male
            che un solo gesto
            senza poi pensare
            avrebbe spento il sole
            ma tutti i miei silenzi
            non volevi sentire
            e adesso te ne vai...

            Proprio ora, senza dirmi una parola
            tu sparisci e taci
            quando c'è da chiarire
            per quante volte ti ho detto di non parlare
            con la tua lingua hai ferito me
            e buttato a mare tutto il nostro amore.

            Piangendo ti dicevo basta, non esagerare
            ma tu testardo
            eri incapace di ascoltare
            sapessi quante ferite hai inferto
            mentre bastava solo uno sguardo per continuare.

            Ora non scrivere su fogli inutili
            non è normale
            tanto non cambia quello che io sento
            lasciali bianchi che non fanno male
            ma ora, più passa il tempo, a cosa vale...
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marzia Ornofoli
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Requiescat da rosa mystica

              Fate piano, è qui vicina
              Sotto la neve,
              Parlate adagio, lei può sentire
              Crescere le margherite.
              I suoi capelli d'oro luminosi
              Oscurati dalla ruggine,
              Lei che era giovane e bella
              Trasformata in polvere.
              Come un giglio bianca la neve
              Non sapeva, quasi
              Di essere donna, tanto
              Dolcemente era cresciuta.
              Legno di bara e pietra
              Le pesano sul petto,
              Io mi tormento il cuore,
              Solo, lei riposa.
              Ma basta, basta, non può sentire
              Lira o sonetto,
              Qui è sepolta la mia vita,
              Ammucchiatevi altra terra.
              Composta martedì 21 luglio 2009
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Paul Mehis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Per la vecchia denti-storti

                Conosco una donna
                che compera continuamente puzzle
                cinesi
                puzzle
                cubi
                cavi
                pezzi che alla fine s'incastrano
                in un ordine
                li completa
                matematicamente
                risolve tutti i suoi
                puzzle
                vive giù in riva al mare
                mette lo zucchero fuori per le formiche
                e crede
                alla fin fine
                in un mondo migliore.
                Ha i capelli bianchi
                li pettina di rado
                ha i denti storti
                e indossa ampie tute informi
                su un corpo che molte
                donne vorrebbero avere.
                Per anni mi ha irritato
                con quelle che giudicavo
                eccentricità - come i gusci d'uovo a mollo
                (per nutrire le piante
                col calcio).
                Ma infine quando penso alla sua
                vita
                e la paragono alle altre vite
                più eccitanti, più belle
                e originali
                mi accorgo che lei ha ferito meno
                gente di tutti quelli che conosco
                (e per ferire intendo semplicemente ferire).
                Ha passato periodi tremendi,
                periodi in cui avrei forse potuto
                aiutarla di più
                perché è la madre della mia unica figlia
                e siamo stati un tempo grandi amanti,
                ma ne è uscita,
                come ho detto
                ha ferito meno gente di
                tutti quelli che conosco,
                e se guardi le cose così,
                beh,
                ha creato un mondo migliore.
                Ha vinto.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Fiorella Cappelli
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Lasciami La Luna

                  Lasciami la luna, stanotte
                  Ora che te ne vai...
                  coprirà l'impronta vuota
                  ancora calda
                  del tuo corpo amato
                  Ricamerà
                  riverberi di speranza nel buio
                  Ricalcherà
                  respiri di parole sussurrate...
                  Promesse proibite
                  Lasciami la luna, stanotte
                  Affinché io possa stringerla
                  come una promessa
                  Possa affidarle le mie lacrime
                  Affondare le mie mani
                  nel silenzio della sua cenere...
                  Lasciami la luna, stanotte
                  Per non pensare...
                  che stai ritornando tra le sue braccia
                  mentre hai ancora il mio sapore...
                  sulle tue labbra.
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Anna De Santis
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Non ti sento

                    Nella nostra casa
                    ora diventata enorme
                    vuota come non mai
                    tutto dorme
                    dove la musica accompagnava la tua voce
                    anche questo cuore
                    che patì tormento... tace
                    Qui giace quello che è rimasto di te
                    qualche fotografia
                    sopra il pianoforte
                    le pantofole vecchie
                    una giacca buttata sul divano.
                    Hai deciso così
                    e te ne sei andato
                    ora mi sembra strano
                    ma non ti sento più.
                    Questo è un momento
                    che volevo evitare
                    avevo paura ad affrontare
                    ma il pensiero si arrende.
                    Strappo come da lucertola
                    la coda che non crescerà
                    mai come prima
                    più passa il tempo
                    e più sarai un appendice
                    che non riconoscerò.
                    Fuori dal mio mondo ora sei
                    eppure per te morivo
                    non sento nemmeno il tuo profumo
                    ho vissuto per farti crescere felice
                    e troppo ho dato
                    la mia vita, ed ora il cuore dice
                    non sei più la stessa
                    un vuoto... e nell'anima
                    il perdono che non vuole uscire
                    riuscirò a gestire questo mio rancore
                    perché
                    questo non avere niente, più niente di te
                    mi fa morire
                    ma tu non lo puoi capire...
                    Composta nel 2009
                    Vota la poesia: Commenta