Milla dorme nel suo lettino accanto al mio. [... ] Quanto sei bella Milla! Hai avuto la tua favola e ti sei messa a dormire. Dormi tranquilla. Nelle tue favole le principesse non scappano, le streghe vengono sempre messe a posto, i cavalieri ti invitano al ballo e i castelli sono enormi... E vorrei stare nei tuoi sogni stanotte, dormire insieme a te, in quel lettino che non regge più il mio peso. Dormi... E se il mondo, un giorno, ti dirà che l'amore va in fretta, si fa nei motel, che i castelli non esistono, che le streghe sono belle e vincono, che i cavalieri non sanno amare, tu non credergli. Dormi tranquilla. Quel mondo vuole solo metterti paura. Le tue favole sono vere, Milla! Fammi un po' di spazio nei tuoi sogni. Stasera sono piccola come te.
Le luci immobili della costa Si tuffano dentro ai flutti E disegnano riflessi vivi, emozioni arrivano ai miei sensi, nella spuma degli scogli si infrangono speranze e desideri. Mormorii, sciacquii arrivano ai miei timpani e scandiscono una musica delicata. La nostra canzone suonata rigenera passioni ormai sopite le trasporta da desideri languidi in affetti radicati, l'amore che si trasforma in stima e comprensione. Dolci sussurri accompagnano le note scandite da quell'atmosfera ed è lì che prendo il tuo sorriso come affresco sulla tela e lo porto qui dentro al mio cuore. Grazie per questo infinito amore!
Mi guardi con quegli occhi ormai spenti, ti hanno svuotato, eri un essere vivente e adesso sei servito su un piatto molto farcito. Sopra una sfogliatina di kamut che sembra un'impalcatura la tua polpa tagliata, le tue chele non pungono, sembri una scultura. Servito elegantemente con verdure fresche, sei sempre un re. Sapore fine del palato, mio astice sei una delizia! Veramente.
La luna nascosta alta fra le nubi splende anche di giorno ma la sua luce è quasi spenta, i riflessi deboli nel mare, tornano al cuore, inutili sogni ad occhi aperti. I petali al calare del sole ripiegano la corolla e lì fermi sembrano in attesa della morte, come gli amori già spenti che si trascinano stancamente. Grande sarebbe l'amore se fosse come luna splendente specchiata nelle onde del mare ed ogni riflesso potesse illuminare i buchi neri del cuore. Grande sarebbe l'amore se una luce perenne conservasse sui petali in fiore il tuo profumo per me e il vento riportasse ai tuoi sensi, il mio desiderio avvolgente di te.
Il pescatore ritira la rete vuota la stende, la sera la ripone, ma non si disamora del suo mare. Ripara le smagliature e ritorna a pescare fiducioso, non si pente di amare e di aver amato il suo mare. Io ritiro la rete dell'amore, l'ho lanciata nel mare del mio cuore, è vuota. La sera la riparo e il giorno dopo la rilancio, ma la spigola dorata che prima prendevo, amavo e rilasciavo non la catturo più. La vedo, gira attorno e se rimane Impigliata nella rete è perché prova un po' di affetto e di nostalgia, ma taglia la rete e scappa via, forse è pentita di avermi amato. Io no mia spigola dorata anche se eviti la rete del mio cuore ti vedo libera e rimani nel mio mare dell'amore e se non ti pescherò, mai di averti amato io mi pentirò.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Sarà che i miei sogni spaventano il tiranno come un lontano canto, come sepolte campane, come tutte le voci che non capisce. Sarà che i miei sogni, di uomo e di poeta, sono coperti dal ferro che mi rinchiude la vita e ora sogno spade allegre. Sarà, mi domando, che ancora non capiscono che incarcerarono l'uomo perché non furono capaci, dell'assalto vincente al forte dei suoi sogni che con più forza lo fa sognare.
È necessario fidarsi per vivere? Rischieremmo sempre il sospetto... chi risponde al proprio cuore ed agisce di conseguenza possiede la miglior garanzia della propria felicità.
Cuore in grande tormento ramo spezzato dal vento dentro di te tutto tace un gorgo inghiotte la pace. Agitati corrono pensieri verso inquietudine di sentieri erti, stretti, quasi obbligati di dedali ed incroci disseminati. Ostacoli sembrano anche le piatte foglie cadute da piante aride ormai spoglie. Inciampi nei richiami del passato. Cade una lacrima sul tappeto.