Potrebbero cadere tutti i muri innalzati per dividere noi anime gemelle da quell'abbraccio universale, ma se i nostri cuori non battono violentemente per far crollare le nostre ideologie, mai saremo capaci di Amare veramente e continueremo a percorrere le nostre strade indifferenti al buio che incombe sui nostri volti.
E ti assiepi invaso dalla solitudine, con la siringa dimentica nel braccio col capo rivolto al cielo, in una inutile attesa di una gioia già scomparsa.
Per l'Associazione di Volontariato Sìloe di Frosinone
I disabili guidati da Immanuel seguivano in carrozzelle sbilenche per calanchi e sassaie, assetati, Gesù che, con calzari di sicomoro, andava a meditare, stanco del mondo chiuso in un tramonto immobile, d'oro, sul Mar Morto. Che sorto fra aride colline esile fiottava contro le sponde.
Lo seguiva la turba dei disabili, fra cui il bimbo di sei anni, Filippo. Un bue ruminando erbe secche e spine, negli occhi li rifletteva tutti da uno scoglio storto. Gesù alzò sulle acque le mani, e si tacque la turba. Con una bilancia di quarzo ne pesò le anime assieme ai minuscoli quark e leptoni.
"O voi che costituite l'universo", disse il Maestro, "leptoni e quark, e disabili verso Dio rivolti, e Immanuel, in quel Mar Morto se i piedi immergete, entrerete in uno Spirito risorgente in tanti tempo-spazio". Il tramonto finiva blu, e i disabili in una nube di quark, ebbero il corpo sano vedendo emergere dalle acque Iddio.
Asilo sotto il mio passo tutto il giorno i loro festini smorzati mentre la carne cade erompendo senza paura né vento favorevole le guantilope del senso e del nonsenso corrono prese dai vermi per quel che sono.
C'era un paese felice l'American Bar di Rue Mouffetard c'erano delle uova rosse lì ho una schifosa dico gallinoroide tornando dal gabinetto il vapore la delizia il sorbetto lo chagrin dei vecchi pelle e ossa sgangherato corpo felice perso nel mio vecchio vestito lurido navigando barcollando su fino a Puvis il guantone di tulipani frusta frustami con tulipani gialli mi tirerò giù questi luridi vecchi pantaloni il mio amore mi ha cucito vive le tasche vive-oh davvero disse meglio così immacolato poi entro gli stracci marroni scivolando verso l'affresco risalendo libero il fiordo di uova tinte e strisce di cuoio con campanelli sparisco pensate nel locale i ruffiani giocano a bigliardo eccoli che gridano i punti la Barfrau fa molta impressione col suo potente didietro ci sono Dante e la beata Beatrice prima della Vita Nuova le palle cozzano scalogna amico Gracieuse è là Belle-Belle giù nello scarico Percinet stivalato colla mascella al cobalto fanno giochi ingobbia-ingobbia succhia succhiare non cambia nulla l'Alighieri se n'è andato au revoir a tutto questo crollo del tutto in una risatina di dispetto sentite sulla sala un terribile silenzio un brivido sconvolge Madame de la Motte si spande scampana giù lungo le sue fettine il gran didietro schiumeggia e si calma presto presto il cavalletto i mollatori per il rito vivas puellas mottui incurrrrrsant boves oh subito subito prima che rinvenga la gogna bambù per la bastonatura una luna amara sculacciata alla moda oh Becky smetti non ti ho fatto niente smettila maledetta smettila mia buona Becky metti via le tue vipere Becky ti pagherò lo stesso Signore abbi pietà di Cristo abbi pietà di noi
Nella magica penombra omerica oltre la guglia rossa di santuario io nullo lei scafo regale di fretta verso la luce viola verso l'esile musica K'in della mezzana. Lei mi è davanti nel padiglione illuminato a reggere le schegge di giada lo sfregiato segnacolo della calma dei puri gli occhi gli occhi neri finché l'oriente plagale non risolverà la lunga frase della notte. Poi, come un rotolo, piegata, e la gloria della sua dissoluzione ingrandita in me, Abacúc, feccia dei peccatori. Schopenhauer è morto, la mezzana mette da parte il suo liuto.
In quanti modi ti amo? Fammeli contare. Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale. Ti amo al pari della più modesta necessità Di ogni giorno, al sole e al lume di candela. Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia; Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera. Ti amo con la passione che gettavo Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia. Ti amo di un amore che credevo perduto Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro, I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà, Ti amerò ancora di più dopo la morte.
Live with Him - I see His face - I go no more away For Visitor - or Sundown - Death's single privacy The Only One - forestalling Mine - And that - by Right that He Presents a Claim invisible - No wedlock - granted Me -
I live with Him - I hear His Voice - I stand alive - Today - To witness to the Certainty Of Immortality -
Taught Me - by Time - the lower Way - Conviction - Every day - That Life like This - is stopless - Be Judgment - what it may.