Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Spicchio di melograno

Mi affascina quel suo sguardo vivo
pieno di voglia di fare insieme cose
condivise o ancora da confrontare.
Mi affascina quel suo muoversi con
grazia, la classe e il gusto nel vestirsi,
l'essere giovane pur con capi classici.
Mi scopro ad osservarla in silenzio
mi gusto e mi godo la sua bellezza,
ma lei è incapace di farsi ammirare.
Nessun pittore potrebbe dipingerla
non sta mai ferma, solo le carezze
armoniose o le coccole la quietano.
Lascia che trasmetta sul tuo corpo
il fluido d'amore, lascia che avvolga
in una patina di miele la tua pelle.
Trasferisci come a una pila il calore
assorbito dalle tue mani, cavi d'amore
che mi avvolgono come un mantello.
Ricaricati d'energia e di desiderio
io non ne ho bisogno ti bramo come
uno spicchio rosso di melograno...
staccato dal suo ramo.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Chissà

    Chissà se incontrerò
    Ancora quegli occhi
    pieni di desideri volare
    come rondini libere
    e scorrazzare intriganti
    nel cielo del mio amore.
    Chissà se ancora rivedrò
    il tuo viso contrarsi
    nel crescere dei piaceri
    note di un pentagramma
    che lente si compongono
    in musica divina.
    Chissà se sentirò ancora
    le tue grida liberatrici
    esplodere nella stanza
    e le tue mani sul mio corpo
    coccole che rigenerano dolori
    e pelli che si fondono di odori.
    Già... chissà!
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Maresa Schembri
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Amore

      Dicono che lo sciacallo e la talpa
      bevano allo stesso ruscello
      dove viene a bere il leone.

      E dicono che l'aquila e l'avvoltoio
      infilino il becco nella stessa carcassa,
      e stanno in pace l'uno con l'altro, davanti alla cosa morta.

      O amore, che con la tua regale mano
      hai imbrigliato i miei desideri,
      e hai elevato la mia fame e la mia sete
      a dignità di orgoglio,
      non permettere che il forte e il durevole in me
      mangino il pane e bevano il vino
      che tentano il mio io più debole.
      Lasciami piuttosto morire di fame,
      e consenti che il mio cuore bruci dalla sete
      e lasciami morire e avvizzirmi,
      prima che io stenda la mano
      verso una coppa che tu non abbia riempito
      o una ciotola che tu non abbia benedetto.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Paura! Di chi ho paura?
        Non della Morte - perché chi è Costei?
        Il Portiere della casa di mio Padre
        Allo stesso modo m'intimidisce!
        Della Vita? Sarebbe strano ch'io temessi una cosa
        Che è parte integrante di me
        In una o due esistenze -
        A seconda del caso -

        Della Risurrezione? Ha l'Est
        Paura di affidare al Mattino
        La sua fronte schizzinosa?
        Tanto varrebbe ricusare la mia Corona.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Lorenzo Mariani
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Inno alla bellezza

          Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
          Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
          dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
          ed in questo puoi essere paragonata al vino.

          Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
          profumi l'aria come una sera tempestosa;
          i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
          che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

          Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
          Il Destino irretito segue la tua gonna
          come un cane; semini a caso gioia e disastri,
          e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

          Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
          dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
          l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
          sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

          Verso di te, candela, la falena abbagliata
          crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
          L'innamorato ansante piegato sull'amata
          pare un moribondo che accarezza la tomba.

          Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
          Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
          Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
          di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

          Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
          tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
          ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
          L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Lorenzo Mariani
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Malasorte

            Per sollevare un così grande peso,
            Sisifo, il tuo coraggio ci vorrebbe!
            Per quanto ardore s'abbia nell'impresa,
            l'arte è lunga e il tempo è breve.

            Lontano dalle sepolture celebri,
            verso un cimitero isolato,
            il mio cuore, tamburo velato,
            va battendo marce funebri.

            -Quanti gioielli dormono sepolti
            nell'oblio e nelle tenebre,
            lontano dalle zappe e dalle sonde;

            quanti fiori effondono il profumo,
            dolce come un segreto, con rimpianto,
            nelle solitudini profonde.

            Malasorte.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Maresa Schembri
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La partenza

              La madre

              Per te in orazione, io sono senza oblio,
              qui fra ginestre il tramonto è di seta,
              oscuro treno ti portò lontano. Le foglie
              tessono reti d'ombre, e sàcculi.

              Il figlio

              L'acqua del mare è il mio cammino,
              e tu non mi senti, io errante tremo.
              Sarà rosso il paese sulle tegole,
              e molli le balze d'erba - il rivo geme?

              La madre

              Qui gentile gallo canta per te, fra poco
              bianca capigliatura avranno le stelle.
              Mori e cristiani raccolgono timo;
              molto confusa è la tua voce per me.

              Il figlio

              Mi langue l'occhio, madre, e a me sopra
              il mare ruota senza allegrezza.
              La mia mano è fronda tra
              alghe - vizza, la Fenice non rinasce.

              La madre

              Allungo le dita per cercarti, figlio,
              ma ti sento in mezzo a ritorte radici.
              Nella terra dalle pietre rosse, sai,
              va il carretto: tu fosti per me giglio.

              Il figlio

              Suonano pesci sul mio corpo, madre,
              scintilla mi fu la mente che in alto
              si dissolse nel boreale vento. Attorno non ho rugiada in selva; qui è abisso.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ti sento con me

                Ti sento qui con me
                nella pioggia fine
                che mi bagna.
                Ti sento qui con me
                nel polline fastidioso
                della primavera.
                Ti sento qui con me
                nelle parole scritte
                documentario
                di una vita d'amore.
                Ti sento qui con me
                trapunta che mi avvolge
                nei silenzi freddi
                della solitudine.
                Ti sento qui con me
                come lega fusa
                di quei nostri
                sospiri d'infinito.
                Vota la poesia: Commenta