Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)
Tua moglie, una conchiglia di mistero,
donna che si difende alle parole,
come Petrarca ne farei una dea.
È donna che ricerca smarrimenti
che cerca un'acqua torbida di morte
per poi ridiventare sirenetta.

Hai mai capito tu quelle ali unite
di troppo maneggevole farfalla
che vorrebbe volare oltre i momenti
di questa terra gonfia di confini?
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Imeneo

    Aprirà nuovi colli l'imeneo
    quando avremo una porta da rapire
    a queste antiche sommità di spazio.
    Con te fuso nel ritmo della forza
    che mi ha cresciuta, compirò prodigi.
    Tu sei lievito buono alla mia carne
    che più s'apre alle vie della saggezza,
    tu dalla morte mi facesti viva
    per un nuovo sgomento
    e mi donasti nuova religione.
    Ora nel ritmo eguale del possesso
    nascono nuove terre irresolute.
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      Scritta da: Maria Luisa Onnis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Cielo azzurro

      Osservo il cielo
      lì c'è tutto lo spazio per scrivere,
      per scrivere ciò che è stato il mio passato
      e continuerò da quello,
      per pensare senza confini
      e desiderare senza limiti,
      scrivo dell'amore e del dolore,
      dove li c'è l'immensità per gioire
      e speranza per dimenticare.
      Devo ancora scrivere del mio presente,
      del mio futuro...
      poi abbasso lo sguardo
      e nei tuoi occhi vedo il riflesso
      di quel cielo azzurro.
      Composta martedì 11 ottobre 2016
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        Scritta da: KATIA OLIVIERI
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Di questo e d'altri paesi

        Campeggiano sulla tavola
        i fiori di mia madre.
        Sono anemoni, talvolta gigli
        talora tulipani olandesi
        che fanno pensare ai mulini
        a vento.

        Così mia padre narra sempre
        d'altri paesi
        che ha visto solo nei sogni.

        Ma là pure si litiga
        e talora ci si ama
        allo stesso modo,
        anche se in una lingua diversa.

        E qui è la vita,
        quando mia madre l'attraversa
        gaia ridente come una tovaglia fiorata
        piovuta dal vento.

        E si mischia il suo profumo leggero
        ai fiori
        senza mai confondersi,
        lei è la regina.

        E poi di nuovo mio padre s'addormenta
        senza finire la favola d'altri paesi,
        dove tutte le genti sono uguali
        e il cuore di ciascuno batte all'unisono:
        gli innamorati non stanno più
        nella loro pelle,
        e a chi soffre pesa pure quella.

        Ma lei sa bene,
        non appena il sole della sera
        si strappa
        sui muri di carta
        e si smorzano ad una ad una le corolle,
        mia madre lo sa
        che nell'urna del mondo
        stanno pure i vivi, talora,
        con il sangue fermo.

        Sicché aspettiamo di nuovo
        io, mia madre, e le mie sorelle
        le campane suonare a stormo
        e l'estate a riprendere il volo.

        [la stagione che allunga la vita.]

        e il sole è una palla di fuoco
        che torna a galla
        fra i monti,
        oltre la mia finestra.
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          Scritta da: Nataly Laganà
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Foglia nel vento

          A volte mi sento
          una piccola foglia
          avvolta nel vento.
          Persi il mio ramo all'oscura partenza
          e vago in cerca della mia provenienza.
          Non era la mia la terra dei barbari,
          né i paesaggi dalle dolci colline,
          e neppure quest'argilla con mescolanze
          di flora mediterranea e le sue essenze.
          Percepisco nel turbinare
          il lontano profumo
          della brezza del mare,
          e rivoltando s'illumina
          per attimi l'interiorità.
          Apri la tua mano e
          solo di un respiro il tempo
          afferrami per un momento,
          e poi lasciami alla mia sorte.
          Forse non nacqui
          per una terra a cui appartenere
          ma attraverso il vento viaggiare.
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            Scritta da: milanoteca
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il sesso

            Il sesso è proprio bello
            ma c'è chi si vergogna
            di dire: voglio quello...
            e lo mettono alla gogna...
            sostengono di farlo
            soltanto se c'è amore
            perché a giustificarlo
            non basta mai il pudore
            e l'innamoramento
            fiorisce a suon di baci
            tant'è che i piccioncini
            si mostrano capaci
            ma dopo che l'amore
            si è alfine consumato
            c'è un cuore che tentenna
            e si è presto ritirato
            dicendo: mi dispiace
            non è quel che pensavo
            e insiste: neanche sesso,
            altrimenti non osavo!
            Ma adesso chi ci crede
            in onore alla memoria
            che sia la buona fede
            a salvare questa storia?
            Che c'è di male a dire:
            "io voglio sesso, monta!"
            Invece di inventare
            un amore che non conta?
            Saranno le persone
            così "moralizzate"
            che a dire: "solo sesso"
            si senton giudicate?
            Non vogliono accettare
            per dirla pane al pane
            di essere tacciate
            per facili o puttane?
            Ma il sesso è sempre bello
            e lo è anche senza amore
            perché tirarlo in ballo
            mortificando il cuore?
            Lasciamolo all'amore...
            che nel suo nome esulti!
            ... e noi un po' meno ipocriti
            e speriamo un po' più adulti!
            Composta mercoledì 10 maggio 2017
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              Scritta da: Simone Cumbo
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Donne

              Un mondo corrotto
              insensibile alle foglie

              illuso
              dalla sua stessa agonia

              incastrato di menzogne
              volgare nella luce
              e nel buio

              nel nulla di uomini
              sconfitti
              nel loro vuoto pensiero

              ma tu insisti
              a raccontare parole
              a tratteggiare arcobaleni

              a ridere e sorridere
              all'inumano che avanza
              che ti vuole sempre in ginocchio

              grattalo via
              in questo bordello
              di anime perse
              alla follia umana.
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                Scritta da: Antonio Recanatini
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                A te, madre

                Non ho mai pensato di toglierti le rughe
                sei sempre bella, anche senza capelli.
                In quel viso battagliero e fragile
                si racchiude la mia forza, la mia ironia,
                non ridi come prima e non piangi più, ormai.
                Ti vergogni se non ricordi, ti senti inutile;
                se potessi ti passerei un po' dei miei anni da vivere,
                se potessi tornerei indietro ad applaudire i tuoi piatti.
                Il mercatino sotto casa ti piange,
                i vicini vengono a cercarti, ma tu non esci più.
                È solo un anno in più sommato a tanti giorni,
                è solo un giro di boa dopo il rettilineo,
                è solo la verità che ti illumina il cuore.
                A te, madre mai assente, mia difesa ineluttabile,
                non faremo il giro solito, manterremo la cura
                sarà facile, sarai capace, sarai la più decisa.
                Guerriera aggressiva, mamma modello,
                tenera, capirti sarebbe stata la soluzione,
                amarti è l'unico rimedio ch'io conosca.
                A te, madre.
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