Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Quando ella si fuggì dal padiglione,
la vide ed appostolla il buon destriero,
che si trovava aver voto l'arcione,
però che n'era sceso il cavalliero
per combatter di par con un barone,
che men di lui non era in arme fiero;
poi ne seguitò l'orme di lontano,
bramoso porla al suo signore in mano.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Signor, non voglio che vi paia strano
    se Rinaldo or sì tosto il destrier piglia,
    che già più giorni ha seguitato invano,
    né gli ha possuto mai toccar la briglia.
    Fece il destrier, ch'avea intelletto umano,
    non per vizio seguirsi tante miglia,
    ma per guidar dove la donna giva,
    il suo signor, da chi bramar l'udiva.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Veduto avreste i cavallier turbarsi
      a quel annunzio, e mesti e sbigottiti,
      senza occhi e senza mente nominarsi,
      che gli avesse il rival così scherniti;
      ma il buon Rinaldo al suo cavallo trarsi
      con sospir che parean del fuoco usciti,
      e giurar per isdegno e per furore,
      se giungea Orlando, di cavargli il core
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Vicino un miglio ho ritrovato Orlando
        che ne va con Angelica a Parigi,
        di voi ridendo insieme, e motteggiando
        che senza frutto alcun siate in litigi.
        Il meglio forse vi sarebbe, or quando
        non son più lungi, a seguir lor vestigi;
        che s'in Parigi Orlando la può avere,
        non ve la lascia mai più rivedere. -
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          - Per cortesia (disse), un di voi mi mostre,
          quando anco uccida l'altro, che gli vaglia:
          che merto avrete alle fatiche vostre,
          finita che tra voi sia la battaglia,
          se 'l conte Orlando, senza liti o giostre,
          e senza pur aver rotta una maglia,
          verso Parigi mena la donzella
          che v'ha condotti a questa pugna fella?
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Trassene un libro, e mostrò grande effetto;
            che legger non finì la prima faccia,
            ch'uscir fa un spirto in forma di valletto,
            e gli commanda quanto vuol ch'el faccia.
            Quel se ne va, da la scrittura astretto,
            dove i dui cavallieri a faccia a faccia
            eran nel bosco, e non stavano al rezzo;
            fra' quali entrò con grande audacia in mezzo.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Dagli anni e dal digiuno attenuato,
              sopra un lento asinel se ne veniva;
              e parea, più ch'alcun fosse mai stato,
              di coscienza scrupolosa e schiva.
              Come egli vide il viso delicato
              de la donzella che sopra gli arriva,
              debil quantunque e mal gagliarda fosse,
              tutta per carità se gli commosse.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Vita e amore a noi due Lesbia

                Vita e amore a noi due Lesbia
                e ogni acida censura di vecchi
                come un soldo bucato gettiamo via.
                Il sole che muore rinascerà
                ma questa luce nostra fuggitiva
                una volta abbattuta, dormiremo
                una totale notte senza fine.
                Dammi baci cento baci mille baci
                e ancora baci cento baci e mille baci!
                Le miriadi dei nostri baci
                tante saranno che dovremo poi
                per non cadere nelle malie
                di un invidioso che sappia troppo,
                perderne il conto scordare tutto.
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