Poesie d'Autore


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)
Come ti amo? Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l'anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell'amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell'intera mia vita! E,
se Dio vuole, ancor meglio t'amerò dopo la morte.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Piccoli sogni

    Il camionista accende la radio
    e cala la notte,
    le luci sulla strada sono come i sogni,
    si avvicinano adagio e quando arrivano
    tornano ad andarsene.

    Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,
    lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,
    lui sa che queste non sono grandi cose,
    ma sono i suoi sogni,
    quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

    Lei ha appeso una foto mia sopra il letto,
    io so che a suo padre non piace, ma resto lì,
    crocifisso sulla parete senza poter far nulla,
    mi limito a guardarla fisso quando va a dormire.
    Lei sa molto bene che queste non sono le grandi cose,
    ma sono i suoi sogni,
    quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

    Mia madre metteva fiori alla foto di papà
    e lo guardava fissamente prima di dormire,
    lei sapeva che quelle non erano grandi cose,
    ma era il suo sogno,
    quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

    Ho un cappello, una paio di stivali, il mio amore e la mia
    chitarra,
    lei mi guarda fisso e non voglio dormire,
    so che non sono grandi cose, ma sono i miei sogni,
    quei piccoli sogni che mi aiutano anche loro a vivere.

    E così mi perdo camminando
    quando cala la notte,
    le luci della strada sono come i sogni,
    si avvicinano lentamente e quando arrivano ritornano via
    sono i piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere,
    aiutano a vivere.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Se...

      Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
      la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
      se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
      e mettendo in conto anche il loro dubitare;
      se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
      se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
      o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
      senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

      se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
      se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
      se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
      trattando quei due impostori allo stesso modo
      se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
      distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
      o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
      e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

      se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
      e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
      a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
      senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
      se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
      benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
      e a tener duro quando niente più resta in te
      tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro! ";

      se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
      o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
      se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
      se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
      se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
      e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
      il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
      e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ciò che ho scritto di noi

        Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
        è la mia nostalgia
        cresciuta sul ramo inaccessibile
        è la mia sete
        tirata su dal pozzo dei miei sogni
        è il disegno
        tracciato su un raggio di sole

        ciò che ho scritto di noi è tutta verità
        è la tua grazia
        cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
        è la tua assenza
        quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
        è la mia gelosia
        quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
        è la mia felicità
        fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

        ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
        ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Elisa Iacobellis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Posso scrivere i versi...

          Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

          Scrivere, ad esempio: La notte è stellata,
          e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

          Il vento della notte gira nel cielo e canta.

          Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
          Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.

          Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
          La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

          Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
          Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

          Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
          Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

          Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
          E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.

          Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
          La notte è stellata e lei non è con me.

          È tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
          La mia anima non si rassegna ad averla perduta.

          Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

          La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
          Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

          Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
          La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

          D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
          La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

          Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo.
          È così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.

          Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
          la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

          Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
          e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Elisa Iacobellis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La canzone disperata

            Il tuo ricordo emerge dalla notte in cui sono.
            Il fiume riannoda al mare il suo lamento ostinato.

            Abbandonato come i moli all'alba.
            È l'ora di partire, oh abbandonato!

            Sul mio cuore piovono fredde corolle.
            Oh sentina di rifiuti, feroce tana di naufraghi!

            In te si accumularono le guerre e i voli.
            Da te innalzarono le ali gli uccelli del canto.

            Tutto hai inghiottito, come la lontananza.
            Come il mare, come il tempo. Tutto in te fu naufragio!

            Era l'ora felice dell'assalto e del bacio.
            L'ora dello stupore che ardeva come un faro.

            Ansietà di nocchiero, furia di palombaro cieco,
            torbida ebbrezza d'amore, tutto in te fu naufragio!

            Nell'infanzia di nebbia la mia anima alata e ferita.
            Scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

            Ti attaccasti al dolore, ti aggrappasti al desiderio.
            Ti abbatté la tristezza, tutto in te fu naufragio!

            Feci retrocedere la muraglia d'ombra,
            andai oltre il desiderio e l'atto.

            Oh carne, carne mia, donna che amai e persi,
            te, in quest'ora umida, evoco e canto.

            Come una coppa albergasti l'infinita tenerezza,
            e l'infinito oblio t'infranse come una coppa.

            Era la nera, nera solitudine delle isole,
            e lì, donna d'amore, mi accolsero le tue braccia.

            Era la sete e la fame, e tu fosti la frutta.
            Erano il dolore e le rovine, e tu f osti il miracolo.

            Ah donna, non so come hai potuto contenermi
            nella terra della tua anima, nella croce delle tue braccia!

            Il mio desiderio di te fu il più terribile e corto,
            il più sconvolto ed ebbro, il più teso e avido.

            Cimitero di baci, c'è ancora fuoco nelle tue tombe,
            ancora ardono i grappoli sbeccuzzati d'uccelli.

            Oh la bocca morsa, oh le baciate membra,
            oh gli affamati denti, oh i corpi intrecciati.

            Oh la copula pazza di speranza e di vigore
            in cui ci annodammo e ci disperammo.

            E, la tenerezza, lieve come l'acqua e la farina.
            E la parola appena incominciata sulle labbra.

            Questo fu il mio destino e in esso viaggiò il mio anelito,
            e i n esso cadde il mio anelito, tutto in te fu naufragio!

            Oh sentina di rifiuti, in te tutto cadeva,
            che dolore non spremesti, che dolore non ti soffoca.

            Di caduta in caduta ancora fiammeggiasti e cantasti.
            In piedi come un marinaio sulla prua di una nave.

            Ancora fioristi in canti, ancora prorompesti in correnti.
            Oh sentina di rifiuti, pozzo aperto e amaro.

            Pallido palombaro cieco, sventurato fromboliere,
            scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

            È l'ora di partire, la dura e fredda ora
            che la notte lega ad ogni orario.

            Il cinturone rumoroso dei mare cinge la costa.
            Sorgono stelle fredde, emigrano neri uccelli.

            Abbandonato come i moli nell'alba.
            Solo l'ombra tremula si contorce nelle mie mani.

            Ah più in là di ogni cosa. Ah più in là di ogni cosa.

            È l'ora di partire. Oh abbandonato!
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Elisa Iacobellis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ho pena delle stelle

              Ho pena delle stelle
              che brillano da tanto tempo,
              da tanto tempo...
              Ho pena delle stelle.

              Non ci sarà una stanchezza
              delle cose,
              di tutte le cose,
              come delle gambe o di un braccio?

              Una stanchezza di esistere,
              di essere,
              solo di essere,
              l'essere triste lume o un sorriso...

              Non ci sarà dunque,
              per le cose che sono,
              non la morte, bensì
              un'altra specie di fine,
              o una grande ragione:
              qualcosa così, come un perdono?
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Elisa Iacobellis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Per te amore mio

                Sono andato al mercato degli uccelli
                E ho comprato degli uccelli
                Per te
                amore mio
                Sono andato al mercato dei fiori
                E ho comprato dei fiori
                Per te
                amore mio
                Sono andato al mercato dei rottami
                E ho comprato catene
                Pesanti catene
                Per te
                amore mio
                Poi sono andato al mercato degli schiavi
                E ti ho cercata
                Ma senza trovarti
                amore mio.
                Vota la poesia: Commenta