Poesie d'Autore


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ah vastità di pini...

Ah vastità di pini, rumore d'onde che si frangono,
lento gioco di luci, campana solitaria,
crepuscolo che cade nei tuoi occhi, bambola
chiocciola terrestre, in te la terra canta!

In te i fiumi cantano e in essi l'anima mia fugge
come tu desideri e verso dove tu vorrai.
Segnami la mia strada nel tuo arco di speranza
e lancerò in delirio il mio stormo di frecce.

Intorno a me sto osservando la tua cintura di nebbia
e i1 tuo silenzio incalza le mie ore inseguite,
e sei tu ton le tue braccia di pietra trasparente

dove i miei baci si ancorano e la mia umida ansia s'annida.

Ah la tua voce misteriosa che l'amore tinge e piega
nel crepuscolo risonante e morente!
Così in ore profonde sopra i campi ho visto
piegarsi le spighe sulla bocca del vento.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Nella sua fiamma...

    Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
    Assorta, pallida, dolente, adagiata così
    contro le antiche spirali del crepuscolo
    che intorno a te gira.

    Muta, amica mia,
    sola nella solitudine di quest'ora di morte
    e piena delle tante vite del fuoco,
    erede pura del giorno distrutto.

    Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
    Le grandi radici della notte
    crescono improvvise dalla tua anima,
    e riaffiorano in superficie le cose in te celate,
    così che un popolo pallido e azzurro
    da te appena generato si nutre.

    Oh solenne e feconda e magnetica schiava
    del cerchio che in nero e oro succede:
    fiera, cerca e trova una creazione tanto viva
    che i suoi fiori soccombono, e di tristezza è piena.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Corpo di donna...

      Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
      assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
      Il mio corpo di rude contadino ti scava
      e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

      Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
      e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
      Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
      come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

      Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
      Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
      Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
      Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

      Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
      Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
      Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
      e la fatica rimane, e il dolore infinito.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Orizzonte

        Mare anteriore a noi, le tue paure
        avevano corallo e spiagge e alberete.
        Sbendate la notte e la caligine,
        le tormente ppassate e il mistero,
        si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
        splendeva sulle navi dell'iniziazione.

        Linea severa della riva remota:
        quando la nave si approssima, s'alza la costa
        in alberi ove la lontananza nulla aveva;
        più vicino, s'apre la terra in suoni e colori:
        e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
        ove era solo, di lontano, l'astratta linea.

        Il sogno è vedere le forme invisibili
        della distanza imprecisa, e, con sensibili
        movimenti della speranza e della volontà,
        cercare sulla linea fredda dell'orizzonte
        l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte:
        i baci meritati della Verità.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Elisa Iacobellis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Mediterraneo

          Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
          siccome i ciottoli che tu volvi,
          mangiati dalla salsedine;
          scheggia fuori dal tempo, testimone
          di una volontà fredda che non passa.
          Altro fui: uomo intento che riguarda
          in sé, in altrui, il bollore
          della vita fugace uomo che tarda
          all'atto, che nessuno, poi, distrugge.
          Volli cercare il male
          che tarla il mondo, la piccola stortura
          d'una leva che arresta
          l'ordegno universale; e tutti vidi
          gli eventi del minuto
          come pronti a disgiungersi in un crollo.
          Seguìto il solco di un sentiero m'ebbi
          l'opposto in cuore, col suo invito; e forse
          m'occorreva il coltello che recide,
          la mente che decide e si determina.
          Altri libri occorrevano
          a me, non la tua pagina rombante.
          Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
          ancora i groppi interni col tuo canto.
          Il tuo delirio sale agli astri ormai.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Elisa Iacobellis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Nostalgia del mare

            Quanto dolore,
            bellezza!

            L'odio accende fuochi di passione
            sui fuochi lontani fari, grandi fiori rossi,
            delle coste del mare; grida all'erta
            di fiamma bianca e verde,
            sulle grida di fiamme
            dei sogni, che, come nei sogni,
            non si sa, in verità, se furono...
            E sono quelli ancor mal desti
            che brutta espressione, che freddo!
            contro quelli ancor mal addormentati
            che brivido, che espressione ancor più brutta!

            E la morte si unisce con la vita

            inaspettatamente, qua e là, come in bagliori
            di cento colori tragici ed acuti;
            si unisce con il sogno,
            che preferisce morire anziché svegliarsi.
            si unisce con il sogno.

            Comincia a far giorno rosso e bianco.
            Coste che fumano, nel primo sole,
            per quelli che vivono ancora!
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Elisa Iacobellis
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              I ricordi, un inutile infinito,
              Ma soli e uniti contro il mare, intatto
              In mezzo a rantoli infiniti...

              Il mare,
              Voce d'una grandezza libera,
              Ma innocenza nemica nei ricordi,
              Rapido a cancellare le orme dolci
              D'un pensiero fedele...

              Il mare, le sue blandizie accidiose
              Quanto feroci e quanto, quanto attese,
              E nella loro agonia,
              Presente sempre, rinnovata sempre,
              Nel vigile pensiero l'agonia...

              I ricordi,
              Il riversarsi vano
              di sabbia che si muove
              Senza pesare sulla sabbia,
              Echi brevi protratti,
              Senza voci echi degli addii
              A minuti che parvero felici...
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Elisa Iacobellis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                In riva al mare

                Tirreno, anche il mio petto è un mar profondo
                E di tempeste, o grande, a te non cede:
                l'anima mia rugge nè flutti, e a tondo
                Suoi brevi lidi e il piccol cielo fiede.

                Tra le sucide schiume anche dal fondo
                stride la rena: e qua e là si vede
                qualche cetaceo stupido ed immondo
                boccheggiar ritto dietro immonde prede.

                La ragion de le due vedette algenti
                contempla e addita e conta ad una ad una
                onde e belve ed arene in van furenti:

                Come su questa solitaria duna
                L'ire tue negre a gli autunnali venti
                Inutil lampa illumina la luna.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Elisa Iacobellis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Solitudine

                  Di te stesso sei colmo, e tuttavia,
                  quanto di te stesso sei privo,
                  solo, e lontano, sempre da te stesso!

                  Aperto in mille ferite, ogni istante,
                  come la fronte,
                  van le tue onde, come i pensieri,
                  vengono, vanno e vengono,
                  baciandosi, fuggendo,
                  in un eterno conoscersi,
                  mare, e dimenticarsi.

                  Sei tu, e tu non lo sai,
                  batte il tuo cuore in te, senza saperlo...
                  Che colmo di solitudine, mare!
                  Vota la poesia: Commenta