Metà segreteria soviet o comitato ai cani sciolti, al volontariato ai centri sociali, agli operai a chi non molla mai a chi fa opposizione anche se non è inquadrato dalle direttive prese, dalle telecamere accese.
I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare l'opposizione non deve opporsi se no non vale e insomma una buona volta lasciatemi lavorare ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare e forse dovrei farmi ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa anomalia in questa società violenta
I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare la stampa estera l'Italia non la deve riguardare e io a casa mia mangio con chi mi pare e insomma Bettino smettila di telefonare più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare ho sei televisioni sulle spalle da mantenere e forse mi dovrei far ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa finanza in questa società violenta
E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare e la Rai deve essere complementare e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare e non dite che non so l'italiano che mi fate incazzare e i giudici i processi li devono stipulare e i giornalisti non devono esageracerbare e forse mi dovrei far ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa poca Fininvest in questa società violenta
E i giudici si alzino in piedi prima di giudicare e se la mafia mi vota cosa ci posso fare e il milione di posti l'avevo detto per scherzare e voglio tremila guardie del corpo che mi devono guardare e un ritratto di sei metri vestito da imperatore e che sono fascista non me lo dovete dire e i giornalisti prima di scrivere si facciano eleggere e i rigori contro il Milan non li dovete dare e gli agit-prop vadano in Russia ad agitproppare e non chiamatemi Bokassa o vi faccio fucilare e i giudici il paese non lo possono sventrare e a me gli avvisi di garanzia non li dovete mandare e forse mi dovrei un po' calmare ma se io sono Dio cosa ci posso fare Mi consenta mi consenta senta no c'è più religione in questa società violenta.
Dorme la corriera dorme la farfalla dormono le mucche nella stalla
il cane nel canile il bimbo nel bimbile il fuco nel fucile e nella notte nera dorme la pula dentro la pantera
dormono i rappresentanti nei motel dell'Esso dormono negli Hilton i cantanti di successo dorme il barbone dorme il vagone dorme il contino nel baldacchino dorme a Betlemme Gesù bambino un po' di paglia come cuscino dorme Pilato tutto agitato
dorme il bufalo nella savana e dorme il verme nella banana dorme il rondone nel campanile russa la seppia sul'arenile dorme il maiale all'Hotel Nazionale e sull'amaca sta la lumaca addormentata
dorme la mamma dorme il figlio dorme la lepre dorme il coniglio e sotto i camion nelle autostazioni dormono stretti i copertoni
dormono i monti dormono i mari dorme quel porco di Scandellari che m'ha rubato la mia Liù per cui io solo porcamadonna non dormo più.
Il poeta è un uccello che becca le parole sotto la neve del normale viene sul davanzale e scappa, impaurito se lo vuoi catturare Il poeta è femmina Il poeta è gagliardo ha qualcosa, nello sguardo che tu dici: è un poeta Spesso è analfabeta ma è meglio è piú immediato il poeta è un ammalato colitico, fegatoso, asmatico il poeta è antipatico, scontroso ombroso: guai chiamarlo poeta è una cometa che annuncia un mondo nuovo è assolutamente inutile è un fallito è un pappagallo di partito è organico, no, è fatto d'aria ha nella penna tutta intera la rabbia proletaria è sopra la politica è sopra il mondo il poeta è tisico e biondo il poeta è sempre suicida il poeta è un furbone il poeta è una sfida alle banalità del mondo il poeta è assolutamente del tutto normale il poeta è omosessuale il poeta è un santo il poeta è una spia poi un giorno va via in un isola lontana o anche a puttana e lascia un gran vuoto nella poesia la sua il poeta è il titolo di questa mia.
Le piccole cose che amo di te quel tuo sorriso un po' lontano il gesto lento della mano con cui mi accarezzi i capelli e dici: vorrei averli anch'io così belli e io dico: caro sei un po' matto e a letto svegliarsi col tuo respiro vicino e sul comodino il giornale della sera la tua caffettiera che canta, in cucina l'odore di pipa che fumi la mattina il tuo profumo un po' balsé il tuo buffo gilet le piccole cose che amo di te
Quel tuo sorriso strano il gesto continuo della mano con cui mi tocchi i capelli e ripeti: vorrei averli anch'io così belli e io dico: caro me l'hai già detto e a letto sveglia sentendo il tuo respiro un po' affannato e sul comodino il bicarbonato la tua caffettiera che sibila in cucina l'odore di pipa anche la mattina il tuo profumo un po' demodé le piccole cose che amo di te
Quel tuo sorriso beota la mania idiota di tirarmi i capelli e dici: vorrei averli anch'io così belli e ti dico: cretino, comprati un parrucchino! E a letto stare sveglia e sentirti russare e sul comodino un tuo calzino e la tua caffettiera che é esplosa finalmente, in cucina! La pipa che impesta fin dalla mattina il tuo profumo di scimpanzé quell'orrendo gilet le piccole cose che amo di te.
A un passaggio a livello lontano dal mondo un giorno d'agosto assolato un capostazione annoiato vide a un finestrino di un accelerato una signora bruna e piú non lavorò passava le serate a guardare la luna e i treni si scontravano ma lui non li sentiva prima o poi l'amore arriva.
Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempirà l'universo
Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l'incanto di un solo tuo sguardo
Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d'estate per il caldo non dormi E se non ti basta perché il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaffanculo.
Morire come le allodole assetate sul miraggio O come la quaglia passato il mare nei primi cespugli perché di volare non ha più voglia Ma non vivere di lamento come un cardellino accecato.