Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Foglie

Foglie passate
su parole bruciate:
il sole d'autunno
non arde il tuo cuore,
ma dà più colore
al verde sentire
del tempo svanire.
Foglie staccate
dal ramo e partite
ormai senza vite,
ma tenere e dolci
volate e rapite
da quel passerotto
che porta nel nido
il cantico rotto
del fresco che avanza.
Foglie segnate
da un breve sbadiglio,
posate a formare
un mite giaciglio
che dona riposo,
tepore ed affetto
a chi ne è protetto.
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    Risposte

    Le cerchi, le chiedi,
    ma non le possiedi:
    risposte di volti
    risposte di dubbi
    risposte inventate
    per eludere il tempo
    l'attesa, l'evento,
    risposte spazzate dal vento.
    Risposte accettate,
    risposte velate
    da un triste lamento,
    risposte di gioia,
    risposte donate
    a chi le ha cercate;
    risposte nascoste,
    tra i sassi seminate:
    risposte trovate.
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      Azzurro e rosa

      Azzurro e rosa
      il cielo ancora
      cambiar non osa,
      nel suo tramonto
      mutar sembianze.
      Se in queste stanze
      il pensiero fugge
      con le sue danze,
      dal sogno preso,
      non è di peso
      quel sentimento
      di rosa acceso.
      L'azzurro fugge,
      non è conteso,
      non ha una meta
      ma un solo arrivo,
      d'argento vivo,
      di mite attesa,
      di gioia presa
      che spegne il giorno
      e si riposa:
      l'azzurro e il rosa.
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        Mattini

        Dolci albe disegnate
        giù nel fosso abbandonate.
        Dolci passi inaspettati,
        non voluti, ma cercati.
        Dolci nuvole formate
        tra le zolle non arate.
        Son mattini incominciati,
        nel futuro proiettati
        di un momento inesistente,
        costruito dalla mente,
        di chi vuole,
        di chi spera,
        che non giunga mai la sera,
        per fermare l'emozione
        come un treno alla stazione,
        che non parte
        che non giunge,
        se non cambia direzione.
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          I dispetti dei gigli

          Ti vedo, non ti vedo,
          ti parlo, non ci credo,
          ti ascolto
          non mi senti,
          mentre parlo
          ai quattro venti.
          Son dei gigli i dispetti:
          se mi pensi,
          non lo ammetti
          se mi guardi non prometti,
          che io sogni
          non l'accetti:
          vedi solo i miei difetti.
          Ma i gigli
          li raccogli
          solo sopra questi fogli,
          sulle pagine pensate,
          di poesie dimenticate.
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            Ti sento

            Ti sento sentire
            e dall'ombra rapire
            quel tremito dolce,
            nel tempo svanire.
            Ti sento sentire,
            la voce accennata,
            scandita, pacata
            dal brivido caldo
            e dal tempo velata.
            Ti sento pensare
            di dire
            di fare,
            ti sento arrivare,
            con passi leggeri
            che sanno di ieri,
            che scalano piano
            la vetta pensata
            di un cantico lento,
            voluto, mai spento,
            ti sento.
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              Davanti al fuoco

              Sapienze, racconti,
              scivolati per gioco
              di pensieri ambulanti
              davanti a quel fuoco.
              Riscalda, travolge
              ma nulla si scorge
              agli occhi puntati
              ma un poco assonnati.
              Non vede, non sente
              quel vortice acceso
              che certo non mente
              e nel nulla è sospeso.
              Non resta, non tinge
              e nel dubbio dipinge
              una pace apparente,
              l'abbaglio cocente
              creato per gioco
              davanti a quel fuoco.
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                Frecce

                Frecce nel buio
                frecce tradite
                frecce impazzite
                perdute nel vuoto,
                mirate, sfrecciate
                a volte spezzate
                Giungono al cuore
                e fanno sentire
                più forte la vita
                nel suo dipartire.
                Ci fermano il fiato
                ci fanno esitare
                tremare, soffrire
                ma vanno a finire
                nel remoto passato
                voluto dal fato.
                Frecce di luce
                accese nel buio,
                frecce di lampi
                viste e scandite,
                da un misterioso sospiro carpite,
                frecce svanite.
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                  Fili d'azzurro

                  Nastri ondeggianti
                  lambiscono il cielo,
                  strisce varianti
                  del volo sereno
                  di un solo aeroplano,
                  partito
                  atterrato,
                  dalle nubi celato.
                  Mai preso, mai giunto,
                  sentito atterrare
                  tra le onde del mare.
                  L'azzurro di fili
                  volanti, infantili,
                  segnano l'aria,
                  marcano piano
                  l'etereo confine
                  del nostro sentire.
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                    Impronte sul cuore

                    Impronte furtive
                    sulle rive lasciate
                    da ombre vaganti
                    che il vento cancella
                    soffiando in avanti.
                    Impronte di mani
                    sul libro non letto,
                    che invitano piano
                    a svelare l'arcàno.
                    Impronte sul cuore
                    che fanno tornare
                    indietro nel tempo,
                    nei solchi celati
                    di un lieto tormento;
                    di quando eravamo
                    ancorati al destino
                    di gioia, di dubbio,
                    di sete, di noia,
                    col pensiero proteso
                    in eventi migliori:
                    è attesa pensosa
                    lo sbocciar di una rosa.
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