Scritta da: Alessandra Lanza
in Poesie (Poesie d'Autore)
Se fossimo in cielo
ti donerei una fetta di luna
una punta di stella
un raggio di sole.
Ma sono qui sulla Terra
e posso darti soltanto
il mio sorriso.
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Se fossimo in cielo
ti donerei una fetta di luna
una punta di stella
un raggio di sole.
Ma sono qui sulla Terra
e posso darti soltanto
il mio sorriso.
Se parli, se taci,
granite vivaci,
vedo apparire
sul tuo sorriso.
Sopra il mio viso,
zollette di ghiaccio,
se parlo, se taccio.
Tornerà poi il disgelo
dietro quel velo
di freddo apparente:
sarà la suadente
neve bollente.
Cime di monti
sui miei orizzonti,
spicchi d'arancio
tra i rami già pronti
per gemme e fogliette.
La luce riflette
ma caldo non dona
e fa da padrona
la fredda atmosfera.
Spremute di sole
nel cielo d'inverno
e sul mio quaderno
inquadro l'istante:
non più parola
ma nuvola viola
tra il rosso vagante.
L'arancio col lilla
nell'aere scintilla
e segna il confronto
tra giorno e tramonto,
tra spremute di sole
e speranze del cuore.
Intrisa di sogni,
ricolma d'attese,
non ho le pretese
di neve d'agosto,
ma tutto al suo posto
vorrei che tornasse
e che il vento spostasse
come magia
la tua ombra
a fianco alla mia.
Linee lontane
delineano un mondo
come il nostro, rotondo
ma perso nel nulla e concluso
nel rosso diffuso.
Marte, con arte
ci racconti tramonti,
tramandi gli eventi
senz'acqua né venti.
Tutti sorprendi
e ci inviti a sperare
nell'idea di un possibile mare.
Tra rocce e crateri
in noi, molti pensieri:
se dire, se fare, se andare,
se lo spazio guardare
con occhi diversi,
verso un nuovo avvenire,
senz'acqua né venti...
solo avvolto in sogni attraenti.
Solo in cuore innamorato
può poetare,
avrai pensato.
Ma col volo,
ora sono
ferma al suolo.
Ho volato,
ho spaziato
e poi sola senza fiato
non mi resta che pensare
a chi mi fece innamorare.
Ma poetare
lo so fare
non soltanto
in riva al mare;
nei meandri della mente
soffia un vento evanescente
che trascina,
che trasporta,
verso frasi,
rime e canti
che non sono
mai rimpianti,
ma fremiti d'amore.
Vissuta,
bagnata,
dal vento asciugata
come seta assetata,
appoggiata
sul confine di un sogno.
Sarei stata grande come George Eliot
ma il destino non volle.
Guardate il ritratto che mi fece Penniwit,
col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi —
e grigi e indaganti lontano.
Ma c'era il vecchio, l'eterno problema:
celibato, matrimonio o impudicizia?
Venne il ricco esercente John Slack,
con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio,
e io lo sposai, misi al mondo otto figli,
e non ebbi più tempo per scrivere.
Per me, comunque, era tutto finito
quando l'ago mi trafisse la mano
mentre lavavo i panni del bambino,
e morii di tetano, un'ironica morte.
Anime ambiziose, ascoltate,
il sesso è la rovina della vita!
Tu lodi il mio sacrificio, Spoon River,
perché allevai Irene e Mary,
orfane di mia sorella!
E biasimi Irene e Mary
perché mi disprezzarono!
Ma non lodare il mio sacrificio,
e non censurare il loro disprezzo;
io le allevai, ebbi cura di loro, è vero! —
ma avvelenai questi benefici
col costante rinfaccio della loro dipendenza.
Knowlt Hoheimer se ne andò alla guerra
il giorno prima che Curl Trenary
denunciasse davanti al pretore Arnett
quel furto di porci.
Ma non è questa la ragione per cui si fece soldato.
Mi sorprese che scherzavo con Lucius Atherton. Bisticciammo e gli dissi
di non venirmi più tra i piedi.
Allora rubò i porci e andò alla guerra ——
dietro a ciascun soldato c'è una donna.