Ci siamo sempre amati come se fosse per noi incontrarci impossibile. Forse per questo tutto è stato tra noi vero. Quando il sole sorge, la luna tramonta; non possono stare insieme per un intero niente vale di più che il quasi - mistero del loro lento, necessario inseguirsi.
Se devi amarmi, per null'altro sia se non che per amore. Mai non dire: "L'amo per il sorriso, per lo sguardo, la gentilezza del parlare, il modo di pensare così conforme al mio, che mi rese sereno un giorno". Queste son tutte cose che posson mutare, Amato, in sé o per te, un amore così sorto potrebbe poi morire. E non amarmi per pietà di lacrime che bagnino il mio volto. Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perderti. Soltanto per amore amami e per sempre, per l'eternità.
Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista della natura. Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi nell'uomo. Ama le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto ama l'uomo. Senti la tristezza del ramo che si secca, dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo. Ti diano gioia tutti i beni della terra: l'ombra e la luce ti diano gioia, le quattro stagioni ti diano gioia, ma soprattutto a piene mani ti dia gioia l'uomo!
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale come se alzandomi la notte bruciante di febbre bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto ti amo come guardo il pesante sacco della posta non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia pieno di sospetto agitato ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
In questa notte d'autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle. Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole, amore le tue parole, amica Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole erano uomini.
L'acqua frusciava, l'acqua cresceva, un pescatore stava sulla riva, tranquillo, intento solo alla sua lenza, ed era tutto freddo, anche nel cuore. E mentre siede e ascolta, si apre la corrente: dall'acqua smossa affiora una donna grondante. A lui essa cantava, a lui parlava: "Perché tu attiri con astuzia umana, con umana malizia, la mia specie su alla luce che la ucciderà? Ah, se sapessi come son felici i miei piccoli pesci là sul fondo, anche tu scenderesti, come sei, e solo là ti sentiresti sano. Non si ristora forse il dolce sole nel mare, e così anche la luna? Il loro volto, respirando l'onda, non risale più bello? Non ti alletta il cielo profondo, l'azzurro che nell'acqua trascolora? E il tuo volto stesso non ti chiama quaggiù, nell'immutabile rugiada? ". L'acqua frusciava l'acqua cresceva, e a lui lambiva il piede. Il cuore si gonfiò di nostalgia, come al saluto della sua amata. A lui essa cantava, a lui parlava, e per lui fu finita: un po' lei lo attirava, un po' lui scese, e non fu più veduto.
Lo scafo consunto e verdiccio della vecchia feluca riposa sul lido... sembra la vela mozzata che sogni ancora nel sole e nel mare. Il mare ribolle e canta... Il mare è un sogno sonoro sotto il sole d'aprile. Il mare ribolle e ride con le onde turchine e spume di latte e argento, il mare ribolle e ride sotto il cielo turchino. Il mare lattescente, il mare rutilante, che risa azzurre ride sulle sue cetre d'argento... Ribolle e ride il mare!... L'aria pare che dorma incantata nella fulgida nebbia del sole bianchiccio. Palpita il gabbiano nell'aria assopita, e al tardo sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
Il mondo sottomarino, Foreste al fondo del mare, i rami, le foglie, Ulve, ampi licheni, strani fiori e sementi, folte macchie, radure, prati rosa, Variegati colori, pallido grigio verde, porpora, bianco e oro, la luce vi scherza fendendo le acque Esseri muti nuotan laggiù tra le rocce, il corallo, il glutine, l'erba, i giunchi, e l'alimento dei nuotatori Esseri torpidi brucan fluttuando laggiù, o arrancano lenti sul fondo, Il capodoglio affiora a emetter lo sbuffo d'aria e vapore, o scherza con la sua coda, Lo squalo dall'occhio di piombo, il tricheco, la testuggine, il peloso leopardo marino, la razza, E passioni, guerre, inseguimenti, tribù, affondare lo sguardo in quei fondi marini, respirando quell'aria così densa che tanti respirano, Il cambiamento, volgendo lo sguardo qui o all'aria sottile respirata da esseri che al pari di noi su questa sfera camminano, Il cambiamento più oltre, dal nostro mondo passando a quello di esseri che in altre sfere camminano.