Poesie d'Autore


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Aprire.
E l'orrore, rarefarsi.
Nebbie di libertà, accadere.
Radici di dolore farsi autunno
e foglie caduche
nell'innesto d'ali in estroflessione d'immenso.
Apro.
Appena al di sotto delle ciglia d'ottobre,
appena al di sopra dei venti.
Restano margini d'avvenire,
resto io, futura,
ellissi cospirata tra sonni e veglie.
M'apro.
Spiragli sospesi tra le dita
e nocche in difesa.
Volo.
Il possibile è pelle,
guaina di cielo,
migrazione verso un'altra me.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Sullo scenario d'anima
    il mio respiro, imperturbabile.
    Il soffio a ingrandir incendio
    e le vene a divampare.
    Sui resti dei sentieri battuti
    si scorgono ancora orme fresche,
    io stessa sono calco dell'ultima memoria
    così presente da darmi fremito.
    Osservo.
    Le distese dei resti,
    la scintilla in assalto,
    lo scoppio
    e il cielo tuona.
    Fiamma ingigantirmi rogo
    e immolare gli occhi.
    Assisto.
    Pulviscolo e cenere
    in discesa lavica.
    Vulcano emotivo
    che fa di me, sacrificio.
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      Scritta da: Fulvia Minetti
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Carezza di canto

      Ascolto
      la vita muta dei palmi
      schiusi al mattino
      sui fianchi di luce,
      quando la voce
      spoglia
      al corpo di un respiro.
      Prego
      le braccia levate
      di una foglia in canto,
      sui tappeti di notte
      lucire le danze
      in punta di piedi
      e sfoglio
      carezze di buio
      al vento degli occhi,
      raccontarti solvere
      nella mia pelle.
      Composta nel 2014
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        Scritta da: Andrew Bulfone
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Mi fermo nella notte

        Mi fermo nella notte
        assetato di te
        mentre respiro quest'aria
        sento il tuo profumo
        odore di glicini e sentori di mandorle
        vedo stelle
        e luci di mondi lontani
        appaino galassie
        e infinite stelle son lì
        in questo cielo
        son qui ed il mare
        bagna i miei piedi
        mentre tiepida l'aria della notte
        scorre sulla mia pelle
        sento brividi che mi fanno tremare
        scorrono tenue sul viso
        lacrime che scivolano amare
        questa luna sottile nel cielo
        lo splendore del firmamento
        la sabbia fine di questa spiaggia
        che trattiene le mie orme
        come memoria labile
        del mio passaggio
        mentre mi immergo
        in questo universo
        mi chiedo tutto ciò
        per chi sia.
        Composta nel giugno 2014
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Se colasse nell'ultimo sapore
          e si facesse Verbo
          in distillato di metonimie
          e l'ugola divenisse condotto
          a contenere l'ultima sillaba
          | e tratti a tratti |
          Irrorerebbe
          di sangue denso
          tra le giunture d'una sineddoche
          _mia estensione

          Scorrerei.
          Io.
          Come curva di china acida
          a corrodere.

          Nuovo siero
          d'antiche lettere
          e nostalgiche vocali

          Sull'amarezza d'un sigillo
          si scardinerebbero le fauci.

          Ingrossarsi vene
          a defluire Parola
          - in morte del taciuto
          in resurrezione del detto -
          spostando pietra
          nel giorno del Grido.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Trapassare come gli uccelli l'aria
            fin dentro l'anima del bosco
            che si raggruma nella violetta
            fin nelle branchie sanguinanti del pesce
            ultimo canto del dolore marino -

            fino a diventare terra
            dietro la smorfia della pazzia
            dove la fonte dalla sotterranea foce
            conduce forse dietro il letto amaro
            delle lacrime.
            Composta venerdì 4 settembre 2015
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              Scritta da: Luca D'Elisi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Fosse semplice

              Immersa la testa nella vasca
              quanto basta
              fino a riuscire sentire il battito del cuore
              io mi agito
              e penso di non essere riuscita
              come sapone
              l'amore scivola dalle mie dita
              quella sensazione che fa perder la ragione
              i sentimenti sono la mia prigione
              ma...
              Vorrei fosse più semplice
              della mia vita eri complice
              istinto primordiale
              di un amore naturale
              tutto quel che era
              vive ancora in me.
              Devo realizzare
              cosa mi ha spinto a sbagliare
              per andare avanti
              sei uno come tanti
              qual è la prossima vittima
              ad essere ferita
              lo so non sarò l'ultima
              arriverà il conto
              e credimi la vita non fa sconto
              un giorno sarai abbandonato
              come me sarai dimenticato
              ma...
              Vorrei fosse più semplice
              della mia vita eri complice
              istinto primordiale
              di un amore naturale
              tutto quel che era
              non deve esistere.
              Di fronte a me solo me stessa
              dalla tua storia l'orgoglio mi ha dimessa
              per rialzarmi ho dovuto capire
              quale metà del bicchiere era da riempire
              solo io, sono solo io
              mai più avrò un uomo come Dio
              e non sto parlando di te in particolare
              ma senz'altro ti potrai identificare.
              Ora è più semplice
              della mia vita eri complice
              istinto primordiale
              di un amore naturale
              tutto quel che era
              ora più non c'è.
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Su una via asfaltata faceva bella mostra di sé un foulard e un
                istante più tardi c'era già un'ala d'oca rinsecchita
                mi veniva dietro una signorona non mi crede nessuno
                ma aveva la mia pelle e la mia carne e due pezzetti
                di mani di vetro e delle perline e una gonna lillipuziana
                troppo stretta, e a me spuntava una tazza
                bianca dove c'è il cuore e la dov'è la tempia una piccola
                pompa di caucciù e dov'è la bocca una zampa
                gialla di cuculo, sul serio che m'incalzava e allora ho detto
                alla signorona: mi scusi, madame, in realtà però
                dà alquanto nell'occhio ciò che fa,
                e lei mi ha risposto: insomma
                secondo me
                ciò che si può
                non è escluso.
                Composta martedì 1 settembre 2015
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