Poesie d'Autore


Scritta da: Angela MORI
in Poesie (Poesie d'Autore)

Aspetterei te

Se solo mi dicessi "aspettami"
mi fermerei qui
nei meandri delle mie memorie,
colorate d'azzurro
alla tua presenza
circondate d'oscura foschia
del mio passato.
Aspetterei qui,
distesa sulla terra calda
dove camminavamo insieme,
a respirare l'aria
che ha ancora il tuo sapore
a contemplare l'immenso cielo
senza bisogno di sapere
se è giorno o sera
se piove o c è sole.
Io ti aspetterei
da oggi fino a domani
e per sempre
io ti aspetterei.
Composta sabato 19 settembre 2015
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    Scritta da: Ludo Criacci
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Come un libro

    Questo libro ha tutto di te,
    ne sei la trama,
    il titolo,
    la copertina,
    le pagine sofferte scritte
    di notte alla luce tenue
    di una abat-jour o a quelle
    soffuse di un cruscotto,
    quando sforzi la vista a
    quel chiarore che rende
    magico il crepuscolo.
    Sei le parole scritte
    con l'ardore del cuore,
    il carattere che intinge
    i versi di devota passione,
    l'ispirazione che illumina le idee,
    il pianto e il riso dei suoi
    personaggi,
    il prologo felice e l'epilogo lieto
    del nostro viverci.
    Sei tutto ciò di cui un libro
    ha bisogno,
    tutto,
    tranne che il prezzo,
    quello che voglio continuare
    a pagare,
    pur di starti accanto
    per sempre.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      E il re s'inchina un po'
      e a piedi viene di solito la notte
      e dal tetto della fabbrica nel fiume
      brillano due scarpe
      alla rovescia e così presto bianche come neon
      e l'una ci rompe la faccia
      e l'altra ci rompe morbida le costole
      e spente al mattino le scarpe di neon
      il melo selvatico lunatico l'acero arrossisce
      le stelle in cielo passano come popcorn
      e il re s'inchina e uccide.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ma sotto il fogliame
        di un assoluto isolamento
        che muore solo per se stesso
        dove si spegne ogni sguardo estraneo
        rifiutando ogni incontro
        anche d'amore
        tu
        che scruti nell'ignoto con i quattro volti del vento
        sei re sui campi dell'intangibile
        univoco come la dentatura dei morti
        che ha resistito al disfacimento
        e serviva solo a masticare
        nel suo regno

        – tramontato.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Siedi alla finestra
          e nevica -
          i tuoi capelli sono bianchi
          e le tue mani -
          ma nei due specchi
          del tuo viso bianco
          si è conservata l'estate:
          terra, per i prati sollevati all'invisibile
          fonte, per i pavidi cerbiatti verso notte -

          Ma gemendo cado nel tuo bianco
          nella tua neve -
          da cui lieve la vita s'allontana
          come dopo una preghiera detta fino in fondo -

          Oh, addormentarsi nella tua neve
          con tutto il dolore nell'alito ardente del mondo.

          Mentre le dolci linee del tuo capo
          già sprofondano nella notte del mare
          verso un'altra nascita.
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Taccio.
            Sulla risacca
            e in riva ciliare
            distese di mare a chinare il capo
            mentre il mio, fiero,
            costringe la brezza
            e fugge l'onda.
            Sul salmastro del vento d'alba
            e di tutti i tramonti del cuore
            quando c'è difesa sullo stantio delle memorie
            attraverso l'ultimo aggrapparsi ai seni come scogli,
            ché sei uomo e cento uomini
            e di due mani, mille.
            T'insinui, moti di vento
            su fermo corpo
            e t'inalo
            proveniente da tutti gli abissi delle mie viscere
            e di più
            dagli apici di tutti i cieli.
            M'increspo sulle scapole
            tra le linee dei tuoi palmi
            ché la tua acqua disseta.
            Attraverso
            tra Scilla e Cariddi
            come tu mi fossi unico passaggio
            e io, stretta a ridosso della tua pelle,
            muto in sirena silente,
            umana solo di voce
            che t'evoca in richiamo.
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