Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)

Non invano hanno soffiato i venti

Non invano hanno soffiato i venti,
non invano c'è stata la tempesta.
Un misterioso qualcuno ha colmato
i miei occhi di placida luce.

Qualcuno con primaverile dolcezza
ha placato nella nebbia azzurrina
la mia nostalgia per una bellissima,
ma straniera, arcana terra.

Non mi opprime il latteo silenzio,
non mi angoscia la paura delle stelle.
Mi sono affezionato al mondo e all'eterno
come al focolare natio.

Tutto in esso è buono e santo,
e ciò che turba è luminoso.
Schiocca sul vetro del lago
il papavero rosso del tramonto.

E senza volerlo nel mare di grano
un'immagine si strappa dalla lingua:
il cielo che ha figliato
lecca il suo rosso vitello.
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    Scritta da: Horion Enky
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Son calde le tue mani

    Son calde le tue mani
    e piene di sogni
    intrisi di magia.
    Disperdi polvere di stelle,
    nell'anima di chi vai ad amare.
    Un soffio caldo dalle tue labbra,
    arriva alle mie,
    di baci che son poesia,
    per questo cuore innamorato.
    Dolcemente, tra le mie mani
    ti tengo, piccolo fiore,
    mia Margherita.
    Non sarai il gioco,
    di strappare tutti i tuoi petali
    per sapere se sei o no il mio amore.
    Da quando ti ho incontrata,
    i nostri cuori
    si sono riempiti di candidi colori
    e di luce fatata.
    Forse su di me, con la tua polvere,
    hai fatto una magia.
    Ma di sicuro so
    che hai rubato l'anima mia.
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      Scritta da: Antonio Belsito
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      E intanto suona una nenia
      e in una culla sorge il sole
      che non esistono parole
      la sorpresa è negli occhi
      ché si apre il cuore
      e intanto suona una nenia
      sul pavimento a gattoni
      a strisciare sull’entusiasmo
      l’ingenuità di un cordone
      a guardare in basso
      e sorprendersi dell’alto
      e intanto suona una nenia
      nell’equilibrio di una sera
      barcollante in un sorriso
      senza accorgersi delle ore
      e intanto suona una nenia
      e ogni passo è stupore
      e il cielo è più clamore
      e il sole è più colore
      amore
      in quelle braccia tese al cielo
      a voler volare
      sognare
      a soffiare un aquilone
      a rincorrersi
      e a non fermarsi.
      Sudore.
      Perché nulla fa male
      quando hai stelle da contare
      e voglia di giocare
      e intanto suona una nenia
      e la luna appare
      come fosse un viso
      che sta a guardare
      e vederla galleggiare
      e volerla acchiappare
      non c’è male
      e intanto suona una nenia
      suona una nenia
      una nenia
      nenia…
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Un caffè con Allah

        Vorrei bere un caffè con Te Allah
        con un cucchiaino di "perché"
        amaro senza zucchero
        com'è amara la morte in nome Tuo.

        Io e Te
        per comprendere il tuo di disegno
        per comprendere perché
        un padre dovrebbe mandare a morire un figlio
        e guardarne il sangue scorrere.

        Il mio di cuore non comprende il tuo di disegno
        il mio di cuore traccia l'infinito
        di un sogno di speranza
        non di un ieri barbaramente ucciso
        ma di un domani che deve nascere.
        Il mio di cuore con o senza Dio
        non disegna la morte dei suoi figli
        non vuole il loro sangue
        ma darebbe il suo di sangue
        per regalargli anche solo un giorno di più.

        Vorrei bere un caffè con Te Allah
        per comprendere il perché
        quel perché che non c'è
        che vaga muto urlante nelle lacrime
        del mondo
        ammutolito dal sangue versato lungo le vie di Parigi
        laddove il cuore di ognuno di noi è ferito e lacerato.

        Un caffè con Te Allah
        cosi che tu possa comprendere
        che il tuo di disegno non è fatto con amore.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Senza senso... senza Dio

          Senza senso... senza Dio
          Tradita da un Dio di guerra
          proiettili sparati dritti al cuore
          dell'umanità
          Innocenti urla
          grandinate di sangue
          rimbombano nel cuore del mondo.

          Il dolore avvolge l'intera umanità
          la Francia piange il suo lutto
          e prega i suoi morti.

          Traditi dalla freddezza
          da cuori senza cuore che vagano
          abbracciati ad un "DIO"
          senza senso.
          Ma quale Dio può volere tutto ciò?
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Siamo morti di Marzo vestiti d'amianto

            "Perché sei morto?"
            Mi chiese.
            "Per la vita".
            Gli risposi asciugando il sorriso.
            "Perché sei morta".
            Chiesi alle sue labbra scorticate dal freddo.
            "Per la libertà".
            Rispose scucendo le pupille.
            Eravamo vicini di bara,
            entrambe di cristallo.
            Si parlava della luna quella notte,
            come due amanti il cui inchiostro
            era deposto sulla punta della lingua.
            E sanguinavano i sapori.
            E lacrimavano gli odori
            sul palmo delle nostre mani,
            il loro tremolio a consolar
            i mattoni visibili nel grembo di un respiro.
            E dimenticammo i nostri occhi
            sul becco di un corvo venuto da lontano
            per dar conforto allo sporco cadavere
            che oramai eravamo diventati.
            "Prenditi i miei anni,
            sanno di sofferto come la tua pelle".
            Gli dissi.
            "Tra i miei denti pezzi di te
            solleticano il marmo della mia bocca".
            Mi rispose pettinando le vene.
            E mi ritrovo scheletro,
            le ossa bianche immerse nel calamaio,
            sangue di stella sul colore castano
            dei nostri capelli.
            Ed eravamo carne che sfamava il vento,
            ed eravamo il mangime preferito
            delle rose scolpite come i nostri nomi
            sul muschio che riempiva le narici
            e andava via dimenticandosi di noi,
            del suo seno usato per nutrire il fango.
            Siamo morti di Marzo vestiti d'amianto.
            Siamo fiori di cera squagliata al sole.
            Siamo quelli che osavano morire
            con un sorriso spezzato nelle lacrime.
            Composta lunedì 10 marzo 2014
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Tu hai fatto sorridere
              anche giorni che piangevano
              respirare momenti senza fiato
              addobbato di sorrisi lacrime
              fatto battere battiti "stanchi".

              Tu tiri fuori
              il meglio e il peggio di me
              mi fai toccare la luna
              brillare di stelle anche il buio.

              Tu non sai quello che sei
              non sai di essere la giusta dose
              che riempie il cuore
              il giusto vuoto
              che sente la tua di mancanza.

              Tu non sai o forse si
              di essere parte di me.
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                Scritta da: Mariella Buscemi
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Non ho preteso il tempo,
                le lunghezze, l'amaro del cambiamento,
                il ciclo delle stagioni.
                Il mio volere è vita degli attimi,
                la mutevolezza del secondo,
                lo stop,
                il respiro,
                il momento dopo,
                l'intervallo della palpebra mobile
                prima dello sbatter di ciglia
                e il chiedersi
                cos'abbia catturato
                la pupilla così,
                a contatto con la pelle
                nel punto del venir meno della visione
                e cosa ritrovi,
                come spettro inaspettato,
                in riapertura.
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