Poesie d'Autore


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie d'Autore)
All'ombra d'un inverno fragile
ad ingiungere al sole d'esser meno nei raggi
ed invocare alla neve d'attecchire
per rendere più secchi i venti
fino ad inaridirmi le labbra
e screpolare un fiore coraggioso
che s'erge sul telaio d'un cielo fosco
e dipana nebbie cardiache
lì dove il gelo m'avesse colto sprovvista
là quandanche mi si fosse storta la luna
seguendo il profilo d'un fiore coraggioso
che mi regalasti
– petali, lambirmi –.
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    Scritta da: Angela MORI
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Dea

    Vulcano ha onorato i tuoi capelli
    Mettendo le sue fiamme nella sfumatura
    E Bacco ha donato alla tua bocca che baciò Cupido,
    Tingendola del colore dell'amore,
    La sua risata più frizzante,
    Ricordo del vino migliore.

    Tripudio delle selve di Diana
    Nei tuoi occhi che osservano,
    Che raggianti esplodono di scintillii,
    Come gocce di mare di Nettuno.

    Sapienza di Atena riempie la tua mente
    Tu Demetra,
    Musa di Febe,
    Divina saggezza di Minerva.

    Silente e bella come Maia,
    Te ne stai sdraiata all'ombra,
    Nel bosco dove Irene regna
    Forte come Bia,
    Sembri umana come Pandora.

    Apri la mia anima,
    Coraggiosa come Ippolita,
    Non temere il peccato che a me non spaventa,
    Tu perpetua Dea
    Cadi tra le mie braccia,
    Calde come l'Auriga d'Apollo
    E splendi come Luna nel firmamento.

    Baciami coma essa fece con Ermione,
    Giunonica e immensa bellezza,
    Amami come Calliope amò Omero.

    Ti vedo a pochi passi e non ti raggiungo,
    Venere resistente alla mia orazione
    Sii mia e illumina la mia ragione,
    Persuadi in me la verità
    Seppur divenissi
    Non diletta e non seguita come Cassandra.

    Mostrami la vera bellezza,
    Guida la mia mano alla ricerca
    Della narrazione a te più adatta.
    Poesia è musica che ammalia,
    Ed io di te voglio esser piena.

    Poesia è il tuo corpo
    Che in me si addentra,
    E resta in me,
    Finché non avrò steso l'opera
    Che tu mi consigliasti.
    Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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      Scritta da: Angela MORI
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dal sogno alla realtà

      S'imprigionava nei miei sogni ogni sera,
      diventava ciò che volevo fosse
      conversava le lingue che sapevo parlare,
      giocava agli spassi che volevo fare,
      vestiva di chiaro e mi stringeva la mano,
      tra prati città e spiagge lontano
      con lui correvo e mai mi fermavo.
      Passava la notte in fretta
      e appariva il mattino;
      se ne andava dissolvendosi,
      sfolgorando come stella
      nel primo respiro che da sveglia esalavo
      mentre il sole piano schiariva
      e tra le mie ciglia con i suoi raggi appariva.
      Cedeva sul mio cuscino una lacrima,
      e sulla mia guancia una carezza.
      Risuonava durante il giorno la sua risata,
      nella mia mente fiduciosa
      che voglia della notte mi dava
      e paura del buio mi contestava.
      Ora sono donna e sono moglie,
      non sogno più un gioco fanciullesco
      della triste realtà mi deturpo,
      e da bambino ora lui è uomo,
      la notte non aspetta gli incanti,
      di carne è adesso plasmato,
      mi prende l'anima e il corpo a suo volere,
      a quando era fanciullo, non è per nulla uguale,
      concepisce poco amore e molto astio
      crudele mi mortifica nel suo gioco,
      la mela del peccato è il frutto di cui mi sfama,
      di semplicità non e fatta la sua brama,
      non corre e non ride nel crudele sguardo,
      la sua risata non echeggia durante il giorno,
      solo le sue urla se non è assecondato
      nel nero della notte non brilla,
      e la sua mano, non lascia sul mio viso una carezza.
      Matrimonio frustrato che non finisce al mattino,
      bagna adesso una lacrima ancora,
      il mio cuscino.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Chiusa in tutti gli inverni
        Ad abbracciarmi di vento
        Ché se anche invocassi neve
        Gelerei, io
        Dalla bocca ai deserti

        Calerei in abisso
        A stringere foglie
        E mani fantasma
        Con i miei gomiti incrociati
        A imitare la tua presenza in mezzo
        Tra la stretta e lo sterno.

        Sottile, tu
        Come filo d'aria
        In essenza
        Tra lamelle d'etere
        Nell'incorporeo estremo
        Del volerti.

        Qui.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Quante cose da fare

          Quante cose da fare,
          sempre con urgenza,
          cielo e terra girano in tondo,
          chiaro e scuro il tempo incalza,
          diecimila anni: troppo lunghi,
          lottiamo solo da mattina a sera.
          Furia d'acqua e di nubi
          sconvolge i Quattro Mari,
          tempesta di venti e di tuoni
          Squassa i Cinque Continenti.
          È necessario spazzar via
          tutti gli insetti nocivi.
          Non ci saranno più nemici.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Lamento

            Non ci è dato di essere.
            Noi siamo soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
            al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna.

            Forma su forma riempiamo senza tregua,
            nessuna ci diviene patria, gioia o piena,
            sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
            non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.

            E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
            gioca con noi, argilla nella mano,
            muta e cedevole che non piange o ride,
            mille volte impastata e mai bruciata.

            Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
            Questa è la nostra eterna nostalgia,
            ma un brivido perdura a raggelarci
            e non c'è pace sulla nostra via.
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              Scritta da: Marcello Macri
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Inverno

              L'inverno è la fiamma di un ceppo ardente che riscalda la stanza piena di ricordi.
              Il calore ruba il sapore della cucina e risale dalla canna fumaria polverosa.
              Il vapore percorre tiepido i tetti delle case coperti di coppi mossi dal vento.
              L'umidità scivola dentro la grondaia di metallo e s'insinua tra i ciottoli della strada rotta dalla radice dell'albero appena potato.
              La pioggia rumorosa della notte trascorsa viene riscaldata dal timido sole mattutino e cristallina cade dalle poche foglie rimaste, donando energia a chi la ricambierà, domani, in calore.
              L'inverno è scoppiettio, rimbombo, sibilio, stillicidio, l'inverno è rumore passato.
              Composta martedì 29 dicembre 2015
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                Scritta da: Marco Messina
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Io so

                Io so,
                che non posso sempre fidarmi,
                so che la falsità continuerà a perseguitarmi.
                Io so,
                che la guerra non è finita,
                so che la paura non è mai sparita,
                so che la via del perdono è ormai smarrita.
                Io so,
                quanta rabbia si prova
                ad essere dimenticati,
                so quanto male si prova
                ad essere odiati,
                so quanto vuoto si prova
                ad essere abbandonati.
                Io so,
                io so perché devo saperlo,
                io so perché devo vivere sapendo,
                so che la mia vita sta scorrendo,
                so che è mio dovere
                essere padrone del mio tempo,
                so che ci sarà un cambiamento,
                ma so che mi godrò ogni momento.
                Io so che a volte dovrò fingere,
                so che non potrò sempre vincere,
                so che di me stesso
                non sarò sempre vigile.
                Io so,
                so perché scrivo,
                so perché vivo.
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